Breaking
Gio. Feb 13th, 2025

L’Italia con 8,2 milioni di tonnellate di cibo è terza in Europa, dietro Germania (10,8 milioni di tonnellate) e Francia (9,5 milioni di tonnellate) per quantità di cibo sprecato e perso.

Sono questi alcuni dei dati pubblicati dal Centro studi Divulga nel focus ‘Spreco e fame 2025’, pubblicato in occasione della dodicesima Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. Nell’Ue, i primi 3 Paesi rappresentano quasi la metà (47%) degli spechi alimentari totali.

La gerarchia delle pratiche per ridurre i rifiuti per gli alimenti

Spreco e fame 2025 (pdf)

Paper-01-Spreco-e-fame_compressed

Spreco alimentare e fame nel mondo: un paradosso da affrontare

Lo spreco alimentare è un tema di grande rilevanza che coinvolge tutte le fasi della filiera. Mentre un’enorme quantità di cibo viene sprecata, tra 690 e 785 milioni di persone soffrono la fame. Secondo le stime della Fao, il cibo perso e sprecato potrebbe sfamare ogni anno 1,26 miliardi di persone.

Oggi, circa un terzo del cibo prodotto a livello globale viene sprecato, per un quantitativo complessivo di 1,6 miliardi di tonnellate, a fronte di oltre 5 miliardi di tonnellate disponibili. Il fenomeno coinvolge l’intera filiera: dalle fasi iniziali, dove la perdita complessiva è di 680 milioni di tonnellate, fino alle fasi successive, in cui viene disperso circa 1 miliardo di tonnellate di cibo. Di questa quantità, il 61% è sprecato dalle famiglie, il 26% dai servizi di somministrazione e il 13% dalla rete di distribuzione e vendita.

Secondo la Fao, è possibile distinguere tra “spreco” e “perdite”. Il primo indica cibo adatto al consumo umano ma scartato o lasciato deteriorare, mentre il secondo riguarda le perdite causate da inefficienze nelle fasi produttive.

In Europa, ogni anno vengono generati quasi 59 milioni di tonnellate di sprechi alimentari, pari a 131 kg per abitante. Più della metà di questi è riconducibile al consumo domestico, con una media di 70 kg pro capite. Anche l’impatto economico è significativo, con una perdita media di 333 euro pro capite, per un valore complessivo di 149 miliardi di euro.

L’Italia si colloca al terzo posto tra i principali paesi europei per volume di spreco alimentare, preceduta solo da Germania e Francia.

Di fronte a questo scenario, ridurre gli sprechi alimentari è una necessità sempre più urgente, anche in considerazione degli obiettivi fissati dai 193 paesi membri dell’Onu nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Related Post