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Mar. Lug 8th, 2025

Costaripa reinterpreta il Valtènesi Rosé, rendendolo unico e contemporaneo

di Luigi Casari

Mattia Vezzola ha reinterpretato il profilo caratteriale del Valtènesi Rosé, il vino più nobile e rappresentativo del Lago di Garda, conferendogli una nuova anima capace di coniugare eleganza, autenticità e contemporaneità. Una visione che nasce da una profonda conoscenza del territorio, da una sensibilità enologica fuori dal comune e da una vita interamente dedicata al vino.

Mattia Vezzola (a sinistra) e l’autore di questo articolo

Mattia Vezzola: un enologo d’eccezione

Nato a Moniga del Garda, paese che nel 1896 vide la nascita del primo rosé italiano da viticoltura dedicata grazie al Senatore Pompeo Gherardo Molmenti, Mattia Vezzola è oggi uno dei nomi più autorevoli dell’enologia italiana. Figlio di Bruno Vezzola, straordinario viticoltore, muove i primi passi nel mondo del vino diplomandosi a Conegliano nel 1972. Proprio in quell’anno un viaggio in Champagne segna l’inizio della sua passione per la spumantistica.

“L’effervescenza è sempre stata considerata una futilità nel mondo dell’enologia, al contrario io la considero una cosa molto seria, complessa e affascinante,” afferma Vezzola, raccontando il suo primo impatto con le vigne immacolate della Champagne, le tecniche tradizionali e l’esperienza illuminante di degustare uno champagne caldo e senza gas che conservava intatte le sue caratteristiche organolettiche. Nasce così, nel 1973, il primo “Mattia Vezzola Metodo Classico”, da uve Chardonnay e Pinot Nero.

Dopo un periodo di formazione all’Associazione Enologi Italiani con Vittorio Fiore e un decennio con un’importante azienda tecnologica enologica, approda nel 1981 alla guida tecnica dell’azienda vinicola Bellavista, dove imprime una svolta qualitativa duratura. Dopo quarant’anni decide di tornare nella sua terra d’origine per dedicarsi a Costaripa, la cantina di famiglia, con l’obiettivo di valorizzare pienamente il territorio della Valtènesi.

Gerardo Vezzola (a destra) e Luigi Casari

Costaripa: una passione di famiglia

Fondata nel 1928 a Moniga del Garda, la cantina Costaripa è la sintesi perfetta di radici familiari e innovazione enologica. Il primo rosé nasce proprio in quell’anno, grazie al nonno di Mattia, con l’antica tecnica del “cappello sommerso”. Da allora, la filosofia aziendale è rimasta incentrata sulla valorizzazione del territorio e sull’alta qualità, proseguita con rigore e visione dai figli Bruno e Franco.

Negli anni ’70, Mattia Vezzola porta in azienda l’esperienza maturata in Champagne e sviluppa un approccio unico alla vinificazione rosé. È con l’unione tra tecnica moderna e tradizione che nasce RosaMara, vino rosé iconico per profumo e freschezza. Nel 1984 viene creato Maim, un rosso da Groppello Gentile, vitigno antico e prezioso. Ma è negli anni ’90 che Vezzola compie una vera rivoluzione culturale: nasce Molmenti, un rosé longevo capace di sfidare il tempo, omaggio al fondatore del rosé italiano.

Oggi Costaripa si distingue per la continua ricerca dell’eccellenza, la tutela della biodiversità e l’adozione di pratiche sostenibili, con l’obiettivo di restituire vini che siano espressione autentica del territorio.

Il terroir unico della Valtènesi

La Valtènesi è un anfiteatro morenico che si estende da Desenzano a Salò, sulle sponde bresciane del Lago di Garda. Una zona dal clima sub-mediterraneo, con brezze leggere e 3000 ore di sole all’anno, che favorisce una viticoltura di precisione. Il suolo è estremamente variegato, con 67 tipologie diverse, che conferiscono ai vini una tessitura fine e una sorprendente sapidità.

Una terra ricca di storia, conosciuta come “Riviera dei Castelli” e “Riviera dei Limoni”, dove la viticoltura rosé ha origini profonde. Moniga del Garda è riconosciuta come la culla del rosé italiano. Un luogo che, grazie alla visione di Mattia Vezzola, continua a rappresentare il cuore pulsante dell’enologia rosé contemporanea.

L’impegno sociale

L’attenzione al sociale è un altro tratto distintivo di Costaripa. Nel 1998 l’azienda decide di sostenere la Christiaan Barnard Foundation, fondata dal celebre cardiochirurgo insieme alla Principessa Diana. Da questo impegno nasce il vino rosso “Christiaan Barnard Foundation”, oggi Campostarne, il cui ricavato ha permesso a due bambini sotto i tre anni di ricevere un nuovo cuore. Un progetto che unisce eccellenza enologica e solidarietà concreta.

Riconoscimenti e premi internazionali

La carriera di Mattia Vezzola è costellata di riconoscimenti. È stato premiato come Miglior Enologo d’Italia per ben cinque volte: nel 2004 dall’Associazione Italiana Sommelier, nel 2008 dal Gambero Rosso, nel 2014 dalla Fondazione Italiana Sommelier, nel 2015 dalla Deutschland Sommelier Association al Prowein di Düsseldorf e nel 2020 da Food and Travel Italia.

Nel 2016 la Guida VITAE gli ha conferito una menzione speciale per vini che hanno impresso una svolta produttiva al proprio territorio. Nel 2019, Gambero Rosso ha istituito il premio al Miglior Rosé d’Italia assegnandolo al Valtènesi Molmenti 2015. Un ulteriore sigillo a una carriera straordinaria.

Un rosé con l’anima: la visione di Mattia Vezzola

Con determinazione e passione, Mattia Vezzola ha ridefinito il concetto di rosé, rendendo il Valtènesi Rosé un vino dal profilo sensoriale unico, capace di rappresentare al meglio la sua terra. Un vino che non è solo espressione di un terroir, ma il frutto di una visione profonda, radicata nel tempo e proiettata nel futuro.

Luigi Casari

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