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Gio. Nov 13th, 2025

Il riso italiano, un punto tra cultura alimentare, sostenibilità e turismo del territorio

Il riso, simbolo della tradizione gastronomica italiana, è oggi protagonista di una rinnovata attenzione che va oltre la cucina, spingendo un settore in forte espansione, trainato da consumi in aumento e crescente consapevolezza nutrizionale.

Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale sui Consumi di Riso in Italia, promosso da Ente Fiera di Isola della Scala e dal Consorzio di Tutela I.G.P. Riso Nano Vialone Veronese, con il supporto di Ente Nazionale Risi e la ricerca di AstraRicerche, il 2025 segna un incremento del consumo di riso: +6,9% rispetto al 2024, con una crescita sia in ambito domestico sia nella ristorazione (+2,5%).

Più della metà degli italiani (51,8%) lo porta in tavola almeno una volta a settimana, mentre il 13,5% arriva a consumarlo tre o più volte. Anche nei locali, dalle trattorie alla ristorazione etnica, il riso guadagna spazio: il 16,3% degli italiani lo sceglie almeno una volta a settimana, con picchi del 22% tra la Generazione X.

Oltre alla frequenza, cresce l’interesse verso la varietà e le proprietà del riso: il 56,1% desidera conoscerne meglio le tipologie, il 54,5% vorrebbe più ricette e suggerimenti di cucina, soprattutto per i risotti, e il 51% si dichiara interessato ai benefici per la salute. Il riso, infatti, non è solo un alimento versatile capace di sostituire pasta e pane, ma anche un ingrediente usato in cosmetica naturale, conosciuto dal 59,9% degli italiani, con applicazioni che spaziano dal baby care ai trattamenti per capelli.

Gli italiani riconoscono al riso qualità nutrizionali uniche: l’88% lo considera base ideale per piatti completi ed equilibrati, mentre l’81,2% ne apprezza i benefici per la salute. Inoltre, il 74,3% lo identifica come patrimonio culturale nazionale e il 76,9% conosce le certificazioni DOP, IGP e biologiche, dichiarandosi disposto a pagare di più per un riso tracciabile e certificato.

Se da un lato emergono criticità ambientali legate alla coltivazione – consumo d’acqua e emissioni di metano – dall’altro le risaie italiane sono percepite come ecosistemi fondamentali per la biodiversità (73,7%), bacini naturali di laminazione utili contro le alluvioni (56,2%) e riserve idriche che restituiscono acqua al territorio (60,8%). Tuttavia, la vulnerabilità ai cambiamenti climatici (75,9%) rende urgente puntare su pratiche agricole sostenibili, varietà resistenti e infrastrutture idriche più efficienti.

L’amore per il riso è anche una scelta di responsabilità: l’80% dei consumatori dichiara di preferire riso coltivato in Italia, apprezzandone qualità e sicurezza. Con Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna come principali aree produttive, il nostro Paese resta il primo produttore europeo, forte di una filiera che unisce eccellenza, sostenibilità e radicamento nel territorio.

Oggi il riso italiano è ambasciatore non solo di gusto, ma anche di valori legati alla salute, all’ambiente e al turismo sostenibile. Le risaie diventano luoghi di esperienze autentiche che fondono gastronomia, natura e cultura, perfettamente in linea con le tendenze del slow e silent tourism, capaci di favorire benessere fisico ed emotivo.

In crescita nei consumi e nella considerazione degli italiani, il riso si conferma alimento del futuro: buono, sano, sostenibile e simbolo del made in Italy agroalimentare, pronto a farsi ambasciatore di un modello di vita e di sviluppo rispettoso delle persone, della natura e dei territori.

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