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Photo&Food: il cibo nelle fotografie Magnum dagli anni Quaranta a oggi in mostra a Eataly Art House – E.ART.H.

Philippe Halsman, Marilyn Monroe, USA, 1952 © Philippe HalsmanMagnum Photos (foto da ufficio stampa Eataly Art House - E.ART.H.)
Philippe Halsman, Marilyn Monroe, USA, 1952 © Philippe HalsmanMagnum Photos (foto da ufficio stampa Eataly Art House - E.ART.H.)

Eataly Art House – E.ART.H. presenta, da sabato 22 aprile a domenica 17 settembre 2023, una nuova mostra collettiva dedicata al cibo e alla sua rappresentazione nella fotografia degli ultimi ottant’anni: Photo&Food. Il cibo nelle fotografie Magnum dagli anni Quaranta a oggi, a cura di Walter Guadagnini in collaborazione con Costanza Vilizzi, realizzata insieme a Magnum Photos

La mostra, pensata appositamente per gli spazi dell’Art House, al primo piano di Eataly Verona, rende gli alimenti, la tradizione e il ruolo sociale del cibo protagonisti di un percorso unico, composto da 125 immagini, firmate da 29 fotografi internazionali, membri dell’agenzia Magnum Photos: Abbas (1944, Iran – 2018, Francia), Eve Arnold (1912, Stati Uniti d’America – 2012, Regno Unito), Olivia Arthur (1980, Regno Unito), Jonas Bendiksen (1977, Norvegia), Werner Bischof (1916, Svizzera – 1954, Peru), René Burri (1933, Svizzera – 2014, Svizzera), Bruce Davidson (1933, Stati Uniti d’America), Cristina De Middel (1975, Spagna), Elliott Erwitt (1928, Francia), Leonard Freed (1929, Stati Uniti d’America – 2006, Stati Uniti d’America), Ara Güler (1928, Turkey – 2018, Turkey), Philippe Halsman (1906, Lettonia – 1979, Stati Uniti d’America), Nanna Heitmann (1994, Germania), Thomas Hoepker (1936, Germania), David Hurn (1934, Regno Unito), Elliott Landy (1942, Stati Uniti d’America), Guy Le Querrec (1941, Francia), Alex Majoli (1971, Italia), Peter Marlow (1952, Regno Unito – 2016, Regno Unito), Inge Morath (1923, Austria – 2002, Stati Uniti d’America), Martin Parr (1952, Regno Unito), Paolo Pellegrin (1964, Italia), Raghu Rai (1942, Pakistan), George Rodger (1908, Regno Unito – 1995, Regno Unito), Zied Ben Romdhane (1981, Tunisia), Jérôme Sessini (1968, Francia), David Seymour (1911, Polonia – 1956, Egitto), Ferdinando Scianna (1943, Italia), Alex Webb (1952, Stati Uniti d’America).

Divisa in cinque sezioni e organizzata secondo un andamento sia cronologico che tematico, l’esposizione considera il cibo nella sua connotazione sociale, economica e simbolica, evidenziando l’inestricabile legame tra la vita dell’uomo e tutte quelle attività legate agli alimenti che appartengono a una sfera naturale e soprattutto culturale.

Martin Parr, New Brighton, England, 1983-1985 © Martin Parr/Magnum Photos (foto da ufficio stampa Eataly Art House – E.ART.H.)

Martin Parr, New Brighton, England, 1983-1985 © Martin Parr/Magnum Photos
La mostra si apre sulle immagini in bianco e nero della sezione Dalla guerra al Boom, che presenta le opere di Werner Bischof, Elliott Erwitt, Inge Morath, Martin Parr, George Rodger e David Seymour. Il percorso prende le mosse dalla descrizione di un periodo drammatico, la Seconda guerra mondiale, in cui nutrirsi era una preoccupazione quotidiana per la maggior parte della popolazione europea.

