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Gio. Ott 3rd, 2024
allevamento intensivo (Foto di Danielle Suijkerbuijk su Unsplash)allevamento intensivo (Foto di Danielle Suijkerbuijk su Unsplash)

Il movimento paneuropeo di cittadini Eumans, di cui è presidente Marco Cappato, ha lanciato la petizione “Stop Sussidi agli Allevamenti Intensivi” rivolta a tutti i candidati alle elezioni affinché si impegnino ad adottare le seguenti misure per ridurre le emissioni inquinanti e superare gli allevamenti intensivi in Europa: 1) Smettere di sovvenzionare gli allevamenti intensivi: chiediamo l’immediata esclusione degli allevamenti intensivi dai beneficiari dei sussidi della Politica Agricola Comune (PAC). 2) Estendere il sistema di scambio di emissioni all’agricoltura entro il 2028: la massiccia impronta degli allevamenti intensivi dovrebbe comportare tasse più elevate per l’agricoltura nell’ambito del sistema europeo di scambio di emissioni (ETS), dal quale oggi sono esentati. In questo modo, le emissioni inquinanti saranno affrontate direttamente, mentre potrebbe essere istituito un fondo sociale per reinvestire i proventi dei pagamenti a sostegno dei piccoli agricoltori. 3) Convocare un’Assemblea civica europea per la definizione di una politica agricola sostenibile: riteniamo che un’Assemblea civica europea, estratta a sorte sul modello delle Citizens Assembly incentrata sulla PAC sia necessaria per affrontare la distribuzione di sussidi pubblici all’agricoltura intensiva e favorire la transizione verso pratiche agricole sostenibili.

Hanno dato il loro sostegno alla petizione: i giornalisti Andrea Scanzi, Luca Sommi, Selvaggia Lucarelli e Giulia Innocenzi; lo chef Lorenzo Biagiarelli; il regista Gabriele Muccino; l’attrice Valentina Corti; lo speaker radiofonico dello Zoo di 105 Marco Mazzoli. “Agricoltori e allevatori si sono recentemente mobilitati nelle strade di tutta  Europa per difendere i sussidi europei della Politica agricola comune (PAC) – dichiara Marco Cappato. Tuttavia con il sistema attuale la Commissione sta investendo miliardi di euro per finanziare un modello di allevamento intensivo non sostenibile. E’ ora di smetterla di destinare i fondi europei a un’industria che inquina il pianeta e maltratta gli animali. E’ quanto riporta Primaonline.

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