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Mar. Lug 8th, 2025

Spreco alimentare. La classifica delle città italiane più virtuose

Ridurre lo spreco alimentare è una priorità per il 78% degli italiani, che dichiarano un’alta consapevolezza e una certa attenzione al tema. Tuttavia, i dati raccontano una realtà fatta di contraddizioni, con ampi margini di miglioramento e forti differenze territoriali.

Gli italiani più consapevoli, ma ancora poco attivi contro lo spreco

È quanto emerge dall’ultima indagine di Too Good To Go, la nota app antispreco che ha stilato una classifica delle città italiane più virtuose nel recupero dei pasti invenduti nel 2024. A completare il quadro, la ricerca condotta insieme a YouGov, che indaga in modo più profondo le abitudini degli italiani in materia di spreco alimentare.

Le città italiane che salvano più pasti

La classifica, basata sul numero di pasti salvati tramite l’app nel 2024, distingue tra grandi città, medie e piccoli comuni. La geografia della virtuosità premia in particolare il centro-nord:

  • Grandi città (oltre 300.000 abitanti): in testa c’è Roma, seguita da Milano, Torino, Genova e Bologna.
  • Città medie (100.000–300.000 abitanti): vince Reggio Emilia, seguita da Modena, Verona, Cagliari e Padova.
  • Piccoli comuni (meno di 100.000 abitanti): dominano Pesaro, Cuneo, Pavia, Pisa e Lecce.

“Il contrasto dello spreco alimentare sta diventando una sfida condivisa da grandi città, centri medi e piccoli comuni. Abbiamo registrato una crescita nel numero di pasti salvati rispetto all’anno precedente, con sempre più negozi e cittadini desiderosi di agire”, spiega Mirco Cerisola, Country Director Italia di Too Good To Go.

Un italiano su tre getta cibo ogni settimana

Secondo la ricerca condotta con YouGov, sebbene il 99% degli italiani riconosca l’importanza del contrasto allo spreco, il 31% ammette di buttare cibo almeno una volta a settimana. Il fenomeno è più accentuato al Sud (38%) e tra i genitori con figli minori (44%). Più virtuosi invece gli over 55, con il 34% che afferma di non sprecare mai nulla.

I motivi dello spreco: dimenticanze e porzioni abbondanti

Il primo motivo di spreco è la dimenticanza di prodotti in frigo o in dispensa (41%), con un picco nel Nord-Ovest (47%). Seguono le scadenze superate (37%) e le porzioni troppo abbondanti cucinate in casa (21%), specialmente diffuse nelle Isole (32%) e nel Sud (25%).

Spesa consapevole, ma poca pianificazione

Il 72% degli italiani controlla la data di scadenza durante la spesa, ma tra i più giovani (18-24 anni) la percentuale scende al 60%. Solo il 27% pianifica i pasti settimanali e il 55% usa una lista della spesa. Cresce però l’attenzione verso i prodotti prossimi alla scadenza: il 32% li sceglie consapevolmente per ridurre lo spreco.

Gli avanzi non si buttano: tra congelatore e ricette creative

Una buona notizia arriva dal comportamento post-pasto: il 78% degli italiani consuma gli avanzi nei giorni successivi (82% al Centro), il 53% li congela (60% nel Nord-Ovest), il 43% li trasforma in nuove ricette e il 16% li condivide con familiari o amici, soprattutto al Sud (20%) e nelle Isole (22%).

Le app antispreco conquistano giovani e famiglie

Quasi la metà degli italiani (46%) conosce o usa app antispreco. A trainare il trend sono i 25-34enni (58%) e le famiglie con figli minori (55%). “Cresce la consapevolezza ma c’è ancora tanta strada da fare”, conclude Mirco Cerisola. “È necessario educare i cittadini, aiutarli a cambiare abitudini e fornire strumenti concreti per ridurre lo spreco, risparmiando denaro e proteggendo il pianeta”.

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