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Mar. Lug 8th, 2025

Le private label conquistano i consumatori italiani. La sfida sugli scaffali con i brand di marca

Enzo Frasio, Amministratore Delegato di NIQ Italia
Enzo Frasio, Amministratore Delegato di NIQ Italia

Secondo il report internazionale “Finding Harmony on the Shelf: 2025 Global Outlook on Private Label & Branded Products”, realizzato da NielsenIQ, oltre la metà dei consumatori globali (53%) acquista sempre più frequentemente prodotti a marca del distributore. In Italia questa tendenza risulta ancora più marcata: il dato sale al 56%, con un incremento di 3 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

Private label e brand di marca

Contemporaneamente, i dieci principali marchi a livello mondiale registrano una ripresa delle vendite nel 2024, confermando come la competizione tra retailer e produttori nel mondo del largo consumo sia più attiva che mai. È proprio sugli scaffali che si gioca la partita più importante: saper creare valore e distinguersi agli occhi dei consumatori diventa cruciale per emergere.

La qualità percepita dei prodotti a marchio del distributore cresce

Il report di NIQ evidenzia un cambiamento significativo nella percezione della qualità delle private label, soprattutto in Italia. Il 69% dei consumatori italiani considera questi prodotti un’alternativa valida ai brand tradizionali. Il 46% li reputa addirittura di pari o superiore qualità rispetto ai marchi più noti, a fronte di una media globale del 51%.

Anche il livello di fiducia nei confronti dei prodotti a marchio del distributore è elevato: il 60% dei consumatori globali, e il 61% degli italiani, afferma di fidarsi di queste proposte. Tuttavia, solo il 28% degli italiani è disposto a pagare un prezzo premium per una private label.

Altro aspetto interessante riguarda l’ampiezza dell’offerta: oltre la metà degli intervistati (51%) comprerebbe più spesso questi prodotti se fosse disponibile una gamma più ampia.

Mercati in evoluzione e comportamento d’acquisto più esplorativo

A livello globale, la quota di mercato delle private label è salita al 22,7%, con un incremento di 1,4 punti percentuali. In Europa, però, la crescita si stabilizza: dopo un +12% nel 2023, spinto dall’inflazione, si registra un +4% nel 2024.

In Italia si nota anche una maggiore propensione all’esplorazione: il 47% dei consumatori dichiara di acquistare marchi diversi in più categorie, segnale di un’apertura verso nuove soluzioni. A livello globale, la percentuale è ancora più alta: 58%.

Un dato che trova conferma nella fedeltà alla marca. Solo il 42% degli italiani dichiara di acquistare sempre lo stesso brand, rispetto al 60% della media mondiale. Questo rivela un orientamento sempre più guidato dal valore e dalla rilevanza, piuttosto che dall’abitudine.

Questa tendenza apre interessanti possibilità per retailer e brand: da un lato c’è spazio per l’innovazione e l’ingresso di nuovi attori nel mercato; dall’altro, i player capaci di rispondere rapidamente con approcci basati su insight possono costruire una nuova forma di fidelizzazione, basata su fiducia, autenticità e differenziazione.

I prodotti di marca restano centrali per molti italiani

Nonostante la crescita delle private label, i brand di marca mantengono un forte appeal: il 47% degli italiani continua a preferirli rispetto alle alternative economiche. Questa preferenza è ancora più forte tra i Millennial (53%), mentre è leggermente inferiore tra i Boomer (46%) e la GenZ (45%).

I dati di NIQ Retail Measurement Services confermano questa tendenza: le vendite dei 10 principali marchi globali sono cresciute del 4,8%, leggermente sopra la crescita dei prodotti a marchio del distributore (+4,3%).

Se da un lato le private label dominano in categorie come frutta secca e snack salati, la loro presenza migliora la percezione complessiva della categoria. Questo contribuisce a una maggiore accettazione da parte del pubblico e offre nuove opportunità anche ai marchi tradizionali, che possono monitorare le aree più dinamiche per trovare spazi di crescita.

La crescita condivisa come modello di futuro

Come sottolinea Enzo Frasio, Amministratore Delegato di NIQ Italia: “Il successo nell’attuale panorama della distribuzione non è un gioco a somma zero. Le private label e i prodotti di marca possono coesistere e crescere insieme, dando vita a uno sviluppo che si riflette sia sulla tipologia di prodotto che sulle abitudini generazionali”.

In un mercato come quello italiano, dove i consumatori sono sempre più aperti a esplorare entrambi i tipi di brand, la collaborazione tra retailer e produttori può generare un valore condiviso. Unendo forze e competenze, è possibile rispondere all’evoluzione delle esigenze dei consumatori e costruire un futuro di crescita sostenibile per l’intero comparto.

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