La nuova frontiera del turismo gastronomico – secondo Corriere.it – è il bakery tourism, una tendenza sempre più diffusa che porta i viaggiatori a esplorare forni, pasticcerie e panifici artigianali in cerca dei sapori autentici e delle specialità locali.
In Italia, dove la cultura del pane e dei dolci da forno è profondamente radicata, questa passione trova terreno fertile. Si attraversano intere regioni per assaggiare un pane di segale del Trentino o una crostata di visciole del Lazio, trasformando ogni morso in un’esperienza culturale e sensoriale.
Un fenomeno globale con radici locali
Il fenomeno non è solo italiano: in Corea del Sud è conosciuto come bbangjisullae, termine che unisce le parole “pane” e “pellegrinaggio”. Anche all’estero, infatti, è in crescita l’interesse per le esperienze culinarie legate al pane, con panetterie che diventano vere e proprie destinazioni turistiche.
L’esperienza del pane: oltre il semplice assaggio
Il bakery tourism non è solo una questione di gusto. L’attesa davanti al forno, l’aroma del pane appena sfornato, il piacere di scartare il sacchetto e assaggiare il primo morso sono momenti che trasformano l’esperienza gastronomica in un piccolo rito da condividere sui social. Non è raro che gli appassionati partecipino anche a corsi e masterclass per imparare i segreti della panificazione locale, come la focaccia genovese o il pane di Matera.
Itinerari del pane in Italia
In Italia esistono numerosi percorsi tematici per gli amanti del pane. A Matera, ad esempio, è possibile esplorare i forni storici dei Sassi e assaggiare il celebre Pane di Matera Igp, noto per la sua crosta croccante e la tipica forma a cornetto. In Sardegna, i borghi come Orgosolo e Ovodda offrono la possibilità di scoprire la tradizione del pane carasau e del pane guttiau, due specialità locali.
In Emilia-Romagna, la zona di Ferrara è famosa per la coppia ferrarese Igp, un pane dalle forme intrecciate e dalla consistenza unica, mentre in Toscana si può seguire un percorso dedicato al Pane Toscano Dop, celebre per la sua assenza di sale, perfetto per accompagnare salumi e formaggi come il pecorino di Pienza.
Verso un consumo più consapevole
Nonostante l’impatto ambientale dei viaggi, è possibile rendere il bakery tourism più sostenibile, scegliendo forni che utilizzano farine biologiche, ingredienti locali e metodi di produzione a basso impatto. In Italia, panifici di questo tipo sono sempre più diffusi, offrendo ai viaggiatori golosi un’alternativa più consapevole.