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Gio. Giu 12th, 2025

Carne coltivata. Cresce l’interesse ma gli italiani chiedono garanzie

Secondo l’ultima indagine condotta da Altroconsumo in collaborazione con i partner di Euroconsumers, il 47% degli italiani si dice pronto a provare la carne coltivata, ma solo il 23% si considera davvero informato sul tema.

Una rivoluzione alimentare tra curiosità e diffidenza

Il dato si inserisce in un contesto globale in cui la produzione alimentare incide per il 30% sulle emissioni di gas serra e consuma il 70% delle risorse idriche, con la carne bovina che genera 75 volte più CO₂ rispetto ai legumi.

Una sostenibilità che interessa ma non convince ancora tutti

Lo studio rivela che il 97% degli italiani consuma carne almeno una volta a settimana, ma oltre la metà ha già ridotto le quantità negli ultimi cinque anni, o ha intenzione di farlo. Il criterio ambientale gioca un ruolo importante: il 75% considera la sostenibilità un fattore d’acquisto, e il 67% chiede etichette più chiare sull’impatto ambientale. Tuttavia, tradizione e cultura rallentano il cambiamento: il 34% è legato alla carne per motivi familiari e il 28% ritiene inutile un cambiamento individuale.

Alternative alla carne e percezione della carne coltivata

Le alternative proteiche sono sempre più presenti, dai prodotti vegetali agli insetti, ma il 44% preferisce mangiare meno carne piuttosto che sostituirla con questi alimenti, spesso considerati troppo costosi. La carne coltivata, ottenuta da cellule staminali in laboratorio, è conosciuta da oltre il 70% degli intervistati, anche se solo il 23% si sente ben informato. Salute e sicurezza restano le principali preoccupazioni: il 50% teme rischi a lungo termine, ma un terzo cambierebbe idea in presenza di benefici clinici documentati.

Fiducia e controlli: il ruolo dell’EFSA

Gli italiani chiedono regole chiare e rigorosi controlli. Il 50% afferma che sarebbe disposto a provare carne coltivata solo dopo il via libera dell’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare. Questo perché nell’UE nessun novel food può essere commercializzato senza l’approvazione ufficiale, garanzia ritenuta essenziale per il 61% dei cittadini intervistati.

Prezzo e gusto: i due pilastri del successo

Il 54% degli italiani ritiene che la carne coltivata potrà avere successo solo se sarà accessibile a livello economico, e uno su tre l’accetterebbe solo a fronte di un prezzo competitivo. Anche il gusto e la consistenza giocano un ruolo chiave: il 50% la mangerebbe solo se simile alla carne tradizionale, rendendo necessarie nuove soluzioni in laboratorio per replicarne il profilo nutrizionale e sensoriale.

Un’opportunità per ambiente, consumatori e industria

Per il 50% degli intervistati, la carne coltivata rappresenta una soluzione sostenibile capace di ridurre emissioni, consumo di suolo e sofferenza animale. Ma il restante 50% resta scettico o disinformato, evidenziando l’urgenza di una comunicazione scientifica chiara. Il 42% vede nella carne coltivata un mezzo per rendere più accessibile la carne di qualità, mentre il 46% crede possa ridurre la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di proteine animali.

Altroconsumo: “L’Italia non resti indietro”

Per Federico Cavallo, Responsabile Public Affairs & Media Relations di Altroconsumo, “i consumatori italiani sono pronti al cambiamento, ma serve una politica più lungimirante. La normativa nazionale, che attualmente vieta la carne coltivata, rischia di escludere l’Italia da un mercato emergente e da una possibilità di scelta più sostenibile. L’Europa dovrebbe invece dotarsi di un piano strutturato per regolamentarne la produzione, garantire equità e trasparenza, ed evitare monopoli. È il momento per il nostro Paese di riconsiderare le scelte affrettate del 2023 e partecipare attivamente al dibattito europeo.”

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