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Lun. Lug 14th, 2025

Coldiretti all’Onu: la Dieta Mediterranea al centro della strategia globale contro le malattie croniche. Consumo moderato di vino parte della cultura

Coldiretti, la più grande organizzazione agricola d’Europa, ha partecipato il 2 maggio all’udienza interattiva multilaterale delle Nazioni Unite presso il quartier generale dell’ONU a New York. L’incontro rientra nel processo preparatorio per il quarto meeting ad alto livello dell’Assemblea Generale dedicato alla prevenzione e al controllo delle malattie non trasmissibili (NCDs), alla promozione della salute mentale e del benessere.

Il ruolo strategico dell’agricoltura per la salute pubblica

A rappresentare Coldiretti è stato Luigi Scordamaglia, responsabile per l’internazionalizzazione, i mercati e le politiche europee dell’organizzazione, nonché amministratore delegato di Filiera Italia. Scordamaglia ha sottolineato l’importanza del contributo del settore agroalimentare italiano nella prevenzione delle patologie croniche, ribadendo il valore di un’alimentazione sana, sostenibile e tracciabile.

“Oggi chi produce cibo ha una responsabilità cruciale nella prevenzione delle malattie non trasmissibili”, ha dichiarato. “Stiamo assistendo a una crisi sanitaria ed economica globale: oltre un miliardo di persone convivono con l’obesità, inclusi 159 milioni di bambini. L’impatto economico di questa emergenza potrebbe arrivare a 4.320 miliardi di dollari entro il 2035”.

Critica ai modelli alimentari imposti e difesa della Dieta Mediterranea

Nel suo intervento, Scordamaglia ha criticato duramente approcci ritenuti semplicistici e fuorvianti, come le tassazioni su singoli nutrienti o i sistemi di etichettatura allarmistici come il Nutri-Score. “Davvero vogliamo insegnare ai nostri figli che una bibita light è meglio dell’olio d’oliva?”, ha detto, denunciando il tentativo di omologare le abitudini alimentari su modelli artificiali promossi da grandi multinazionali, a scapito delle tradizioni locali.

A questo proposito, ha indicato la Dieta Mediterranea come risposta concreta e scientificamente riconosciuta. “È una dieta fondata sulla biodiversità e su produzioni locali, un modello che va promosso a livello globale per educare le giovani generazioni e contrastare il consumo di alimenti ultraprocessati e ultraformulati, tra le principali cause di mortalità prematura nei Paesi industrializzati”.

Le proposte di Coldiretti per la prevenzione

Coldiretti ha avanzato una serie di proposte concrete, tra cui: promuovere la Dieta Mediterranea anche nella ristorazione collettiva, ottenere il suo riconoscimento ufficiale come strumento preventivo per le malattie non trasmissibili, ridurre la promozione e il consumo di prodotti ultraprocessati, in particolare tra i bambini, e lanciare su larga scala campagne di educazione alimentare.

“Le malattie non trasmissibili si combattono anche a tavola”, ha affermato l’organizzazione, evidenziando la necessità di politiche che incentivino il consumo di cibi sani, locali e sostenibili. In questo scenario, l’agricoltura gioca un ruolo chiave nella costruzione di un futuro più sano e resiliente.

Il consumo moderato di vino come parte della cultura alimentare

Coldiretti ha infine affrontato anche il tema del consumo di alcolici, chiedendo che non si adottino approcci semplicistici. “È fondamentale distinguere tra abuso nocivo e consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità, come il vino italiano”, ha dichiarato, sottolineando che studi epidemiologici e clinici indicano come un’assunzione responsabile di vino, soprattutto se inserita nella Dieta Mediterranea, possa avere effetti positivi sulla salute.

La partecipazione all’evento dell’ONU segna un ulteriore passo nel percorso di Coldiretti verso una maggiore valorizzazione del modello alimentare italiano, come leva non solo economica e culturale, ma anche di salute pubblica.

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