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Sab. Lug 27th, 2024

Non è tutto vino buono quello che riceve le medaglie d’oro: potremmo riassumere così, parafrasando un celebre proverbio, quanto accaduto in occasione del prestigioso concorso enologico internazionale “Gilbert et Gaillard”.

Cosa è successo? È molto semplice e allo stesso tempo intrigante e ironico come riportano Curioctopus e Winetaste: in occasione della gara vinicola, un gruppo di persone ha deciso di provare a far passare per ottimo vino d’annata una bevanda di origini assolutamente modeste, anzi tra le più modeste in circolazione. Sono bastati una serie di stratagemmi e accortezze e l’inganno era pronto, confezionato alla perfezione. I risultati? Decisamente sorprendenti.

La curiosa beffa è stata organizzata a puntino da un vero e proprio “team” di persone che fanno parte di “On n’est pas des pigeons“, una rivista e un programma televisivo belga della RTBF, dedicato ai consumatori. Capitanato dal sommelier Eric Boschman, questo gruppo ha avuto una pensata: acquistare il peggior vino da discount e spacciarlo per un pregiatissimo “Château Colombier Grande Cuvee”, un vino totalmente inventato, proveniente da una fantomatica e fittizia tenuta.

Dopo aver selezionato quello che per loro era davvero il peggiore dei vini (oltre che molto economico), lo hanno imbottigliato in modo “premium”, creando addirittura un’etichetta accattivante e una storia ad hoc per l’occasione, e lo hanno iscritto al grande concorso. Una volta lì, i giudici lo hanno assaggiato ed è stato in quel momento che è arrivata la sorpresa.

“Soave, eccezionale e ricco al palato con profumi freschi e puliti, che permettono una bella complessità, molto interessante”: questo è stato il commento degli esperti enologi dopo la prova. Per rendere l’inganno ancora più convincente, il team di “burloni” ha pensato di inviare alla giuria i dati di laboratorio di un vero vino di ottima qualità, molto distante dalla bevanda pagata 2,50€ al supermarket.

Alla fine, il presunto gran vino si è aggiudicato la medaglia d’oro al concorso: un risultato che forse è andato persino oltre le aspettative di chi aveva escogitato lo stratagemma! L’intera beffa è stata poi resa nota dallo stesso gruppo di RTBF, che ha spiegato che il suo intento fosse proprio quello di smascherare certi meccanismi e verità che spesso interessano concorsi vinicoli come quello a cui hanno partecipato.

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