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Lun. Lug 14th, 2025

Quasi la metà degli studenti italiani fa merenda ai distributori automatici

In Italia 4 alunni su 10 consumano regolarmente snack dolci, salati e bevande energetiche acquistati dai distributori automatici presenti nelle scuole. Un dato allarmante che solleva serie preoccupazioni sul benessere e lo sviluppo dei più giovani, come evidenziato da numerosi studi scientifici. È quanto emerge da una recente indagine Coldiretti/Ixè, diffusa in occasione della presentazione del Manifesto di Udine per l’Educazione Alimentare nelle Scuole, nel contesto dell’evento “Cibo naturale: un patrimonio da difendere” promosso da Coldiretti al Villaggio contadino nel centro di Udine.

Per l’occasione, è stata organizzata una grande esposizione che ha messo a confronto cibo naturale e junk food, evidenziando i rischi legati al consumo di alimenti ultra-processati. Nella Loggia del Lionello è stata allestita una classe scolastica del futuro salva-salute, completa di arredi sostenibili, piante contro l’inquinamento da CO₂ e una lezione di educazione alimentare rivolta ai bambini. L’iniziativa è stata curata da Donne Coldiretti con il supporto della Fondazione Campagna Amica, che ha approfondito i temi della stagionalità e della corretta alimentazione.

Solo un genitore su tre è soddisfatto della mensa scolastica

Secondo Coldiretti/Ixè, solo il 32% dei genitori italiani è soddisfatto della qualità dei pasti serviti nelle mense scolastiche. Una percentuale preoccupante, considerando che il costo medio mensile del servizio mensa supera gli 80 euro per ogni studente.

Le criticità riguardano soprattutto le mense gestite da grandi appalti industriali, dove il contenimento dei costi e la necessità di conservazione favoriscono l’uso di alimenti ultra-processati. Come evidenziato da una ricerca della Fondazione Aletheia, questi cibi, spesso ricchi di additivi, conservanti, coloranti e ingredienti artificiali, vengono serviti nonostante i Criteri Ambientali Minimi (CAM) stabiliti dalla normativa nazionale.

Tra i prodotti più diffusi: bastoncini di pesce con più panatura che pesce, polpette con carne ricostituita, purè liofilizzato, formaggini fusi con sali di fusione, pane in cassetta ricco di conservanti, merendine, budini, biscotti confezionati con zuccheri e oli raffinati (incluso olio di palma), aromi artificiali e coloranti, fino ai piatti pronti surgelati.

Distributori automatici carichi di snack: frutta presente solo nell’1% dei casi

Ancora più impattante è il ruolo dei distributori automatici, sempre più diffusi nelle scuole italiane. Secondo una rilevazione della Fondazione Aletheia basata sui dati del sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità, le categorie di prodotto più comuni nelle “macchinette” sono:

Snack dolci: presenti nel 77% dei distributori

Snack salati: nel 76% dei casi

Yogurt o latte: solo nel 2%

Frutta fresca: appena nell’1%

Un quadro che mette a serio rischio la salute alimentare delle nuove generazioni e richiede interventi urgenti per correggere le abitudini alimentari in ambito scolastico.

Progetto Donne Coldiretti coinvolge 10 milioni di bambini

Per rispondere al crescente allarme delle famiglie italiane, Donne Coldiretti ha sviluppato il progetto Educazione alla Campagna Amica, che ha coinvolto negli ultimi vent’anni circa 10 milioni di bambini. Ogni anno partecipano circa mezzo milione di studenti, di cui il 70% nella fascia 4-11 anni (scuola materna e primaria) e il restante 30% tra scuola media e superiore.

L’obiettivo è educare le nuove generazioni alla cultura del cibo sano, del rispetto della stagionalità e del valore del territorio, in linea con l’impegno crescente per un’alimentazione consapevole e sostenibile, tema di grande attualità anche su Food Affairs.

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