Si prosegue con gli anni Cinquanta e Sessanta: un’altra società e un diverso rapporto con il cibo si fanno avanti nei decenni della ricostruzione e del boom economico. Esplode la convivialità, si immortalano grandi tavolate, il cibo inizia a essere spettacolare e proprio i grandi protagonisti della scena culturale e politica interpretano al meglio questo ruolo. Infatti, nella sezione Il cibo delle star – composta dalle opere di René Burri, Bruce Davidson, Elliott Erwitt, Ara Güler, Philippe Halsman, Thomas Hoepker, David Hurn, Elliott Landy, Peter Marlow, Martin Parr, David Seymour – si incontrano Marilyn Monroe e Ronald Reagan, Alfred Hitchcock e Muhammad Ali, testimonial non di un brand specifico, ma del nuovo rapporto che la società ha intessuto con la tavola.

Philippe Halsman, Marilyn Monroe, USA, 1952 © Philippe HalsmanMagnum Photos (foto da ufficio stampa Eataly Art House - E.ART.H.)
Philippe Halsman, Marilyn Monroe, USA, 1952 © Philippe HalsmanMagnum Photos (foto da ufficio stampa Eataly Art House – E.ART.H.)

La terza sezione, intitolata significativamente Dal produttore al consumatore, riunisce una selezione di immagini legate alla filiera alimentare e a tutti quei processi che trasformano un prodotto della natura in merce, sino alla sua fruizione. Eve Arnold, Alex Majoli, Martin Parr, Paolo Pellegrin, Ferdinando Scianna, Alex Webb sono gli autori di scatti provenienti da ogni parte del mondo che lasciano emergere l’aspetto più specificamente sociale, economico e latamente politico del cibo, in un affascinante incrocio tra la tradizione di determinate colture e culture e la contemporaneità dei meccanismi di distribuzione di massa.

Il quarto capitolo di questo romanzo dell’immagine e del gusto è dedicato alle nuove forme di produzione e consumo e si intitola Cibo estremo. Attraverso le opere di Jonas Bendiksen, Cristina de Middel, Martin Parr, Zied Ben Romdhane, Jérôme Sessini, Alex Webb, la mostra compie un viaggio tra attrazione e incredulità, in un mondo da un lato permeato dalla tecnologia, dall’altro desideroso di riscoprire ritmi e modi di vita del passato, per recuperare una necessaria durabilità, uno sguardo che è anche una sfida per tutti noi.

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La mostra si chiude poi su un tema da sempre legato a tutte le fasi del rapporto tra l’uomo e il cibo, dalla raccolta alla coltivazione sino al consumo, vale a dire l’aspetto sacrale, che tocca ogni cultura e ogni forma religiosa. Nella sezione La tavola sacra, attraverso le opere di Abbas, Olivia Arthur, Jonas Bendiksen, Leonard Freed, Nanna Heitmann, Guy Le Querrec, Raghu Rai, Ferdinando Scianna, si entra in una dimensione simbolica, percorrendo i diversi continenti per partecipare a riti che l’uomo segue dalla notte dei tempi nel tracciare la propria relazione con il cibo.

Un lungo viaggio visuale, ricco di sorprese, punteggiato di immagini spesso giocose, talvolta drammatiche, mai banali, che sempre pongono in relazione l’esperienza umana con i prodotti della natura e con la loro elaborazione – “Il crudo e il cotto”, per citare il titolo di un volume epocale dell’antropologo Claude Lévi Strauss – dove non a caso poche sono le immagini nelle quali la figura umana non abbia un ruolo centrale, di necessario co-protagonista dello scatto. In un contesto come quello di Eataly Verona tali riflessioni assumono naturalmente un valore ancora più significativo, sottolineando la molteplicità di sfaccettature che rendono il cibo un elemento complesso e ricco di significati, tradizioni e possibilità.

La mostra è accompagnata da una pubblicazione dedicata, edita da Edizioni E.ART.H., contenente le riproduzioni delle opere in mostra, con i contributi testuali di Oscar Farinetti, presidente di E.ART.H., Chiara Ventura, vice-presidente di E.ART.H., e Walter Guadagnini, curatore della mostra e membro del comitato curatoriale di Eataly Art House. Il volume sarà disponibile dal mese di maggio.

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TM

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