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Mar. Dic 3rd, 2024

Il sapore, al naturale, è simile a quello dei semi di girasoli. Mentre vira più verso la nocciola nell’olio spremuto a freddo. Le proprietà nutritive sono preziosissime, dall’alto contenuto di aminoacidi essenziali alle proteine vegetali, vitamine e minerali. Perfetta per chi ha scelto un’alimentazione vegana, bio o crudista, ma anche per celiaci o semplici buongustai ”curiosi”. Dopo il beauty, la medicina e la moda, la canapa (ri)conquista anche la gastronomia. Nessun doppio senso, ne’ effetto collaterale. Parliamo della varietà priva di effetti psicotropi (quella cioè senza Thc), protagonista di Canapa Mundi, la Fiera Internazionale della canapa, al Palacavicchi di Roma dal 15 al 17 febbraio.
Una riconquista, dicevamo, perché in realtà i semi di canapa sono stati ingrediente in cucina dall’età dei romani sino all’inizio del secolo scorso, fondamentali soprattutto nei periodi di penuria di materie prime e grano come le guerre. Ora dopo un periodo di oblio, la canapa torna prepotentemente al centro del food, non solo aggiungendo i suoi semi in insalate ricche, ma anche con il latte, l’olio, il muesli. Tutti prodotti quasi sempre a chilometro zero perché la canapa prevede una filiera molto corta.
Tra le ricette più gettonate, si conta l’hemp-fu o tofu di canapa, ovvero un formaggio con latte di semi di canapa, e lo shichimi, miscela di sette spezie perfetta su carni bianche, piatti di riso e zuppe. Ma è ”sfidando” le ricette tradizionali, apparentemente intoccabili, che la canapa sta conquistando il grande pubblico, come il gelato, il vino (il primo in Europa viene dalle Marche, sposa il Verdicchio e si chiama Canavì), la pasta. Prossimo must, l’uovo di Pasqua in cioccolato da semi di canapa.
Roma pare sia la città più ”in love” d’Italia. Tanto da meritare dei veri e propri tour, in bici o scooter elettrico, organizzati da Canapa Mundi, tra gli indirizzi più ”canaposi” della città.
Prima sfida, più ardua ma completamente vinta, quella con la pizza. Bianca, rossa, a lunga lievitazione, alta o sottile come piace ai romani, ma rigorosamente con farina di semi di canapa, si può provare provare in ben sette indirizzi: Fariné a San Lorenzo, The Butcher House alla Bufalotta e, il giovedì, anche da Breaking Bread al Prenestino. Versione da asporto tra Forno Spiriti in Prati, Romana Pizza in pieno centro, Opulentia al Pigneto e da Aroma, in zona Cassia. Per un brunch o un pranzo veloce dall’ufficio, c’è il buffet di iVeganEat in via Angelo Emo o l’hamburgeria-street food rigorosamente vegan di veGusta a Centocelle.
Un aperitivo consigliato al RomeOw Cat Bistrot, circondati da mici, veri padroni di casa. Per la cena c’è solo l’imbarazzo della scelta, e del menù, tra la cucina romana Dar Parucca a San Giovanni alle prelibatezze di Al Ristoro degli angeli a Garbatella, più volte segnalato anche dal Gambero Rosso, o la cucina d’autore dello chef Davide Del Duca dell’Osteria Fernanda a Porta Portese. E ancora, pastasciuttari sono per voi le linguine alla canapa da Titta 162 a via Emanuele Filiberto. Per una serata tra patiti della birra, non perdete il Red Lodge Pub sulla Tuscolana e La pecora Elettrica al Prenestino.
Persino un cult come il caffé si può realizzare con i semi di canapa: provare per credere da Non solo canapa all’Aurelio.
Mentre per tisane e liquori (ma anche pinsa calabrese) ecco il Canapa Caffè a Scalo San Lorenzo. Se poi volete introdurre la canapa nell’alimentazione della famiglia, per ingredienti e piatti pronti ci sono Biopolis al quartiere africano, I canapieri a Talenti, Zia Maria a San Lorenzo e Weed 4 you a Grottaferrata. (fonte Ansa)

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