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Il 66% degli italiani mangia il gelato a merenda, ma piace anche come sostituto del pasto. E arriva anche il gelato “stellato”

Il 24 Marzo è Gelato Day

Il consumo del gelato è consigliabile in qualsiasi momento della giornata. E in ogni stagione dell’anno. Secondo l’indagine condotta da Doxa, Gli italiani e il gelato, per l’Istituto del Gelato Italiano, su un campione di persone tra i 18 e i 74 anni, il momento preferito per mangiarlo è la merenda nel 66% dei casi, come dessert a fine cena (49%), in serata, ma lontano dalla cena, (41%), ma c’è anche chi mangia il gelato in sostituzione di un pasto (13%).

D’altronde, l’amore tra gli italiani e il gelato affonda le radici nella sua stessa storia; l’Italia, infatti, è l’unico Paese al mondo ad essere considerato la patria del gelato, sia di quello artigianale che confezionato, grazie ad una manifattura di eccellenza che lo rende un prodotto adatto ad ogni età: bambini, anziani e sportivi grazie alle sue qualità nutrizionali e alla cura del processo di realizzazione.

Alimento sicuro e alleato del benessere


“Sono molti i vantaggi nel mangiare il gelato perché, in primis quello confezionato, è un alimento igienicamente sicuro, che non ha alcun bisogno di conservanti – al contrario di quella che è una vera e propria falsa credenza – in quanto legato alla catena del freddo ed esente da contaminazioni, perché protetto dalla sua confezione. Inoltre, ormai da anni, non contiene più grassi idrogenati, potenzialmente nocivi per la salute – spiega Michelangelo Giampietro, Specialista in Medicina dello Sport e in Scienza dell’alimentazione – e può contribuire al fabbisogno giornaliero di acqua di un litro e mezzo, aiutando anche i bambini alla corretta idratazione. Infine, il gelato non ha alcuna controindicazione per gli anziani, al contrario, può essere un aiuto in caso di difficoltà di masticazione, deglutizione o disidratazione”.

L’Istituto del Gelato Italiano, dall’anno della sua fondazione, il 1991, su iniziativa delle più importanti industrie gelatiere italiane, ha come obiettivo di promuovere e diffondere la conoscenza di questo prodotto dal grande valore nutritivo, che risponde ai più alti standard di sicurezza alimentare, grazie al rigido controllo di ogni passaggio nella produzione industriale. Il gelato confezionato italiano, infatti, nella scelta degli ingredienti, predilige filiere tracciabili e con un impatto ambientale ridotto.

“Il gelato può essere consumato in assoluta sicurezza, per l’altissimo standard del processo che lo rende adatto anche per le donne in gravidanza, perché ha zero rischi di contaminazioni batteriche in quanto le uova sono pastorizzate” – sottolinea il dott. Giampietro. Da esperto di nutrizione applicata alle discipline sportive, lo consiglia anche in ambito sportivo come alimento per gli atleti, dato che “possiede anche un’importante funzione di appagamento psicologico”.

La dieta del gelato


Il gelato è realizzato con latte, uova, zucchero, con aggiunta di caffè, cacao o frutta, tutti ingredienti con un buon valore nutrizionale. Mangiando, ad esempio, un gelato alle creme, si introducono proteine ad alto valore biologico, glucidi a rapido assorbimento e a pronta disponibilità energetica, come lattosio e saccarosio. Ma apporta anche vitamine, A e B2, e sali minerali, come calcio e fosforo. Se poi aggiungiamo un paio di cialde o un biscotto, che sono a base di cereali, la composizione nutrizionale del pasto si arricchisce di carboidrati complessi, come l’amido.
Con questi ottimi elementi nutrizionali, il gelato è entrato a buon diritto anche nei programmi di dieta ipocalorica. “Il vantaggio del gelato confezionato è nell’etichetta, poiché tutti possono decidere la quantità da consumare sulla base delle proprie esigenze; conoscendo
il valore energetico, è più semplice regolare il fabbisogno giornaliero. Se si decidesse di mangiarlo come sostituto di un pasto principale, si potrebbe abbinare a una semplice insalata, garantendo così un apporto di calorie sufficienti”, approfondisce l’esperto di nutrizione, Michelangelo Giampietro.

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È importante scegliere il formato e la tipologia adatti alla situazione di consumo: meglio optare per un formato meno calorico – da 100/150 kcal – per lo snack di metà mattina o metà pomeriggio, mentre se lo si consuma in sostituzione del pasto, è preferibile sceglierne uno che apporti circa 350-400 kcal, accostandolo ad una macedonia di frutta o ad una verdura.

Marco Martini
Marco Martini

Italiani? Maestri del gelato

E se il gelato continua ad essere uno dei prodotti alimentari più amati dagli italiani, che solo in estate lo consumano nel 98% dei casi (Gli italiani e il gelato), il motivo è anche per quella creatività squisitamente nostrana: la composizione tipica del gelato, per cui stagione dopo stagione nascono nuovi abbinamenti, gusti, vere e proprie innovazioni, è frutto di una sapienza produttiva che affonda le sue radici nel saper fare, in quel know-how fatto di macchinari e tecnologie, in cui noi italiani siamo all’avanguardia. Una ricerca e sperimentazione continue, in cui si riducono lavorazione e scarto, che ad ogni estate ci permette di gustare gelati sempre nuovi, più buoni e scientificamente controllati. Un esempio di gusto nuovo e di tendenza è il caramello salato che sta cercando di traghettare il gelato verso la sperimentazione del contrasto tra dolce e salato.


Le proposte “stellate” dello chef Marco Martini

Il gelato confezionato può diventare anche una materia prima preziosa, da utilizzare come base per ricette innovative, tutte da inventare. Tanta è la versatilità del gelato, da aver spinto anche celebri chef a creare dessert di grande impatto, usando proprio il gelato in vaschetta. Tra questi, lo chef stellato Marco Martini, che tra le sue ricette propone: “Ricotta pere e cioccolato” con gelato al cioccolato, “Banana blue java vaniglia e caffè” con gelato al caffè e “Lampone cocco e lime” con l’aggiunta di gelato al cocco. Creazioni realizzate a quattro mani con la pasticcera del suo ristorante Teresa Rotundo.

Partiamo dalla Banana blue Java, “si tratta di un frutto hawaiano che non è ancora sbarcato in Europa, che ha un sentore di vaniglia – spiega Martini – Noi lo abbiamo riprodotto creando un cremoso alla vaniglia, glassato al cioccolato bianco e colorato di blu, con una spennellata di nero nei punti giusti, per simulare i segni di maturazione della banana. Viene servito con del caffè al profumo di cardamomo, realizzando una commistione tra italianità e cultura araba. Il tutto accompagnato da una quenelle di gelato al caffè. Abbiamo utilizzato la classica vaschetta di gelato confezionato che tutti abbiamo in congelatore, per quando abbiamo voglia di un momento dolce o in vista dell’arrivo di ospiti a merenda o a cena”.

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