Ostriche e vino, cioccolato e peperoncino: ogni anno, in occasione di San Valentino, si scatena la ricerca degli “ingredienti dell’amore”. La tradizione popolare li considera afrodisiaci, ma la scienza smentisce questa credenza. “L’idea che esistano cibi afrodisiaci è antichissima e diffusa in ogni cultura, ma le evidenze scientifiche la contraddicono”, spiegano gli esperti di Dottore, ma è vero che…?, il team anti-fake news della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici) ripreso da Adnkronos. Nulla vieta di gustare spezie, crostacei e frutti esotici, ma senza aspettarsi effetti miracolosi.
Le caratteristiche di un vero afrodisiaco
Se un alimento fosse davvero afrodisiaco, dovrebbe avere effetti ben precisi:
- Aumentare la vasodilatazione, favorendo l’afflusso di sangue agli organi coinvolti nella risposta sessuale.
- Stimolare la sensibilità, sia psicologicamente sia a livello fisico.
- Influenzare la produzione ormonale, incidendo su desiderio e piacere.
- Agire in tempi rapidi, con effetti immediati anche dopo una singola assunzione.
“Tali risultati si possono ottenere con terapie farmacologiche o psicoterapia, non certo con il cibo”, sottolineano gli esperti.
Cioccolato: euforia, ma niente magia
Il cioccolato è tra i protagonisti indiscussi di San Valentino, ma non ha veri effetti afrodisiaci. “Il cacao aumenta i livelli di serotonina e feniletilammina, ormoni che migliorano l’umore e la percezione del piacere”, spiegano i medici. Tuttavia, per ottenere un effetto significativo, bisognerebbe mangiarne quantità poco salutari. Alcuni studi hanno indagato anche le sue proprietà vasodilatatrici, ma senza evidenze di un impatto diretto sul desiderio sessuale.
Peperoncino: un effetto sopravvalutato
Il peperoncino è spesso citato tra i cibi afrodisiaci grazie alla capsaicina, un principio attivo studiato per i suoi effetti antinfiammatori, digestivi e analgesici. Tuttavia, non esistono prove che ne dimostrino un ruolo nel migliorare le prestazioni sessuali. Inoltre, un consumo eccessivo potrebbe causare problemi gastrointestinali, specialmente per chi soffre di disturbi digestivi.
Ginseng e integratori: attenzione agli effetti collaterali
Altri prodotti spesso associati all’energia fisica e mentale sono il ginseng e il ginkgo biloba, diffusi negli integratori che promettono effetti stimolanti. “Sebbene di origine naturale, molti integratori sono commercializzati senza controlli sanitari o test sull’uomo”, avvertono gli esperti. Alcuni possono contenere sostanze non dichiarate o interagire con farmaci, risultando dannosi. Un esempio recente è la maca, un estratto di ginseng usato in Sud America per stimolare le funzioni sessuali femminili. Tuttavia, non è approvato dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa).
Ostriche: tra leggenda e realtà
Le ostriche sono considerate afrodisiache per via dell’elevato contenuto di zinco, un minerale coinvolto nella produzione di testosterone. Tuttavia, non esistono studi che dimostrino un effetto diretto sul desiderio sessuale. Il loro fascino è più legato al lusso e alla simbologia che alla scienza. Lo stesso vale per fichi, banane e fragole, il cui aspetto richiama il cuore o i genitali, alimentando credenze senza basi scientifiche.
Alcol: falso alleato del desiderio
Molti pensano che un bicchiere di vino o un cocktail possano aumentare il desiderio e sciogliere le inibizioni. In realtà, l’alcol ha un effetto depressivo sulle funzioni del corpo, comprese quelle sessuali. Un consumo eccessivo può portare a disfunzione erettile ed eiaculazione precoce, effetti esattamente opposti a quelli desiderati.
Il segreto di una cena romantica perfetta
Non esistono cibi miracolosi per migliorare la vita sessuale, ma l’umore positivo e la complicità di coppia giocano un ruolo fondamentale. Il consiglio degli esperti? Scegliere piatti che piacciono davvero, evitando cibi troppo pesanti o speziati che potrebbero compromettere la serata. Alla fine, il miglior afrodisiaco resta il benessere condiviso.