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Online il nuovo Geoportale della Cultura Alimentare promosso da ICPI

Più attuale e rinnovato, più semplice e fruibile, più interattivo, ricco di contenuti da esplorare: è online il nuovo Geoportale della Cultura Alimentare, lo strumento d’eccellenza per la narrazione della cultura immaterialein ambito gastronomico, promosso dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (ICPI – parte del MIC, Ministero della Cultura) e finanziato dal PON “Cultura e Sviluppo”. Un iter multidisciplinare di ricerca e promozione della cultura demoetnoantropologica nazionale a partire dalla regione Basilicata.
Per narrare questo immenso e prezioso patrimonio con maggiore puntualità e coinvolgere il pubblico con una fruizione più esperienziale, l’ICPI ha promosso una ristrutturazione radicale dei contenuti e della veste grafica del Geoportale a cura dello studio milanese Dotdotdot con il coordinamento di BIA – Beni Immateriali e Archivistici, che ha mantenuto però invariati il rigore scientifico e l’autenticità delle sue narrazioni. I tecnici di Fine Tuning si sono occupati della normalizzazione ed importazione dei dati, dello sviluppo delle API e del Content Management System.


Il nuovo portale si presenta con un’interfaccia completamente rinnovata, progettata per rendere più piacevole ed agevole l’esperienza di navigazione con qualsiasi device. Tutti i contenuti sono stati non solo rivisti, aggiornati, ma anche riorganizzati secondo criteri di aggregazione e raggruppamento più semplici e intuitivi, in modo da facilitare la ricerca e consultazione da parte degli utenti.
Per il servizio di navigazione, le linee guida del progetto sono state riconfigurate secondo le caratteristiche comunicative più adatte al suo scopo, partendo da una revisione del logo e della sua identità visuale e una nuova esperienza utente che passa anche attraverso l’arricchimento con contenuti inediti e adattando coerentemente il tone-of-voice della comunicazione.


Si conferma strumento privilegiato di storytelling il video di micronarrazione, quale format digitale per la comunicazione della cultura enogastronomica dei diversi territori. Un format distintivo, esplicativo, emozionale e coinvolgente, che trova la sua massima espressione nel nuovo portale, dall’immagine più fresca e dall’interfaccia intuitiva, con un template a scrollo verticale e un menù visuale che permette al visitatore di orientarsi al meglio nella scoperta delle diverse sezioni, con l’aiuto di foto, immagini e brevi clip.
La nuova piattaforma web del GeCA – avviato con Expo2015 quale progetto pilota del Ministero della Cultura – vuole essere il portale di riferimento per la divulgazione del patrimonio immateriale legato alla cultura enogastronomica in Italia, Regione per Regione.L’impegno dei mesi scorsi si è concentrato sul lancio di una vera e propria Call for partnership, mirata al coinvolgimento dei territori di tutte le regioni italiane e degli stakeholder più rappresentativi in fatto di heritage enogastronomico locale, per raccogliere e rappresentare le eccellenze dei saperi e dei sapori italiani, secondo uno spirito comunitario di tradizione ed eredità culturale, nel rispetto dell’ecosistema e della memoria popolare, fulcro della valorizzazione del territorio.  Il progetto, attraverso la ricerca e mappatura dei saperi e dei prodotti enogastronomici, si è posto come obiettivo di riscoprire, raccogliere, valorizzare e diffondere tale ricchezza per farla conoscere attraverso azioni complementari tra loro e in sinergia coi territori rappresentati.
La call for partnership si è articolata in un road show che, a partire dalla regione Basilicata, individuata per il progetto pilota, ha percorso tutto il territorio italiano intercettandone tradizioni, pratiche e memorie collettive in materia alimentare, da tutelare e tramandare.


Il GeCA è stato dunque a Genova a luglio 2021, ospite di Slow Fish, la manifestazione del partner di progettoSlow Fooddedicata a tutti gli ecosistemi legati all’acqua e ai loro abitanti; poi in Toscana, presentato come strumento  per la comunicazione e promozione delle quattro Valli dell’Aretino da Coldiretti Arezzo; la collaborazione tra il Ministero della Cultura (MiC) e la Regione Puglia, ha portato alla conferenza di Lecce (10/09/2021), dove è stato raccontato il Patrimonio Immateriale legato alla cultura alimentare di questa regione; durante l’edizione 2021 del Tocatìil Festival Internazionale dei Giochi in Strada, GeCA è stato a Verona, nel cuore della Regione Veneto, ospite di AGA (Associazione Giochi Antichi), per narrare la forte connessione tra pratiche ludiche, momenti sociali di condivisione del cibo, contesti rituali e festivi; ancora con Slow Food è stata poi la volta di Cheese (20/09/2021), la grande manifestazione di Bra, in Piemonte, dedicata ai formaggi a latte crudo e alle forme del latte; la stagione dei tartufi ha poi portato il GeCA a Pergola (17/10/2021) per sostenere le importanti iniziative enogastronomiche e territoriali della Regione Marche. La creazione di una nuova sezione del GeCA dedicata al carteggio artusiano conservato presso la Biblioteca Comunale Pellegrino Artusi è stata l’occasione per fare tappa a Forlinpopoli, in Emilia Romagna (12/11/2021). L’ultima tappa del 2021 ha riportato il progetto in terra d’origine, la Basilicata, dove il 15 dicembre il Museo Nazionale di Matera ha inaugurato la mostra multimediale“Geoportale della Cultura Alimentare: cibo e territorio lucano”. La mostra esperienziale si trova ora al Castello di Melfi.
BIS –weekend del gusto, a Biella, l’evento diffuso tra enogastronomia e cultura progettato da Fondazione BIellezza, è stata la prima tappa del percorso 2022 (08/05/2022); la conferenza del 21/06/22 a Sant’Anatolia di Narco, in Umbria è stata l’occasione per riscoprire il ricco patrimonio immateriale alimentare della Valnerina; infine il pane artigianale del Campidano è stato il tema dell’incontro a Villaurbana (OR) (15/07/2022), prima tappa del GeCA in Sardegna.


Filo conduttore di tutte le tappe è stato il racconto del patrimonio immateriale della cultura alimentare, quale bene fondamentale da salvaguardare e promuovere: i saperi e le tradizioni legati al cibo rispecchiano le identità delle comunità e sono la memoria collettiva attraverso cui contribuire attivamente alla valorizzazione e promozione turistica-culturale dei territori.

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