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Ven. Lug 18th, 2025

Puntare sulla qualità per affrontare le sfide globali dei formaggi italiani DOP e IGP

Rafforzare il ruolo di AFIDOP a tutti i livelli, continuare sull’internazionalizzazione puntando sulla qualità e la distintività dei formaggi DOP italiani: questi i principali obiettivi futuri dell’Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP, delineati durante l’Assemblea annuale svoltasi a Roma.

L’unica risposta ai dazi? qualità estrema e tutela della filiera

“L’unico modo per fronteggiare i dazi è puntare sulla qualità”, ha affermato il presidente di AFIDOP, Antonio Auricchio, durante l’assemblea. Ha sottolineato l’impegno dell’associazione nella valorizzazione delle eccellenze italiane certificate, evidenziando l’importanza di difendere la filiera da imitazioni e frodi per affermare il Made in Italy sui mercati internazionali.

Dazi Usa: un rischio concreto per Parmigiano, Grana e Pecorino

Gli Stati Uniti, primo mercato extra-Ue per i formaggi italiani, hanno importato lo scorso anno 40.900 tonnellate, di cui l’80% DOP. Attualmente in vigore un aumento del +10% (metà del +20% previsto inizialmente), si stima un impatto sui dazi di quasi 150 milioni di euro. Le DOP rappresentano oltre l’80% dell’export caseario verso gli Usa, con Parmigiano, Grana Padano e Pecorino Romano protagonisti. Secondo Auricchio, l’aumento dei dazi non colpisce solo i costi o i prezzi al consumo, ma favorisce anche l’italian sounding, mettendo a rischio la fiducia del consumatore.

Consumo interno: un volume da record per DOP e IGP

Nel 2024 la produzione nazionale DOP e IGP ha superato 600 mila tonnellate, con un utilizzo di 6,44 milioni di tonnellate di latte (circa il 48% del totale conferito). Oltre alla Mozzarella di Bufala Campana, in aumento Grana Padano (+3,5%), Parmigiano Reggiano (+1,4%), Gorgonzola (+1,9%) e Pecorino Romano (+7,1%). Risultati notevoli anche per Provolone Valpadana (+5,6%), Valtellina Casera (+8,9%) e Pecorino Toscano (+3,9%).

Le DOP trainano la produzione regionale

L’importanza delle DOP emerge anche nell’analisi territoriale: Emilia‑Romagna (90%), Campania (60%), Sardegna (54%), Lombardia e Piemonte (>40%), Veneto (46%), Friuli‑Venezia‑Giulia, Trentino‑Alto Adige, Toscana e Lazio (tra 12% e 20%) evidenziano il peso rilevante sulle produzioni locali.

Export: la DOP conquista i mercati globali

Le DOP rappresentano in volume il 40% dell’export totale, con un’incidenza maggiore nei mercati extra‑UE (48%) rispetto a quelli comunitari (37%). Canada e Stati Uniti superano l’80% di quota DOP. Tra gli altri Paesi, rilevanti quote si registrano in Svizzera, Regno Unito, Giappone, Norvegia, Corea del Sud. L’export DOP cresce con tassi doppi in Arabia Saudita (+26%), Corea del Sud (+24%), Emirati (+20%), Giappone (+18%), Canada (+15%) e USA (+10%). Tra i Paesi UE, la crescita delle vendite DOP è significativa in Austria (+13%), Polonia (+11%) e Romania (+19%), con quote già elevate in Germania, Danimarca, Svezia e Paesi Bassi.

Internazionalizzazione e tutela: le strade per il futuro

AFIDOP intende consolidare i risultati ottenuti rafforzando la comunicazione sul valore certificato dei propri prodotti e agendo contro pratiche sleali. Promuovere la qualità, l’origine e la sostenibilità dei formaggi DOP e IGP sarà la chiave per preservare la reputazione del Made in Italy in un mercato globale in evoluzione.

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