Gli influencer generano oggi il 36% di tutte le interazioni social a livello globale. Lo rivela l’ultimo aggiornamento di Comscore, che fornisce una panoramica internazionale e italiana su chi sono i profili più coinvolgenti e come si differenziano per ciascuna piattaforma.
Nell’analisi, il termine “influencer” comprende sia persone reali che figure virtuali, purché siano attive con account professionali e capaci di stimolare interazioni. Il report include content creator provenienti da vari settori, celebrità, giornalisti, sportivi e figure religiose, delineando un quadro dettagliato utile anche per il mondo del food marketing e delle strategie di brand reputation.






In Italia dominano sport, politica e spiritualità
Sulle piattaforme Meta e X, in Italia, spiccano personaggi provenienti da politica, giornalismo, sport e religione. La chiave del successo su Meta continua a essere la pubblicazione costante e l’uso di immagini di forte impatto, mentre su X (ex Twitter) funziona l’interazione in tempo reale con le breaking news.
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è la figura politica con il maggiore livello di engagement (aprile 2025) su Facebook, Instagram e X. Il profilo di Papa Francesco, invece, ha mantenuto un’altissima interazione anche nei giorni precedenti alla sua scomparsa, confermando la forza del messaggio spirituale nel panorama digitale.
TikTok, YouTube e Twitch: dominano lifestyle, humour e gaming
Le piattaforme come TikTok, YouTube e Twitch mostrano un orientamento più tematico. Su TikTok e YouTube prevalgono i contenuti lifestyle-fashion e quelli umoristici o di reaction, grazie alla viralità dei formati brevi. Su Twitch restano leader gli streamer di gaming, come Gianmarco Tocco (Blur), Francesco Marzano (The Real Marzaa) e Dario Ferracci (Moonryde).
Fabrizio Romano: il giornalista più influente al mondo
Il fenomeno globale del momento è Fabrizio Romano, giornalista sportivo noto per il calciomercato, che ha totalizzato 475 milioni di interazioni solo nel mese di aprile 2025 tra Instagram, Facebook, TikTok e X. Una cifra che supera di quattro volte il content creator americano Laro Benz e di cinque volte la boyband coreana ENHYPEN.
Quando pubblicare per massimizzare le interazioni
Uno degli elementi chiave per il successo social è il timing della pubblicazione:
- Facebook: engagement notturno con picco tra le 21:00 e le 22:00 durante tutta la settimana. Il giovedì è il giorno meno attivo.
- Instagram: migliori orari il primo pomeriggio e la tarda serata; fascia ideale dalle 13:00 alle 15:00. Le mattine prima delle 10:00 sono le meno efficaci.
- X: picchi tra le 21:00 e le 23:00 da lunedì a giovedì. Buon engagement anche prima dell’alba, eccetto lunedì e sabato. Tra le 3:00 e le 8:00 l’attività cala sensibilmente.
Il boom degli influencer virtuali
L’intelligenza artificiale sta trasformando il panorama con la nascita degli influencer virtuali: personalità digitali create con AI e graphic design, capaci di produrre contenuti, interagire e stringere collaborazioni con brand. Tra le più celebri, Lil Miquela (USA) e Aitana López (Spagna).
I vantaggi degli influencer virtuali per le aziende sono numerosi:
- operano in più mercati senza vincoli geografici,
- mantengono uno storytelling coerente e privo di rischi reputazionali,
- consentono narrazioni ed esperienze creative impossibili per i profili umani.
Un’evoluzione che interessa anche il settore food & beverage, sempre più coinvolto in logiche di ingaggio digitale.
Affinità tra brand e creator: tra autenticità e sorpresa
Nel creator marketing, un elemento chiave è l’analisi dell’affinità: quanto la community di un influencer è propensa a interagire con contenuti di marca rispetto alla media.
Ci sono due approcci: collaborazioni naturali e coerenti con il brand (come Kendall Jenner con Calvin Klein) oppure partnership inaspettate ma d’impatto, come quella tra l’attore Michael Cera e il brand farmaceutico CeraVe. Entrambe le strategie possono rivelarsi efficaci, a seconda degli obiettivi e del target.
Una fotografia chiara e aggiornata di un ecosistema in rapida evoluzione, che vede nei contenuti social uno strumento cruciale anche per la narrazione valoriale delle aziende.