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Sab. Nov 2nd, 2024

“Oggi in giro per il mondo occorre promuovere il Sistema Italia. Il Brand Italia, infatti, sia nell’agroalimentare che nel turismo funziona. La gente ambisce a mangiare e bere italiano”. Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio in un’intervista rilasciata a Telepavia.
“Nello specifico – ha proseguito – abbiamo 8mila km di coste, siti Unesco, paesaggi rurali riconosciuti da tutti: dalla Lomellina, alle Dolomiti, da Bolzano a Lampedusa. Inoltre, nel momento in cui qualcuno ti identifica come super potenza, come nel caso del ministro del turismo cinese, incontrato di recente, devi prenderti neccessariamente la responsabilità di indicare quale sia la strada del turismo da intraprendere”.
In merito al comparto turistico, Centinaio ha sostenuto la necessità di migliorare le infrastrutture: “Penso a Matera, Capitale della cultura 2019 – ha osservato – da Pavia a Matera impiego un lasso di tempo superiore rispetto a quello impiegato per andare a New York è questo è un problema grosso sul quale dobbiamo lavorare. Dobbiamo spostare quante più persone possibili, gli altri Stati lo stanno facendo. Si può fare, inoltre, una Alta velocità che non arrivi solo a Napoli ma che permetta di raggiungere in treno anche le altre città meridionali. Bisogna sviluppare il sistema degli aeroporti, soprattutto quelli minori, penso a quello dell’Umbria si potrebbe sviluppare un sistema di voli interni o con altri Stati europei per portare turisti il più veloce possibile”. “Altro problema del nostro paese – ha aggiunto – è il fatto di essere sempre più turisti repellenti per via dell’introduzione della tassa di soggiorno, in Sardegna attraverso la tassa di sbarco e a Venezia con la tassa di ingresso. Vorrei ricordare che i turisti non sono polli da spennare. Se vogliamo introdurre queste spese allora dobbiamo garantire dei servizi adeguati come succede in altri paesi”.

Relativamente al settore agricolo, il ministro Centinaio ha espresso la volontà di abbassare la burocrazia: “Sarà la mia mission impossible – ha detto – in Italia abbiamo più burocrazia rispetto agli altri. Sulla questione Lactalis Nuova Castelli ritengo che se non ci siano aziende italiane interessate ad acquisire preferisco che arrivi uno straniero che investa piuttosto che far fallire quella determinata azienda”.

Sulla promozione dei nostri prodotti, Centinaio ha evidenziato come spesso venga dato tutto per scontato: “Pensate ad un buyer straniero che si ritrova interlocutori differenti, non possiamo presentarci come l’armata brancaleone. Di recente sono stato a Prowine a Dussendorf, la fiera più importante del vino insieme a Vinitaly in Europa, e nei nostri stand a differenza degli altri paesi non c’era una bandiera Italiana. Capivi che stavi nello stand solo leggendo le scritte. La territorialità è fondamentale ma deve essere accompagna dal Brand tricolore. Occorre fare promozione attraverso lo storytellyng, narrando la nostra straordinaria cultura, la nostra tradizione presente ad esempio in un bicchiere di vino. Dobbiamo essere in grado di costruire un sogno, raccontando la storia di un territorio solo così saremo al passo con gli altri, e dobbiamo farlo in maniera più strutturata, e i risultati piano piano arrivano. Basti pensare che l’Italia, secondo i dati della China Association Of Imports and Export Of Wine & Spirits, ha superato la Spagna ed è diventata 4° esportatore di vino a Pechino nel giro di pochi mesi, sul Giappone siamo crescendo a doppia cifra. Adesso dobbiamo espanderci ovunque”. Infine, sui controlli, ha concluso: “Qualche mese fa abbiamo bloccato un’azienda che produceva prosecco in lattina e da sola quell’azienda produceva più di tutto il Consorzio del Prosecco messo insieme. La nostra è una battaglia contro l’Italian Sounding e non ci fermeremo”. (AGI)

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