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Sab. Giu 21st, 2025

Junk food e bambini. Allarme sull’impatto della pubblicità: 5 minuti di spot fanno aumentare le calorie

Solo cinque minuti di esposizione a pubblicità di junk food possono portare i bambini a consumare fino a 130 Kcal in più al giorno, l’equivalente di due fette di pane. È quanto emerge da uno studio crossover randomizzato presentato al Congresso europeo sull’obesità (ECO), in corso a Malaga fino al 14 maggio, e condotto dai ricercatori dell’Università di Liverpool.

Uno studio dell’Università di Liverpool lancia l’allarme sull’impatto della pubblicità sul consumo di cibo spazzatura

La ricerca – riporta Adnkronos – ha coinvolto 240 bambini di età compresa tra 7 e 15 anni, provenienti da diverse scuole del Merseyside, nel Regno Unito. I partecipanti sono stati esposti, in due diverse occasioni, a cinque minuti di pubblicità di alimenti ricchi di grassi saturi, zuccheri e/o sale, attraverso quattro diversi tipi di media: televisione, social media, radio e cartelloni pubblicitari. Dopo l’esposizione, è stato misurato il consumo di snack e pranzi, insieme a parametri come altezza e peso per calcolare l’indice di massa corporea (BMI) dei bambini.

Risultati preoccupanti: l’impatto della pubblicità sul consumo di calorie

I risultati sono chiari: in seguito all’esposizione a pubblicità di junk food, i bambini hanno consumato in media 130,90 Kcal in più rispetto a quando erano esposti a pubblicità non alimentari. Questo incremento è stato così distribuito:

  • Snack: +58,4 Kcal
  • Pranzo: +72,5 Kcal
  • Totale giornaliero: +130,90 Kcal

La ricerca ha inoltre evidenziato che né il tipo di media (audio, video o immagini statiche) né lo stato socioeconomico dei partecipanti hanno influenzato in modo significativo l’aumento del consumo di junk food. Tuttavia, è emerso che per ogni aumento unitario del punteggio BMI, i bambini tendevano a consumare in media 17 Kcal in più.

Urgono politiche restrittive per proteggere i più giovani

Emma Boyland, professoressa dell’Università di Liverpool e autrice principale dello studio, ha dichiarato: “I nostri risultati mostrano chiaramente che il marketing alimentare non sano porta ad aumenti sostenuti dell’apporto calorico nei giovani a livelli sufficienti a indurre un aumento di peso nel tempo. Questo è il primo studio a dimostrare che anche le pubblicità di sola marca – per le quali non esistono attualmente limitazioni globali – possono aumentare significativamente il consumo di cibo nei bambini”.

Boyland ha aggiunto che queste nuove conoscenze sono cruciali per la progettazione di politiche restrittive sul marketing alimentare, necessarie per proteggere la salute dei più piccoli. In un momento in cui molti paesi stanno valutando l’introduzione di restrizioni alla pubblicità di alimenti non salutari, questi dati rappresentano un forte segnale di allarme per i legislatori.

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