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Giornata Nazionale di Prevenzione contro lo Spreco Alimentare. Tre facili regole da seguire e qualche taboo da sfatare

 Il 5 febbraio si celebra la Giornata Nazionale di Prevenzione contro lo Spreco Alimentare, un appuntamento importante per fare il punto sull’impatto delle attività dell’uomo sulla Terra e sulle piccole azioni quotidiane che ciascuno è chiamato a compiere per la tutela del Pianeta.

Secondo il Food Waste Index Report 2021 lo spreco alimentare ammonta a 931 milioni di tonnellate ogni anno, il 61% si origina tra le mura domestiche, ed è responsabile del 8-10% delle emissioni di gas serra a livello globale. Un problema che non è più possibile ignorare e che chiama in causa tutti gli abitanti del pianeta per costruire nuovi modelli di consumo e acquisto sostenibili a partire proprio dalle abitudini domestiche e quotidiane.

Per ridurre gli sprechi è necessario agire su i due livelli in cui questi si originano. Da una parte ci sono le perdite alimentari (food loss), ovvero gli sprechi che occorrono lungo i primi anelli della catena (produzione, raccolta, stoccaggio e lavorazione), e dall’altra invece quelli che sono definiti veri e propri sprechi (food waste), originati a seguito della distribuzione ai consumatori e ai commercianti.

Babaco Market – il delivery 100% Made in Italy di frutta e verdura fuori dall’ordinario che combatte lo spreco che si origina dal campo al mercato –  si impegna attivamente nella lotta e nella riduzione sia delle perdite alimentari sia degli sprechi. La mission ambiziosa di contrastare in maniera attiva lo spreco alimentare e l’inquinamento ha permesso all’azienda di raggiungere importanti traguardi. Babaco Market ha contribuito a salvare circa 250 tonnellate di frutta e verdura e a evitare che venissero immesse nell’atmosfera 650 tonnellate di CO2 consegnando oltre 35.000 Babaco Box. Sempre in linea con la mission anti-spreco del brand, Babaco Market ha deciso di limitare al massimo l’utilizzo dei materiali di imballaggio e della plastica, per questo tutte le Babaco Box sono 100% plastic free e oltre il 60% di queste sono consegnate con mezzi eco-friendly (bike e furgoncini elettrici).

Ognuno di noi è chiamato a impegnarsi in questa fondamentale partita per consegnare alle generazione future un Pianeta sano e farlo costa davvero pochissimo. È necessario iniziare a osservare tre facili regole d’oro per contribuire giorno dopo giorno alla salvaguardia della Terra e del suo ecosistema. 

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#1°REGOLA: Programmare i pasti e di conseguenza gli acquisti

Arrivare all’appuntamento della spesa settimanale con le idee già chiare su cosa preparare permette di risparmiare tempo e denaro e, cosa non da poco, permette alle persone di evitare di sprecare il cibo. In questo è molto utile l’arte del meal prep. Il segreto per essere dei veri maestri della preparazione dei piatti programmati è ritagliare dei momenti durante la settimana per dedicarsi con piacere alla cucina e sfruttare al massimo ogni ingrediente. Ciò permette di conciliare gli impegni frenetici della quotidianità e la necessità di mangiare bene evitando gli sprechi.

#2°REGOLA: In cucina non si butta via niente: bucce, foglie, torsoli o semi hanno grandi potenzialità

In pochi sanno che è proprio nella buccia che si concentra tutto il gusto, l’aroma, il colore e tanti preziosi fitocomposti di molti prodotti. Un esempio fra tutti è la cipolla: è buona norma tenere da parte le bucce e lasciarle essiccare all’aria, sul termosifone in inverno, al sole d’estate o nell’essiccatore se se ne possiede uno. Una volta essiccate si conservano a lungo in un contenitore ermetico e in un luogo fresco e asciutto. Per dare colore, profumo e un delicato aroma di cipolla a un brodo basterà aggiungere agli altri ingredienti una manciata di bucce direttamente in pentola. A fine cottura le bucce avranno rilasciato nel liquido tutte le loro proprietà e si potrà filtrare il brodo. Se invece vengono frullate finemente, fino a ottenere una polvere, si possono usare come una spezia per insaporire arrosti, salse, verdure ripiene e molti altri piatti.

Per dare nuova vita a foglie, gambi e torsoli invece c’è poi la fermentazione, un’antica tecnica di conservazione dei cibi che rende edibili e gustosissime anche quelle parti che sono da sempre state erroneamente considerate scarti.

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La fermentazione, infatti, aumenta l’acidità dei cibi (creando un ambiente sfavorevole allo sviluppo dei patogeni e aumentando la conservabilità); pre-digerisce zuccheri e proteine, scindendoli in molecole più piccole; migliora il profilo nutrizionale degli alimenti arricchendoli di preziosi fermenti lattici o lactobacilli, e rendendo più facilmente disponibili vitamine e altre sostanze utili.

#3°REGOLA: Organizza al meglio il frigo! A ogni alimento la sua collocazione 

Organizzare il frigo è la chiave. Ogni alimento ha la sua collocazione e l’ordine delle pietanze deve rispettare quello dato dalla data di scadenza. In fondo i prodotti che hanno una scadenza più tardiva mentre davanti e immediatamente accessibili quelli che scadono prima. Nello sportello via libera a salse e condimenti vari, mentre le uova andranno posizionate nel primo ripiano, che mantiene meglio la temperatura costante, insieme ai prodotti caseari freschi. Il centro è destinato al pesce, mentre i ripiani bassi alla carne. La frutta e la verdura va nel cassetto, ma non tutti i prodotti possono stare insieme. Mele e banane per esempio rilasciano etilene che accelera i processi di maturazione, dunque vanno conservati fuori dal frigo insieme a patate e pomodori. Fuori dal frigo anche cipolle e aglio: le prime amano il buio, mentre il secondo preferisce stare a temperatura ambiente. 

Altro tabù da sfatare è quello sul congelatore: frutta e verdura si possono congelare. Gli ortaggi se sbollentati prima del congelamento si conservano più a lungo.

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TM

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