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Mar. Lug 8th, 2025

Un piatto di pasta stimola le relazioni interpersonali e catalizzatore sociale

Il comportamento sociale attivato da un semplice piatto di pasta è oggi dimostrato scientificamente. Grazie a uno studio condotto dal “Behavior & Brain Lab” dell’Università IULM, per la prima volta la convivialità generata dal consumo di pasta è stata osservata e misurata con metodi neuroscientifici, confermandone il potere di catalizzatore di emozioni positive e relazioni umane.

L’iniziativa è stata promossa da Unione Italiana Food e ha coinvolto un team di ricercatori guidato dal Prof. Vincenzo Russo. Utilizzando tecniche di brain tracking e neuromarketing su un campione di 40 soggetti, divisi in coppie di età compresa tra i 25 e i 55 anni, lo studio ha analizzato l’impatto della pasta in diverse situazioni sociali, confrontandola con attività come la visione di film, giochi condivisi e momenti di interazione libera.

La pasta come catalizzatore sociale: più efficace di film e giochi

I risultati parlano chiaro: mangiare pasta in compagnia attiva una stimolazione cognitiva ed emotiva superiore rispetto ad altre esperienze condivise. Gli indicatori neuroscientifici – come l’Emotional Index, Engagement Index, e Memorization Index – hanno rivelato una risposta emotiva più intensa nel momento in cui i partecipanti consumavano pasta insieme.

Il Prof. Vincenzo Russo, Ordinario di Psicologia dei Consumi e Neuromarketing presso IULM e coordinatore del centro di ricerca, commenta così i risultati:
“La scienza si è messa al servizio delle emozioni per certificare che la pasta è sinonimo di convivialità. I dati raccolti ci permettono di affermare che un piatto di spaghetti a centro tavola può dare vita a una rete sociale vera e propria”.

Pasta, comfort food che connette memoria, emozione e tradizione

Per il 53% del campione analizzato, la pasta è un autentico comfort food. Le associazioni più frequenti legate all’esperienza del consumo di pasta fanno riferimento alla dimensione domestica e affettiva: “famiglia”, “tradizione”, “Italia”, ma anche a parole come “coccola”, “gratificazione”, “benessere” e “buonumore”.

Lo studio ha anche evidenziato che il 60% delle conversazioni tra i partecipanti, durante il consumo di pasta, ruotava intorno a legami familiari e ricordi personali. Questo rafforza il valore della pasta come alimento capace di attivare memorie condivise e creare connessioni profonde.

Un alimento simbolo di convivialità confermato anche dalla presidente dei pastai italiani

Margherita Mastromauro, Presidente dei pastai italiani di Unione Italiana Food, afferma:
“Abbiamo sempre saputo che la pasta è un alimento conviviale che si presta ad essere condiviso. È protagonista di momenti di gioia e relax, e ora arriva la conferma scientifica: la pasta è un vero catalizzatore di socialità. È il linguaggio universale dell’amicizia e, dove c’è pasta, si accende la compagnia e si creano legami”.

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