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Lun. Lug 14th, 2025

A maggio segnali positivi sui consumi, ma le prospettive restano deboli

I dati diffusi da Istat relativi alle vendite al dettaglio del mese di aprile segnalano, su base annua, un aumento del +3,7% a valore e del +1,9% a volume.

Questi risultati – riporta Federdistribuzione  – indicano una ripresa dei consumi ad aprile, sostenuta in particolare dalle festività pasquali, che hanno tradizionalmente un impatto positivo sulla spesa delle famiglie. Nel mese di maggio, inoltre, si registra una crescita del clima di fiducia dei consumatori, dopo il calo osservato ad aprile.

Tuttavia, nonostante questi primi segnali incoraggianti, le prospettive per i consumi rimangono incerte e deboli. Il contesto economico generale resta infatti condizionato da una forte instabilità geopolitica e da preoccupazioni legate all’eventuale introduzione di nuovi dazi sul commercio internazionale. Un simile scenario potrebbe comportare conseguenze significative per le filiere produttive nazionali, in particolare per quella agroalimentare, strategica per l’economia del Paese.

Il quadro che emerge è quello di un’economia in fase dinamica, dove è difficile individuare segnali concreti di una ripresa strutturale dei consumi nei prossimi mesi. Eppure, proprio la spinta ai consumi rappresenta un elemento fondamentale per sostenere la crescita economica dell’Italia, in una fase in cui la fiducia delle famiglie si traduce direttamente in capacità di spesa.

In questo contesto, le imprese del retail moderno continuano a rappresentare un pilastro fondamentale per garantire un’offerta di qualità a prezzi accessibili, agendo come punto di equilibrio per la tenuta dei consumi interni e contribuendo in modo significativo alla coesione economica e sociale del Paese.

È però essenziale, ora più che mai, costruire risposte condivise e coordinate a livello di sistema, anche in ambito europeo, per affrontare le sfide poste dall’attuale scenario macroeconomico. L’obiettivo comune deve essere quello di sostenere gli investimenti delle imprese, garantendo al tempo stesso la tutela del potere d’acquisto delle famiglie italiane.

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