Federvini esprime forte disappunto e profonda preoccupazione per la decisione annunciata oggi dal Ministero del Commercio cinese (MOFCOM) di imporre dazi antidumping definitivi pari al 32,2% sulle acquaviti di vino e di vinaccia, includendo quindi grappa e brandy, a partire da sabato 5 luglio.
Ponti: “Un nuovo attacco alla libera circolazione delle merci su scala globale”
La misura arriva al termine di un’indagine durata oltre un anno, nel corso della quale il comparto europeo ha fornito una vasta documentazione per dimostrare l’assenza di pratiche di dumping nel mercato cinese. Nonostante la piena collaborazione e la trasparenza assicurata dalle aziende europee coinvolte, il dazio definitivo – pressoché identico a quello provvisorio già applicato unilateralmente lo scorso ottobre – si configura come un ostacolo rilevante al libero commercio internazionale.
Un contesto globale sempre più ostile agli scambi
“La decisione del Governo cinese è l’ennesimo caso di barriera tariffaria che riteniamo del tutto ingiustificata e rappresenta un ulteriore elemento di preoccupazione in uno scenario globale sempre più sotto attacco sotto il profilo della libera circolazione delle merci e dell’interscambio commerciale,” dichiara Giacomo Ponti, Presidente di Federvini. “Nonostante l’attiva collaborazione prestata, le aziende italiane ed europee che hanno partecipato ai numerosi ed onerosi adempimenti legati all’indagine richiesti dalle Autorità cinesi, da domani dovranno affrontare un dazio estremamente pesante e penalizzante.”
Accordi sui prezzi e incertezze applicative
Nel frattempo, alcune imprese europee hanno sottoscritto con le autorità cinesi specifici impegni sui prezzi – i cosiddetti price undertaking – che potrebbero attenuare parzialmente l’impatto delle misure imposte. Tuttavia, Federvini sottolinea come queste intese restino comunque soluzioni parziali e soggette a condizioni specifiche che ne limitano l’efficacia generale.
Federvini chiede un dialogo istituzionale urgente
Federvini auspica il ripristino di un clima di cooperazione internazionale che consenta l’adozione di soluzioni condivise, nell’interesse reciproco dei settori coinvolti e, più in generale, delle relazioni commerciali tra l’Unione Europea e la Cina. In questo contesto, l’associazione ritiene fondamentale che il dialogo istituzionale con le autorità cinesi venga riattivato con urgenza e rafforzato nelle prossime settimane.
“Non possiamo permetterci di continuare a subire controversie commerciali che danneggiano le imprese. Chiediamo che sia riaperto tempestivamente un dialogo istituzionale bilaterale con le Autorità cinesi,” conclude Ponti.