Notizie
Lun. Lug 14th, 2025

Cibo straniero otto volte più pericoloso del Made in Italy: Coldiretti rilancia la battaglia per la trasparenza in etichetta

I prodotti agroalimentari di origine straniera risultano otto volte più pericolosi rispetto a quelli Made in Italy. A rivelarlo è un’analisi Coldiretti basata su dati dell’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare), diffusa in occasione della Giornata per il vero Made in Italy promossa da Fondazione Campagna Amica nei mercati contadini in tutta Italia. Secondo i dati, il 5,6% dei cibi provenienti dall’estero presenta residui chimici irregolari, contro appena lo 0,7% dei prodotti italiani.

Nei mercati contadini parte la raccolta firme per l’obbligo dell’indicazione di origine su tutti gli alimenti

Questa allarmante disparità ha riacceso il dibattito sulla necessità di maggiore trasparenza nelle etichette alimentari, con il rilancio della raccolta firme per una legge di iniziativa popolare che imponga l’indicazione obbligatoria dell’origine degli ingredienti su tutti i prodotti venduti nell’Unione Europea.

Show cooking e giochi per difendere la Dieta Mediterranea

Per sensibilizzare cittadini e famiglie, i cuochi contadini e gli agricoltori hanno animato i mercati con degustazioni, laboratori e show cooking, coinvolgendo adulti e bambini. Un’occasione per far conoscere la qualità dei prodotti 100% italiani e ribadire l’importanza della Dieta Mediterranea, riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità.

Prodotti esteri camuffati da italiani: il problema delle trasformazioni minime

Tra le principali criticità segnalate da Coldiretti figura la norma del codice doganale che consente di etichettare come “100% italiani” alimenti realizzati con materie prime estere sottoposte a lavorazioni minime nel nostro Paese. È il caso, ad esempio, delle cosce di maiale olandesi trasformate in prosciutti tricolori, o dei semilavorati cinesi usati nei trasformati di frutta e verdura.

Un fenomeno aggravato dalla scarsità dei controlli a livello comunitario: meno del 10% dei prodotti agroalimentari extra UE in arrivo in Europa subisce verifiche fisiche approfondite. Particolarmente critico il porto di Rotterdam, definito da Coldiretti un “colabrodo”, dove “passa di tutto” per l’inadeguatezza dei controlli sanitari.

Oltre diecimila agricoltori in campo per la legge europea sulla trasparenza

In risposta a questa situazione, Coldiretti ha mobilitato oltre diecimila agricoltori alle frontiere italiane — dal Brennero ai porti di Civitavecchia, Salerno e Bari — per chiedere un cambio normativo deciso. La petizione per la trasparenza in etichetta è sottoscrivibile in tutti i mercati contadini di Campagna Amica, negli agriturismi affiliati, nelle sedi territoriali Coldiretti e online.

Per firmare la proposta di legge europea che introduce l’obbligo di indicare il Paese d’origine su tutti gli alimenti, è sufficiente collegarsi al sito ufficiale della Commissione Europea al link:
https://eci.ec.europa.eu/049/public/#/screen/home

Related Post