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La Ginger Beer è tornata di moda. La “birra dei bambini” tra i soft drink più di tendenza

Alcuni la chiamano la “birra dei bambini” per via del bassissimo contenuto alcolico (pari allo 0,5%). D’estate è un’ottima alternativa alle altre bevande dissetanti. Ma funziona benissimo anche nelle altre stagioni, spesso mixata ad arte nei coktail come il famosissimo Moscow Mule.

Di recente, la ginger beer è diventata uno dei soft drink più di tendenza. Il merito va attribuito certamente al suo carattere easy, al suo gusto immediato e brillante, sostenuto dal matrimonio perfetto tra la freschezza dell’agrume e la forza piccantina dello zenzero.

Le sue origini risalgono addirittura all’Inghilterra del 1700 ed è il frutto della fermentazione della radice di zenzero insieme a lime o limone, zucchero e lievito. In alcuni casi si uniscono aromi quali il ginepro, la liquirizia e il peperoncino. La ginger beer può essere un tantino alcolica, come scrivevamo prima, o del tutto analcolica. L’indicazione relativa all’eventuale percentuale di alcol è specificata sull’etichetta.

Il successo di questa bibita britannica è legato in parte alla nuova moda dei cibi fermentati. E con la sua riscoperta ha ripreso quota il Moscow Mule, un cocktail che vive una seconda giovinezza. Considerato un grande classico, è nato negli anni ’40 per motivi di mercato al fine di rilanciare due prodotti che negli Usa stentavano a decollare: la vodka Smirnoff e la ginger beer. Fu così che due prodotti che da soli non riuscivano a trovare il loro spazio, miscelati in un ottimo long drink, collocato negli ambienti giusti, ebbero un successo eclatante. Parte integrante del cocktail era la presentazione: era servito in una tazza di rame su cui era inciso un mulo, da qui il nome. Negli anni ’50 il drink, nonostante i natali newyorkesi, conquista Los Angeles e tutta la costa ovest. Oggi viene bevuto in tutto il mondo ed è valido soprattutto come drink estivo di incredibile freschezza.

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Vi segnaliamo pertanto cinque brand (due sono italiani) per godersi un’ottima ginger beer.

Fever Tree

Anche in omaggio alle origini britanniche cominciamo da questa ginger beer che viene direttamente da Londra. Sofisticata e immediata, capace di mettere d’accordo tutti. Prodotta con acqua di fonte gassata e aromi naturali: in questo caso un blend di tre tipologie di zenzero provenienti da Nigeria, Cochin (India) e Costa d’Avorio. Colore paglierino pallido, di grande complessità e carattere, con la giusta effervescenza. Sensazioni olfattive e aromatiche chiare: la freschezza della spinta citrica unità alla vivacità del succo di zenzero. Sentori iodati, vegetali e resinosi. Ottima persistenza con finale asciutto. È distribuita in Italia da Velier.

J Gasco

Prodotte con criteri artigianali da Fava di Mariano Comense, queste bevande analcoliche di fascia premium si caratterizzano intanto per il simpatico logo dell’Uomo Gallo. La ginger beer è realizzata con succo di lime, estratto di zenzero naturale, zucchero, aromi naturali, acido ascorbico e sale. Si fa apprezzare per il buon equilibrio tra profumi, gusto e piccantezza. La spinta dello zenzero è gentile ma chiara e persistente e si sposa bene con la freschezza dell’agrume. Il bouquet olfattivo e aromatico è completato da sentori di tè, erboristeria, erbe amare e liquirizia. Ottima soprattutto per la beva in purezza.

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Ginger Beer Thomas Henry

La bottiglia di questa classica ginger beer, piacevole e rassicurante, si fa subito notare per il ritratto settecentesco di Thomas Henry, il farmacista che nel 1773 inventò la prima soda water della storia. Anche se la bevanda è prodotta da un’azienda tedesca con sede a Berlino, il punto di riferimento resta il modello inglese. Gli ingredienti sono: zucchero, aromi naturali tra i quali lo zenzero, acido citrico, gomma arabica ed esteri glicerici di resina del legno come stabilizzanti. L’impatto olfattivoè segnato dalla nota citrica. In bocca ha una buona effervescenza e un gusto in cui dolce e piccante sono in armonia. Zenzero presente ma non invasivo, buona persistenza e bel finale.

Ginger Beer Abbondio Tattos

La fabbrica fondata nel 1889 da Angelo Abbondio – acquisita oggi da Eurofood – produce bevande analcoliche famose per le graziose etichette anni ’50 che raffigurano seducenti pin-up e, più di recente, per quelle della linea Tattos ispirate ai tatuaggi old style. La base della ginger beer è fatta da zucchero, succo di lime, aromi naturali, estratto di zenzero, acido ascorbico, estratto di malto d’orzo e sale. Ma la caratteristica del prodotto è la sua impronta “botanica” per via della ricchezza di aromi vegetali: oltre al limone e al lime, ci sono anche legno balsamico, sottobosco, liquirizia, sedano, mela, frutti di bosco, ecc. Gusto armonico e giustamente piccante con una lieve nota amara. Elegante e persistente.

Ginger Beer Aqua Monaco

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Prodotta a Monaco di Baviera e distribuita da Pretzhof Selection, è realizzata con acqua minerale estratta in zona e radice di zenzero spremuta a freddo con aggiunta di zucchero, succo di limone, acido citrico e gomma arabica per stabilizzare. Il colore è torbido e giallo, il naso è preciso e nitido con vivaci note agrumate unite allo zenzero fresco. Il gusto è essenziale e asciutto con lieve dolcezza e impronta acida. Finale di miele silvestre. Ottima la beva, adatta per la miscelazione. La bottiglia è scura, l’etichetta arancione presenta un cigno nero per logo. (Fonte Linkiesta)

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TM

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