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Antitrust respinge l’istanza del Comune di Milano contro il manifesto dell’Hemp Fest, festival dedicato alla canapa ‘Io non sono una droga’: non è ingannevole

«Io non sono una droga»: il manifesto delle polemiche campeggia all’ingresso di «4.20 Hemp Fest – International cannabis expo». Nonostante l’istanza d’intervento, e l’eventuale rimozione, presentata nei giorni scorsi dal Comune di Milano all’Agcm (Autorità garante della concorrenza e del mercato) che, però, ne ha deliberato «l’archiviazione per manifesta infondatezza».

Insomma, prima ancora di cominciare la fiera aveva già molto fatto parlare di sé per via soprattutto della sua campagna pubblicitaria. L’onorevole Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia aveva chiesto «Al ministro dell’Interno e al Comune di Milano di fermare la manifestazione. Il messaggio che la pubblicizza è devastante e la manifestazione in sé una ignobile propaganda alla droga libera». Lo stesso sindaco Beppe Sala si era espresso contro il manifesto (ma non contro il festival), con queste motivazioni: «È sbagliato, odioso, pericoloso perché un ragazzo giovane non distingue, vede una foglia di canapa, e può arrivare a pensare che la marijuana sia legale». Ecco allora la segnalazione all’Antitrust, che però, come testimonia un documento ufficiale del 30 aprile indirizzato al vicesindaco Anna Scavuzzo,«Ha ritenuto che il messaggio concernente la quarta edizione dell’Hemp festival non appare idoneo ad indurre in errore i consumatori, posto che esso si limita a promuovere la mera partecipazione a un evento (autorizzato dalle competenti autorità), senza alcun diretto riferimento alla commercializzazione di prodotti in contrasto con la legge». Insomma, il manifesto non si tocca, perché il caso non sussiste, e il festival va in scena regolarmente fino a domenica.

«Io la definisco una vera e propria fiera per addetti al settore ma aperta anche al pubblico», spiega Marco Russo, uno degli organizzatori. Che a proposito delle polemiche commenta: «Mi è sembrata una critica poco costruttiva: si è colpito un claim che voleva solo spiegare gli altri in giro per la città, tipo “Io posso essere alimento”, “Io posso essere bioplastica”, “Io posso curare”: ovvero la canapa può essere cosmesi, bioedilizia, fibra, cibo e tante altre cose. Lo scopo di questa manifestazione è anche informare il pubblico su questa pianta e i diversi usi che se ne possono fare». Per esempio i mattoni per costruire le case: «Sono durissimi, molto performanti e altamente isolanti», spiega Daniele Di Martino di Hemp Farm Italia, un’azienda in provincia di Teramo. Ma si può usare anche per fare l’olio biologico, dal sapore un po’ acre, pungente, il caffè, gli energy drink, i superalcolici come vodka e gin.

«I prodotti più venduti sono, comunque, le infiorescenze e gli olii sublinguali, con proprietà rilassanti, che si possono usare come ansiolitici, antidepressivi, antinfiammatori», spiega Matteo di Mister canapa. Che propone anche cosmetici «tutti biologici e naturali». Domenico, dell’Azienda agricola Larocca, in provincia di Alessandria, racconta: «Mio papà è apicoltore: facciamo il miele con l’aggiunta di semi di canapa, ricchi di omega 3 e antiossidanti, ma anche la birra». Marco Cartechini, di Macerata, produce prodotti da forno e pasta con farina di canapa: è anche chef e domani, in uno show cooking, cucina fettuccine al pesto. Mentre la New Cold di Lodi presenta in anteprima il sorbetto alla canapa con semi di zucca: non è ancora in commercio, ma a breve si potrà gustare nei bar a 3 euro. (Corriere.it)

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