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Lun. Lug 14th, 2025

Acampora, fondatore di PizzAut, ospite di Mattarella per la Festa della Repubblica

Oggi mi è arrivata una lettera dal Quirinale. È firmata dal presidente Sergio Mattarella”. Così Nico Acampora, fondatore di PizzAut, ha annunciato ieri su Instagram l’invito ricevuto dal capo dello Stato in occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno. Un riconoscimento non da poco per un progetto nato per offrire dignità lavorativa ai ragazzi autistici e che, anno dopo anno, è cresciuto fino a diventare un modello.

L’invito di Mattarella per il 2 giugno

Ma l’invito non è bastato a contenere l’entusiasmo di Acampora: “Mi piacerebbe chiedergli una cosa un po’ insolita, ma senza sembrare irriverente: vorrei che l’anno prossimo ci invitasse di nuovo, ma con i ragazzi di PizzAut, non come ospiti, ma come lavoratori”.

Il sogno: far lavorare i ragazzi di PizzAut al Quirinale

Parlando con l’Adnkronos, Acampora ha raccontato la sua sorpresa: “Anche l’anno scorso c’era stato un invito, ma era stato preceduto dalla visita del presidente Mattarella al nostro ristorante. Pensavo fosse un gesto isolato. Invece questo nuovo invito mi ha riempito di gioia”.

Da qui nasce l’idea di coinvolgere i ragazzi nella preparazione del pranzo del Quirinale, utilizzando i celebri PizzAutobus, i food truck neri e rossi già conosciuti in molte piazze italiane. L’obiettivo è quello di trasformare la Festa della Repubblica in un simbolo ancora più forte di inclusione, con giovani autistici che cucinano per le massime cariche dello Stato.

Dalla “pizza Articolo 1” all’idea di una Repubblica davvero fondata sul lavoro

Il legame tra PizzAut e il presidente Mattarella affonda le radici nella visita del 2023 a Monza, quando il capo dello Stato partecipò all’inaugurazione del secondo ristorante PizzAut. In quell’occasione venne creata una pizza speciale: la “Articolo 1”, con il sottotitolo: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata anche sul nostro lavoro”.

Un omaggio che il presidente accolse con entusiasmo, sottolineando l’importanza dell’inclusione sociale e lavorativa delle persone autistiche, un tema che rappresenta ancora oggi una delle principali sfide culturali in Italia.

Dodici food truck entro il 2026 per costruire lavoro e cultura

Il progetto PizzAut continua a espandersi: da due food truck si è già passati a sei, e entro il primo trimestre del 2026 diventeranno dodici, uno per ciascuna provincia lombarda. Ogni mezzo potrà impiegare quattro ragazzi autistici, portando la cultura dell’inclusione nelle scuole, nelle piazze, nelle aziende.

Non si tratta solo di dare un lavoro – spiega Acampora – ma di creare una nuova consapevolezza sull’autismo, di cambiare la percezione collettiva”. Il progetto, infatti, prevede anche un percorso formativo per le associazioni che prenderanno in gestione i truck in ogni provincia, trasformando il tutto in una sorta di franchising sociale sostenibile e autonomo.

Sostenibilità economica e impatto sociale: il modello funziona

Non è solo una visione romantica: i numeri danno ragione a PizzAut. Grazie al supporto di PwC, è stato costruito un piano d’impresa solido, che dimostra come ogni food truck sia in grado non solo di sostenersi economicamente, ma anche di pagare stipendi e generare utili.

È un progetto ultra-win – precisa Acampora – perché genera valore economico, crea lavoro, diffonde cultura e cambia vite”. Il modello ha già convinto numerosi colossi: da Rovagnati ad Autogrill, passando per Iveco, Lactalis e Edison. Molte aziende, inoltre, hanno anche assunto in distacco ragazzi autistici, come Lidl, Manpower, Hilton, Randstad e GroupM.

La forza dell’educazione e il ruolo delle scuole

Convinto che il cambiamento passi anche dalle nuove generazioni, PizzAut ha lanciato una call sui social rivolta alle scuole delle province di Milano e Monza, dove l’iniziativa è già attiva. Gli studenti partecipano a momenti formativi sul tema dell’inclusione e poi assistono – e spesso partecipano – alla preparazione delle pizze da parte dei ragazzi.

È una questione di educazione – spiega Acampora –. La differenza tra stare chiusi in casa o in un centro e invece poter lavorare è enorme. Cambia la vita del singolo, della famiglia e dell’intera società. I ragazzi da costo sociale diventano risorsa”.

Dall’Onu al Parlamento europeo: l’Italia inclusiva conquista il mondo

Nel frattempo, l’avventura di PizzAut ha varcato i confini nazionali. I ragazzi hanno cucinato alle Nazioni Unite a New York, in occasione della Giornata mondiale dei diritti delle persone disabili, sono stati invitati al G7 della disabilità ad Assisi su invito del ministro Alessandra Locatelli, e hanno portato le loro pizze al Parlamento europeo di Bruxelles.

Proprio a Bruxelles si è verificato un episodio curioso e simbolico: “Uno dei ragazzi ha preso per mano la presidente Roberta Metsola, senza riconoscerla, per invitarla a sparecchiare. Lei ha reagito con grande gentilezza, è finita con sorrisi e un abbraccio”.

Un messaggio potente per il Paese intero

Tornare al Quirinale il 2 giugno 2025 non come ospiti ma come lavoratori sarebbe, per Acampora, il coronamento di un sogno, ma anche un messaggio fortissimo alla nazione: “Il 2 giugno è una data simbolica. Avere i ragazzi lì, nella casa degli italiani, a lavorare, significherebbe ribadire che il lavoro è per tutti, è inclusivo, fa bene all’economia e fa bene all’Italia”.

Un messaggio che, se ascoltato, potrebbe cambiare il modo in cui il Paese guarda all’autismo, al lavoro e alla dignità di ogni persona.

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