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Ven. Apr 18th, 2025

 Un negozio su 3 rischia di chiudere

“Gli imprenditori italiani stimano perdite fino al 15% sul fatturato delle proprie aziende entro fine anno a causa degli effetti dei dazi che potrebbe imporre il presidente americano Donald Trump già nei prossimi giorni. A soffrirne, secondo i leader delle nostre pmi, saranno un po’ tutti, ma soprattutto i piccoli negozianti di paese (32,5%) che rischiano di chiudere per sempre i battenti, mentre la gdo e le grandi catene europee (15%) saranno in grado di difendersi. Le conseguenze reali delle imposizioni Usa si vedranno soltanto tra 6 mesi, tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno 2025 (68%)”.

È quanto emerge – riporta una nota – dalla ricerca dell’osservatorio ‘Evolution forum business school sulle pmi’, ideato dal formatore Gianluca Spadoni su un panel di oltre 2000 micro e piccoli imprenditori (cioè con fatturato sino ad 1 milione di euro, e meno di 5 dipendenti).

Nonostante i dati provenienti da Confcommercio secondo i quali i dazi dovrebbero avere una conseguenza solo dello 0.2% sul Pil europeo, le Pmi sono preoccupate. Fin dalle prossime ore Trump dovrebbe comunicare le proprie decisioni: il tycoon ha annunciato che “potrebbe esserci una certa flessibilità”, ma inevitabilmente le attività commerciali delle imprese Ue potrebbero subire una svolta epocale e la situazione potrebbe precipitare nel giro di pochi giorni. Secondo la ricerca effettuata dall’Osservatorio Efbs più della metà degli imprenditori italiani stimano una perdita di circa 15% se fossero effettivamente applicati i dazi Usa (54,5%).

Una parte, meno positiva, ritiene che l’impatto possa essere più gravoso, fino al 30%; praticamente nessuno va oltre e crede che si potrebbe arrivare a dimezzare il fatturato dell’azienda per cui lavora (meno dell’1%). Per le pmi a seguito dei dazi “soffriranno tutti perché il commercio è globale” – è la riposta del 45% degli intervistati – ma le piccole attività commerciali, e quindi i negozi di paese, patiranno maggiormente (32,5%) rispetto alle grosse catene di supermercati presenti in tutta l’Europa (15%). Una buona fetta del campione dà peso anche al settore d’ appartenenza e rispondono: “Molto dipenderà dal settore merceologico su cui Trump imporrà i dazi” (15%). Non ci saranno differenze, invece, sulle conseguenze tra negozi in periferia e quelli del centro nelle città italiane (55%). Una prima soluzione che auspicano i piccoli e medi imprenditori italiani è la “fidelizzazione del cliente con azioni mirate” finchè si è ancora in tempo in attesa della batosta preannunciata dal Tycoon: la pensa così l’83,5% degli intervistati secondo l’Osservatorio Efbs.

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