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Lun. Lug 14th, 2025

La marca è ancora un punto di riferimento nell’Italia che cambia

Durante il convegno Valori della persona e valore della marca – Risposte sostenibili alle istanze del presente, promosso da Centromarca in occasione dell’assemblea annuale, sono stati presentati i risultati di un’indagine realizzata in collaborazione con Swg. La ricerca ha esplorato la percezione degli italiani rispetto ai profondi cambiamenti che stanno interessando le politiche per il cittadino, le dinamiche dei consumi, il mondo del lavoro e il ruolo crescente dell’industria di marca all’interno di questo contesto trasformato.

La marca come attore sociale

Secondo l’indagine, per il 71% degli italiani le marche più conosciute sono considerate veri e propri attori sociali, in grado di contribuire in maniera concreta al benessere collettivo. Un dato ancora più significativo è che l’81% della popolazione riconosce l’impatto positivo che queste attività hanno sull’economia: le marche vengono percepite come motori di sviluppo, occupazione e innovazione.

Tra i valori riconosciuti come fondanti dell’identità di marca ci sono l’impegno nella sostenibilità, gli investimenti nelle comunità locali, la difesa della tradizione italiana e una visione internazionale. Questi elementi non sono considerati in contrasto, bensì complementari, e contribuiscono a costruire un’identità aziendale credibile, coerente e capace di parlare a pubblici differenti accomunati dalla ricerca di senso e appartenenza.

La marca protagonista dei consumi

Oggi scegliere un prodotto di marca non significa solo acquistare qualità, ma anche aderire a una visione. Per il 50% degli italiani, acquistare un brand significa prendere posizione, sostenere aziende che non solo rispettano standard produttivi elevati, ma che si distinguono anche per valori etici.

La tendenza è ancora più forte tra i giovani: il 55% della Gen Z e il 56% dei Millennials considera il consumo di marca un modo per sentirsi parte di qualcosa di più grande. Queste generazioni non si limitano a consumare: seguono i brand, li vivono e li condividono, formando vere e proprie comunità digitali.

In questo contesto si consolida la cosiddetta phygital revolution: il 91% degli italiani utilizza strumenti digitali nel processo d’acquisto, confrontando prezzi (53%), leggendo recensioni (47%), ma tornando poi al punto vendita fisico per concludere l’acquisto (29%). Le marche che riescono a integrare il mondo fisico e quello digitale offrono esperienze più ricche e vincenti, capaci di fidelizzare in profondità.

La marca e il mondo del lavoro

Negli ultimi dieci anni, il desiderio di diventare imprenditori è diminuito sensibilmente, passando dal 45% al 33%, mentre è cresciuta la propensione verso il lavoro dipendente. Tuttavia, la difficoltà nel reperire personale qualificato resta un problema urgente per le aziende: secondo l’indagine congiunturale Centromarca in collaborazione con Ref Ricerche, il 19,5% delle imprese ha avuto problemi frequenti a trovare profili adeguati, mentre il 61% ha dichiarato difficoltà occasionali.

In questo scenario, costruire un’identità d’impresa inclusiva, attrattiva e affidabile è fondamentale per attrarre e trattenere i talenti. I dati mostrano che un dipendente su due usufruisce già di servizi offerti dalla propria azienda. Se potessero scegliere, il 53% degli intervistati preferirebbe rimborsi medici, il 42% opterebbe per convenzioni sanitarie e il 27% sceglierebbe viaggi e soggiorni per il tempo libero.

Tra le sfide emergenti, l’impatto dell’intelligenza artificiale occupa un ruolo centrale. La Gen Z, pur essendo nativa digitale, è la più preoccupata dagli effetti dell’IA sul mondo del lavoro. Il 42% degli italiani ritiene che aumenteranno le competenze richieste, un altro 42% prevede maggiore efficienza, il 41% teme una riduzione dei salari e il 40% auspica invece una riduzione dei carichi di lavoro.

In questo contesto, l’industria di marca può assumere un nuovo ruolo, trasformandosi in una vera e propria palestra di futuro. Non solo datore di lavoro, ma luogo d’innovazione e visione, capace di offrire opportunità concrete e di costruire un domani sostenibile.

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