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Ad Alessandro Campatelli il 9° Premio Gambelli promosso da Aset e Igp

Dopo due anni il riconoscimento torna nel Chianti e viene assegnato al giovane enologo dell’azienda agricola Riecine (Gaiole)

E’ il toscano Alessandro Campatelli, ad aggiudicarsi il premio “Giulio Gambelli” dedicato al maestro del Sangiovese scomparso nel 2012: l’enologo della cantina “Riecine” di Gaiole in Chianti (Siena) è stato premiato oggi in seno alla conferenza stampa del Consorzio del Chianti Classico presso l’ex scuola Marescialli in piazza Stazione, a Firenze. A consegnarle il riconoscimento, promosso da Aset Toscana (Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana) e dal network IGP – I Giovani Promettenti, saranno il presidente Aset Leonardo Tozzi. “Sono orgoglio – spiega il vincitore – perché per me Giulio Gambelli è sempre stato una figura di riferimento, costantemente presente lungo la mia formazione e negli aneddoti che hanno accompagnato il mio cammino professionale”.

Il premio Gambelli torna così nel territorio del Chianti Classico, dopo che nel 2019 era stata Angela Fronti dell’azienda agricola Istine” di Radda ad aggiudicarselo. La nona edizione del premio riconoscimento – organizzato in collaborazione con i consorzi di tutela del Chianti Classico, Brunello di Montalcino, Vernaccia di San Gimignano e Vino Nobile di Montepulciano, nonché con il contributo delle aziende vinicole che hanno avuto Gambelli come amico e maestro (Bibbiano, Fattoria di Rodàno, Il Colle, Montevertine, Ormanni, Poggio di Sotto) – è stato consegnato ad Alessandro Campetelli in quanto enologo under 40 il cui vino ha saputo meglio interpretare lo spirito e la visione di Giulio Gambelli. Secondo la giuria che ha assaggiato i vini della cantina di Gaiole in Chianti, Alessandro è colui che più si è avvicinato al modo di “fare vino” dell’inimitabile maestro del Sangiovese: massimo rispetto della materia prima, esaltazione della varietà, dell’annata, delle caratteristiche del territorio.

Nato a Poggibonsi nel 1984, Campatelli si laurea in viticoltura ed enologia all’Università di Pisa. Il percorso universitario non si è limitato ai solo studi italiani, ma lo ha portato a frequentare anche la prestigiosa Universidad Politecnica de Valencia, dove ha approfondito gli allevamenti ad alberello della denominazione Utiel-Requena, con un focus specifico sugli effetti dei cambiamenti climatici in viticoltura. Dopo una stagione in California come assistente enologo della cantina Kendall-Jackson Monterey, entra a far parte nel 2012 della squadra di Monteverro, al fianco del direttore tecnico Matthieu Taunay, per un anno, al termine del quale si trasferisce in Val d’Orcia, alla Tenuta di Trinoro, dove rimarrà fino al 2015 come direttore generale, responsabile di vigna e cantina. Nel luglio 2015 passa a Riecine, prima come direttore generale, poi dal 2016 anche come responsabile di vigna ed enologo.

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Insieme al premio Gambelli, al vincitore va un assegno di 1,500 euro. Il nome di Alessandro Campetelli si aggiunge così a quelli degli enologhi che hanno trionfato nelle precedenti edizioni: Fabrizio Torchio (2013), Gianluca Colombo (2014), Francesco Versio (2015), Sebastian Nasello (2016), Diego Bonato e Luca Faccenda (2017), Luigi Sarno (2018), Angela Fronti (2019) e Ivan Misuri (2020).


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