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Sab. Dic 7th, 2024

Esiste una dimensione più antica del cucinare sul fuoco o del correre dietro ad una forma rotonda per divertimento? Sarà per questo che ancora oggi l’umanità si riunisce attorno ad una grigliata con il pretesto di ritrovarsi non solo con familiari e amici o per celebrare momenti speciali, ma anche in occasioni sportive.

Lo sa bene Calvé – uno dei brand più amati nel nostro Paese, sulle nostre tavole da oltre 50 anni e Official BBQ Partner degli UEFA EURO 2024TM, che ha chiesto a Ipsos di esplorare l’universo del barbecue per capire come, nel corso della storia, sono cambiati fruizione e percezioni.

Il quadro emerso è variegato e parla dei cambiamenti di costume attorno a quello che viene considerato a tutti gli effetti un rito, e a come questo si sia modificato allargando il raggio della convivialità anche attorno alle salse e agli aromi, elementi di accompagnamento utili per caratterizzare il gusto dei cibi. 

I risultati danno anche il piacevole senso di come si siano modificate le abitudini di pari passo all’evoluzione dei costumi. Se la pratica culinaria del barbecue è, infatti, percepita dagli intervistati come una attività che vede coinvolti in prima persona soprattutto gli uomini per l’80%, un dato che riporta alla memoria dei tempi in cui i cacciatori erano i ‘maschi alfa’, oggi emerge un dato che vede il 12% delle donne avere un ruolo da protagonista del BBQ. Anche se ancora bassa, la percentuale dimostra che la scena del barbecue non è più soltanto monopolio maschile, sottolineando la capacità femminile di aver saputo andare ‘oltre il fuoco’,  adattando, arricchendo e intensificando i sapori. 

Uscito dalla ‘caverna’, oggi il barbecue viene vissuto non soltanto negli spazi aperti nella natura, come la campagna, la spiaggia o il parco, luoghi fruiti per il 50% degli intervistati, ma è approdato in città dove il 44%, sperimenta questa dimensione nei giardini di proprietà privata o semplicemente su balconi e terrazze.

Ed è ancora la carne, per il 68%, l’ingrediente principale del barbecue italiano, scelta culturale che al momento vede una piccola percentuale del 29% di chi preferisce un BBQ arricchito di pesce e verdure, mentre il 2% griglia prevalentemente verdure

Commenta Marta Villa, Antropologa culturale dell’alimentazione, Università degli Studi di Trento: I risultati della ricerca evidenziano come la dimensione del grigliare la carne insieme ricordi l’antica convivialità nata nelle grotte attorno al fuoco, dove alcuni linguisti sostengono sia sorto anche lo sviluppo del linguaggio che contraddistingue la specie umana. Infatti, durante queste riunioni si parla in modo informale, difficilmente si 

accendono discussioni divisive, molto spesso gli argomenti riguardano la sfera personale, la vita quotidiana, l’occasione festiva in caso di celebrazioni quali compleanni, anniversari, matrimoni e altro”.

Quindi se il grigliare ha contribuito allo sviluppo del linguaggio chissà se, nelle prime discussioni attorno al fuoco, si sia dibattuto anche su come cercare di aumentare la bontà aggiungendo qualcosa che amplificasse il gusto dei cibi. E sempre fra le ipotesi, potrebbe essere probabilmente che – con un ruolo sempre meno marginale delle donne nella grigliata – sia arrivata l’esigenza di elementi di corredo per la preparazione e accompagnamento dei cibi? Come le salse e gli aromi legati ormai indissolubilmente al barbecue e alle quali rispettivamente il 40% e il 45%, secondo la ricerca, proprio non rinuncerebbe mai.

E quando si accendono discussioni sportive è proprio attorno alle salse che gli italiani si ritrovano e si uniscono per un sentire comune legato alla bontà del gusto e all’allegria dello stare assieme, come emerge dalla ricerca che vede il 72% degli intervistati accomunare il BBQ a sentimenti quali la felicità e l’allegria, il 65% alla socializzazione, il 53% alla semplicità e il 30% alla naturalità

E ancora, il 13% degli italiani percepisce nella grigliata il valore dell’inclusione, mentre il 15% avverte il senso di intimità del rito. 

