Negli ultimi dieci anni il turismo rurale ha registrato una crescita significativa, con gli arrivi in agriturismo aumentati del 70% e la vacanza in campagna diventata sempre più sinonimo di sostenibilità e riscoperta della cultura locale. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti e Campagna Amica diffusa in occasione della Giornata mondiale del turismo del 27 settembre, dedicata quest’anno alla valorizzazione delle destinazioni meno conosciute come risposta agli effetti negativi dell’overtourism.
Crescita record per il turismo rurale
Nel 2025 si stimano 5,1 milioni di arrivi nelle oltre 26.000 strutture agrituristiche presenti in Italia, un dato che raddoppia (+100%) se si considera la sola componente di visitatori stranieri. Un risultato legato alla crescente professionalizzazione del settore, che ha saputo arricchire l’offerta tradizionale con nuove proposte e servizi.
Dalla tradizione alla sperimentazione
Accanto all’enogastronomia e alla valorizzazione della cucina contadina, l’agriturismo ha introdotto negli anni nuove forme di turismo esperienziale. Se l’enoturismo ha aperto la strada, oggi l’offerta si è ampliata al birraturismo, all’oleoturismo e al turismo dei formaggi, con percorsi che permettono ai visitatori di scoprire il territorio attraverso degustazioni e visite guidate a cantine, frantoi, caseifici e birrifici. Secondo un’indagine Coldiretti/Ixe’, quasi quattro italiani su dieci (39%) hanno partecipato nell’ultimo anno ad attività di questo tipo, inclusi corsi di cucina e laboratori tematici.
In forte crescita anche i cammini rurali, itinerari da percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo, che offrono un modo lento e sostenibile di esplorare paesaggi e tradizioni locali.
Turismo autentico e sviluppo dei territori
“L’agriturismo, insieme a frantoi, cantine e caseifici, rappresenta oggi più che mai il volto autentico di un turismo capace di unire innovazione, tradizione e rispetto per il territorio – sottolinea Dominga Cotarella, presidente di Fondazione Campagna Amica –. Un modello che non si limita a offrire ospitalità, ma racconta e valorizza la straordinaria varietà di risorse naturali, paesaggistiche e culturali del nostro Paese. Si tratta di un turismo diffuso che accompagna i visitatori alla scoperta di luoghi meno battuti, portando ricchezza alle aree interne e creando nuove opportunità per le comunità locali”.
Un settore in espansione
Oggi in Italia sono attive 26.129 aziende agrituristiche, il 41% in più rispetto al 2008. Tra queste, 21.163 offrono alloggio (l’81% del totale) con oltre 303.000 posti letto, mentre 13.023 propongono ristorazione con un totale di 535.000 coperti. In forte crescita anche le attività complementari: 6.530 strutture offrono degustazioni (+115% rispetto al 2008) e 12.973 propongono attività ricreative, sportive o culturali (+25% in 15 anni).
Dal punto di vista territoriale, il 31% delle strutture si trova in montagna e il 53% in collina, con almeno un agriturismo presente nel 64% dei comuni italiani. Circa 1.000 strutture operano in aree non turistiche e il 50% si trova in piccoli comuni con meno di 5.000 abitanti, contribuendo a sostenere le economie locali e a contrastare lo spopolamento.
Agritourism leads sustainable travel: arrivals up 70% in 10 years
Rural tourism on the rise
Rural tourism in Italy has experienced remarkable growth over the past decade, with agritourism arrivals increasing by 70% and countryside holidays becoming a symbol of sustainability and cultural rediscovery. According to data from Coldiretti and Campagna Amica, released on the occasion of World Tourism Day on September 27, the trend highlights the growing appeal of lesser-known destinations as an alternative to overtourism.
In 2025, arrivals at Italy’s more than 26,000 agritourism facilities are expected to reach 5.1 million, a figure that doubles when focusing on foreign visitors alone. This success is due to the sector’s ongoing professionalisation and diversification of offerings.
From tradition to new experiences
Alongside traditional gastronomy and farm-to-table cuisine, agritourism now offers a wide range of experiential tourism opportunities. Wine tourism paved the way, and today visitors can enjoy beer tours, olive oil experiences, and cheese-focused itineraries. Nearly four in ten Italians (39%) have taken part in such activities over the past year, according to a Coldiretti/Ixe’ survey.
Rural walking and cycling routes are also expanding, offering immersive and sustainable ways to explore the Italian landscape.
Authentic tourism and local development
“Agritourism, along with oil mills, wineries and dairies, is the true face of a tourism model that combines innovation, tradition and respect for the land,” said Dominga Cotarella, president of Fondazione Campagna Amica. “It’s a form of tourism that goes beyond accommodation, enhancing local heritage and generating new opportunities for rural communities.”
A growing industry
Today, Italy counts 26,129 agritourism businesses, up 41% from 2008. Among them, 21,163 offer accommodation, while 13,023 provide food service. Many also offer complementary experiences such as tastings and recreational activities. With 64% of Italian municipalities hosting at least one agritourism business, the sector plays a vital role in supporting rural economies and countering depopulation.

