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Lo Speck Alto Adige IGP chiude il 2018 in crescita, produzione +1,9%. Andreas Moser: stiamo pianificando attività di comunicazione mirate

Sono numeri positivi quelli che accompagnano il bilancio dell’anno 2018 per lo Speck Alto Adige IGP, che si conferma un salume con prospettive di crescita all’interno del comparto, sia nel mercato italiano che in quello estero.

2.755.541 sono le baffe di speck che, nel 2018, sono state contrassegnate con il marchio di qualità Speck Alto Adige IGP, con una crescita di produzione del +1,9% rispetto all’anno 2017. 38 i milioni di confezioni di Speck Alto Adige IGP preaffettato che sono state prodotte, con un aumento importante del numero di confezioni con grammatura inferiore a 90 grammi, in linea con le esigenze dei consumatori che necessitano sempre più di praticità e comodità d’uso.

Il mercato di vendita principale è l’Italia, in particolare l’Alto Adige e le regioni del Nord Italia, dove viene commercializzato il 66,4% della produzione totale.

“La presenza dello Speck Alto Adige IGP sulle tavole del Nord Italia è un dato legato a una tradizione gastronomica molto forte – afferma il Presidente del Consorzio Tutela Speck Alto Adige IGP Andreas Moser – ma la crescita registrata nel 2018 anche nelle altre regioni italiane, in particolare quelle meridionali dove la domanda è in aumento, conferma la versatilità e le forti potenzialità di questo salume“.

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Il resto della produzione, il 33,6%, è destinato al di fuori dei confini nazionali, rendendo lo Speck Alto Adige IGP uno dei prodotti di salumeria italiana più esportati. Il primo mercato estero di riferimento è la Germania, paese cui è destinato il 28,2% della produzione totale, seguito dagli USA (2%), dalla Francia (1,5%), l’Austria (0,8%) e la Svizzera (0,4%). Chiudono poi Belgio, Slovenia, Svezia, Paesi Bassi, Canada, Giappone e altre 20 nazioni, per un totale dello 0,7%.

Più della metà dello Speck Alto Adige IGP destinato all’Italia viene venduto attraverso il canale della grande distribuzione organizzata (57,5%). Gli altri canali distributivi di riferimento sono i discount con il 26,5%, i grossisti con il 4,2% e la gastronomia, che registra il 2,8%. La vendita al dettaglio rappresenta invece il 4,8% della metodologia di commercializzazione dello Speck Alto Adige IGP, numeri importanti se si pensa che l’acquisto effettuato in loco incide per ben il 60%: infatti, più della metà dello Speck Alto Adige IGP venduto al dettaglio è acquistato direttamente presso rivenditori in Alto Adige.

“L’obiettivo del Consorzio Tutela Speck Alto Adige IGP per il 2019 – conclude Moser – è continuare a lavorare al fine di migliorare la qualità dello Speck Alto Adige IGP e accrescere la notorietà del marchio Speck Alto Adige, tutelandolo da usi impropri. Per questo, stiamo pianificando attività di comunicazione mirate, volte a trasmettere i valori e le specificità che contraddistinguono lo Speck Alto Adige IGP, prosciutto crudo affumicato sempre più apprezzato dai consumatori moderni”.

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TM

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