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Gio. Nov 13th, 2025

Il Made in Italy agroalimentare vale 707 miliardi: il cibo è la prima ricchezza del Paese

Il cibo è diventato la prima ricchezza dell’Italia, con una filiera agroalimentare allargata che raggiunge un valore complessivo di 707 miliardi di euro, pari a oltre venti manovre finanziarie. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti diffusa in occasione dell’inaugurazione del XXIII Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato insieme a The European House – Ambrosetti al Casino dell’Aurora Pallavicini di Palazzo Rospigliosi, a Roma.

Secondo l’organizzazione, il Made in Italy a tavola rappresenta un pilastro economico e occupazionale con 4 milioni di lavoratori, sostenuti dall’attività di 700mila imprese agricole e da un sistema produttivo che si conferma un’eccellenza europea.

L’Italia detiene il primato nell’Unione Europea per valore aggiunto in agricoltura, con oltre 42 miliardi di euro nel 2024, e il primo posto per valore generato per ettaro, pari a circa 3.000 euro, più del doppio rispetto alla Francia e superiore del 65% rispetto alla Germania. Un dato che riflette l’efficienza e la produttività di un comparto che, secondo la Fao, per ogni euro investito genera quattro euro di sviluppo.

Leadership europea nella qualità e nella sostenibilità

L’Italia guida anche le classifiche di qualità, con 328 specialità Dop, Igp e Stg riconosciute, 529 vini Dop e Igp e 5.547 prodotti alimentari tradizionali censiti. A questi si aggiunge la rete di Campagna Amica, la più grande piattaforma europea di vendita diretta degli agricoltori. Il Paese vanta inoltre la leadership continentale nel biologico, con 84mila aziende agricole attive su tutto il territorio.

La superficie agricola utilizzata è di 12,5 milioni di ettari, pari al 42% del territorio nazionale, a conferma del ruolo centrale dell’agricoltura nella gestione e tutela del paesaggio italiano.

Export in crescita e nuovi obiettivi per il 2030

A trainare il primato dell’agroalimentare italiano è anche l’export, che nei primi sette mesi del 2025 ha raggiunto 42,5 miliardi di euro, con un incremento del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo l’analisi di Coldiretti su dati Istat. Se il trend positivo proseguirà, il settore è destinato a superare il record del 2024, quando le esportazioni avevano toccato i 69,1 miliardi.

L’obiettivo fissato è raggiungere i 100 miliardi di export agroalimentare entro il 2030, consolidando il ruolo del Made in Italy come motore economico e simbolo della qualità nazionale.

Un settore da difendere tra crisi climatiche e speculazioni

“La nostra agricoltura ha dimostrato di essere un motore insostituibile di crescita, capace di generare valore, occupazione e identità” – ha dichiarato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti – “Il cibo è il simbolo più riconoscibile del Made in Italy nel mondo e la prima ricchezza nazionale. La nostra filiera guida l’Europa per sostenibilità e qualità, ma va difesa con determinazione, soprattutto oggi, in un contesto segnato da guerre commerciali e cambiamenti climatici che mettono a rischio la sicurezza alimentare globale”.

Gli effetti del maltempo e della siccità continuano a pesare sulle produzioni agricole, causando danni significativi in diversi comparti. Emblematico il caso delle nocciole, la cui produzione nel 2025 si è quasi dimezzata.

A questi fattori si sommano le speculazioni sui mercati agricoli, come nel caso del grano, i cui prezzi sono crollati al di sotto dei costi di produzione. Per contrastare questo fenomeno, ventimila agricoltori della Coldiretti sono scesi in piazza in tutta Italia, proponendo misure concrete condivise anche dal governo, rappresentato dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.

Tensioni emergono anche nel comparto vinicolo, dove ai dazi americani si aggiungono cambiamenti strutturali profondi. Coldiretti evidenzia la necessità di strategie efficaci di rilancio per garantire competitività e sostenibilità a uno dei settori simbolo del Made in Italy.


Made in Italy agri-food sector reaches €707 billion: food becomes Italy’s leading source of wealth

Food has become Italy’s primary source of wealth, with the extended agri-food supply chain now worth a total of €707 billion — the equivalent of more than twenty national financial maneuvers. The data comes from an analysis by Coldiretti, presented during the opening of the 23rd International Forum on Agriculture and Food, organized in collaboration with The European House – Ambrosetti at the Casino dell’Aurora Pallavicini, Palazzo Rospigliosi in Rome.

According to Coldiretti, Made in Italy food production represents a cornerstone of the national economy, employing over four million people and supported by 700,000 agricultural businesses. Italy continues to lead Europe with record performance across its agricultural system.

Italy ranks first in the European Union for agricultural added value, exceeding €42 billion in 2024, and holds the top position for value generated per hectare — around €3,000, more than double that of France and 65% higher than Germany. As highlighted by the FAO, every euro invested in agriculture generates four euros in development, underscoring the sector’s strategic importance.

European leadership in quality and sustainability

Italy also leads Europe in terms of quality and sustainability. The country boasts 328 recognized PDO, PGI, and TSG specialties, 529 PDO and PGI wines, and 5,547 traditional food products. In addition, Campagna Amica represents the largest network of direct farmer markets in Europe. Italy is also the continental leader in organic farming, with 84,000 active agricultural enterprises across the country.

The utilized agricultural area covers 12.5 million hectares, equivalent to 42% of Italy’s territory, confirming the vital role farmers play in managing and preserving the national landscape.

Export growth and 2030 goals

Italian agri-food exports continue to rise, reaching €42.5 billion in the first seven months of 2025, up 6% compared to the same period in 2024, according to Coldiretti’s analysis of ISTAT data. If this trend continues, the sector will surpass the previous record of €69.1 billion set in 2024.

The long-term goal is to achieve €100 billion in annual agri-food exports by 2030, reinforcing Made in Italy’s position as a global symbol of excellence and a driver of economic growth.

A sector under pressure from climate change and speculation

“Our agriculture has proven to be an irreplaceable engine of growth, capable of generating value, jobs, and identity,” said Ettore Prandini, President of Coldiretti. “Food is the most recognizable symbol of Made in Italy worldwide and the country’s foremost source of wealth. Our supply chain leads Europe in sustainability and quality, but it must be defended with determination, especially in today’s context marked by trade conflicts and climate change threatening global food security.”

Extreme weather events and drought continue to harm Italian agricultural production, causing severe losses in many sectors. Hazelnuts, for example, saw their production cut nearly in half in 2025.

To these challenges are added market speculations — particularly in grain — where farmgate prices have dropped below production costs. In response, 20,000 Coldiretti farmers have taken to the streets across Italy, calling for concrete solutions supported by the government through Agriculture Minister Francesco Lollobrigida.

The wine industry is also facing tensions, combining the impact of U.S. tariffs with deep structural changes. Coldiretti highlights the need for strategic, forward-looking policies to ensure the sector’s competitiveness and sustainability, preserving one of the most iconic pillars of Made in Italy excellence.

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