Certo è che, abbandonate le caverne e trasformandoci in esseri più sedentari e meno avventurosi, è proprio la grigliata a restituirci lo spirito d’avventura, dandoci la possibilità di una ‘pratica avventurosa’ fuori dalla propria abitazione o dalla propria città, soprattutto con l’arrivo della primavera fino all’inizio dell’autunno (marzo-settembre). È questo anche il momento prescelto per poter rinsaldare amicizie e trascorrere tempo insieme alla famiglia (71%), oppure festeggiare anche con la ritualità del cibo una celebrazione religiosa o laica (62%) come Pasqua o il 1° Maggio. 

Ma oggi i pretesti per organizzare un barbecue si sono sofisticati a tal punto che gli italiani lo fanno soprattutto per festeggiare una promozione, un compleanno, l’arrivo di nuovi vicini di casa e persino, per il 7% degli intervistati, eventi sportivi come partite di calcio o Olimpiadi. Perché il BBQ è come il nero: sta bene ovunque.

Infatti, il 28% degli italiani organizza una grigliata anche senza un motivo specifico, persino nei mesi di dicembre (4%), gennaio e febbraio (3%) e nel tardo autunno (6%).

Il BBQ, oltre a essere il più antico modo di cuocere il cibo, è risultato essere il più trasversale nelle generazioni. Per i giovanissimi, infatti, è occasione per stare insieme, creare nuove amicizie o approfondire quelle già esistenti, oltre alla semplicità del poter realizzare un ‘banchetto’ per molti ospiti all’interno di una casa. La generazione 18-28 anni è anche tra le maggiori apprezzatrici delle salse di accompagnamento con un 51% che rivela l’indissolubilità del barbecue ‘giovane’ alle salse.

Spiega Marta Villa:Le salse nascono già in epoca romana per accompagnare le carni o i pesci arrostiti modificando gli ingredienti in base al gusto in voga: dai sentori forti di quelle antiche si passa a quelle più stemperate dei secoli scorsi. In alcuni particolari momenti storici, come dopo le scoperte delle terre d’oltremare, i maestri di cucina confezionano accompagnamenti delle carni alle volte audaci, prevedendo il cacao come ingrediente principale o con un gusto piccante che vede la sua origine solo con l’arrivo del peperoncino dalle Americhe. Prima i sapori erano soprattutto dolciastri, grazie alla presenza abbondante di miele e noce moscata, o pungenti per l’uso del pepe”.

Quello che emerge dalla ricerca, complessivamente, è un sentire comune legato alla gioia, al ritrovarsi con mille o nessun pretesto, per sentirsi appartenere ad una comunità positiva, che ama stare assieme anche quando lo sport crea file diverse.  Ed è proprio su questi valori e sentimenti che si basa la campagna di Calvé È tempo di barbecue, Mettiti in gioco. La campagna, che vede protagonista il campione italiano di calcio Federico Chiesa, celebra i campionati UEFA EURO 2024TM, di cui Calvé è Official BBQ Partner, invitando a condividere la passione per il calcio attorno a un barbecue, due passioni non solo italiane ma universali. 

“Un buon BBQ è un’ottima opportunità per riunire famiglia e amici durante gli UEFA EURO 2024TM, indipendentemente dalla squadra per cui si fa il tifo – ha commentato Maria Teresa Parrello Head of Marketing Nutrition Dressing Unilever Italia Vogliamo aiutare le persone a vivere la migliore esperienza di gusto possibile: i nostri prodotti Calvé giocano qui un ruolo chiave per rendere un semplice BBQ un’occasione di celebrazione e condivisione unica, trasformando piatti da buoni a buonissimi grazie alla sola aggiunta della salsa giusta”. 

In occasione dei prossimi campionati UEFA EURO 2024TM, gli italiani non dovranno cercare tante scuse per BBQ anche improvvisati, in concomitanza delle partite più salienti.  Perché, se una partita può creare un tifo diverso, è attorno al barbecue che ci si riunisce per ritrovare la gioia della condivisione e il senso di appartenenza… alla community del BBQ ovviamente. 

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