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Gio. Mar 27th, 2025

I legumi “sono una buona fonte di proteine di origine vegetale e sono ricchi di micronutrienti, in particolare vitamine del gruppo B, ferro e zinco, e di fibra. Riducono il rischio di malattie cronico-degenerative, come malattie cardiovascolari, obesità, diabete, alcune tipologie di cancro e sono un alimento alla base della dieta mediterranea. Ma oggi sono poco utilizzati”.

E’ quanto emerge dal progetto ‘Arianna‘ (Aderenza alla dieta Mediterranea in Italia), dell’Istituto superiore di sanità, condotto su un campione totale di 3732 persone. Dall’indagine risulta “che meno della metà dei partecipanti allo studio rispetta la frequenza di consumo raccomandata dalle Linee Guida per una Sana Alimentazione (2-3 porzioni di legumi a settimana)”.

Lunedì è la Giornata mondiale dei legumi, istituita nel 2018 dalle Nazioni Unite che celebra l’importanza di questi alimenti e ne promuove il consumo.

Consumo di legumi nel mondo: Italia ancora indietro

Nonostante i numerosi benefici nutrizionali e ambientali riconosciuti ai legumi, il loro consumo a livello globale rimane ancora basso. A confermarlo è Erica Cardamone, ricercatrice presso il Dipartimento di Sicurezza Alimentare, Nutrizione e Sanità Pubblica Veterinaria dell’Iss, che sottolinea come il consumo annuo medio sia di appena 7,77 kg pro capite. Le differenze tra le diverse aree del mondo sono marcate: in Africa si registra il consumo più elevato, con 11,46 kg pro capite, mentre in Europa il dato scende a 2,97 kg.

”Meno della metà degli italiani consuma la quantità raccomandata”

In Italia, il progetto “Arianna” ha analizzato le abitudini alimentari della popolazione, rivelando che il 62,76% dei partecipanti dichiara di consumare almeno due porzioni di legumi a settimana. Tuttavia, Cardamone evidenzia come un’analisi più approfondita su un sottocampione abbia mostrato che meno della metà dei soggetti rispetta la frequenza di consumo raccomandata dalle Linee Guida per una Sana Alimentazione, che indicano 2-3 porzioni settimanali.

Dallo studio emerge inoltre che alcuni gruppi demografici presentano una minore propensione al consumo di legumi. Tra questi, gli uomini, le persone con più di 40 anni e coloro con un reddito annuo superiore a 50.000 euro.

Il Sud e gli sportivi consumano più legumi

Diversa la situazione nelle regioni del Sud Italia e tra i soggetti più attivi fisicamente, dove la probabilità di rispettare le raccomandazioni è più alta. Lo confermano anche i dati raccolti nell’ambito dello Studio sui consumi alimentari in Italia (IV Scai), condotto dal Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione del Crea. L’analisi evidenzia che il consumo medio giornaliero di legumi nel Paese è di appena 9 grammi al giorno, con solo il 31% della popolazione che li include regolarmente nella dieta. La percentuale è simile tra bambini e anziani, mentre cala tra gli adolescenti (25%) e gli adulti (29%).

”I legumi sono essenziali per la salute e l’ambiente”

Da un punto di vista nutrizionale, i legumi rappresentano una fonte preziosa di proteine vegetali, micronutrienti come ferro, zinco e vitamine del gruppo B, oltre a un elevato contenuto di fibra. “Ciò li rende importanti componenti di una dieta sana, in grado di ridurre il rischio di malattie cronico-degenerative come patologie cardiovascolari, obesità, diabete e alcune forme di cancro”, spiega Cardamone.

Il loro elevato valore nutrizionale, unito al basso costo, li rende anche un’opzione sostenibile dal punto di vista economico. Non a caso, i legumi sono un pilastro della Dieta Mediterranea e protagonisti di numerose ricette della tradizione italiana.

”Aumentare il consumo di legumi per un futuro più sostenibile”

La scarsa diffusione dei legumi nelle abitudini alimentari pone la necessità di un maggiore impegno nella sensibilizzazione. “Alla luce del quadro appena descritto – conclude la ricercatrice – è fondamentale che i settori della ricerca e della sanità colgano occasioni come la Giornata mondiale dei legumi per promuoverne il consumo, riducendo contestualmente quello delle proteine di origine animale. Una dieta più vegetale è essenziale per la salute dell’uomo e del pianeta”.

Oltre ai benefici per la salute, i legumi giocano un ruolo chiave nella sostenibilità ambientale. “Hanno la capacità di migliorare la fertilità del suolo e di fissare l’azoto atmosferico, riducendo la necessità di fertilizzanti chimici. Inoltre, il loro basso consumo di acqua e le ridotte emissioni di gas serra li rendono un alimento a basso impatto ambientale”, conclude l’Iss.

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