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Sab. Dic 7th, 2024

Ieri, presso il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, si è svolto un incontro presieduto dal Ministro Francesco Lollobrigida per presentare il nuovo decreto sui vini dealcolizzati.

La normativa, frutto di un lavoro di mediazione con la filiera vitivinicola, si ispira al regolamento UE 2021/2117, che ha introdotto la possibilità di ridurre parzialmente o totalmente il contenuto alcolico nei vini, modificando l’allegato VIII del regolamento UE n. 1308/2013.

L’obiettivo del decreto è offrire un quadro normativo chiaro e conforme alle disposizioni europee, garantendo qualità e autenticità del prodotto. Durante l’incontro, rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Federvini, Unione Italiana Vini, Assoenologi, Federdoc, Assodistil e Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti hanno sottolineato l’importanza di regole rigorose per tutelare il settore e rispettare l’ambiente.

Con questo provvedimento, il Ministero conferma il suo impegno nel sostenere l’innovazione nel settore vitivinicolo, consolidando la leadership italiana sui mercati globali e rispondendo alle nuove esigenze dei consumatori.

Unione Italiana Vini: un passo avanti per il settore

Il decreto rappresenta un passo significativo nella regolamentazione dei vini Nolo (no e low alcohol) in Italia. Secondo Unione Italiana Vini (Uiv), la normativa fornisce un quadro chiaro che tutela la qualità del prodotto e offre nuove opportunità per il mercato vitivinicolo.

Tra le disposizioni, il decreto definisce i vini dealcolizzati (con titolo alcolometrico fino a 0,5%) e quelli parzialmente dealcolizzati (tra 0,5% e il minimo della categoria originale, 8,5%-9%). Queste classificazioni dovranno essere riportate sulle etichette dei prodotti. La dealcolizzazione, vietata per Dop e Igp, sarà consentita solo tramite processi specifici definiti dall’UE, come l’evaporazione sottovuoto, tecniche a membrana e distillazione. Sarà vietato aumentare il tenore zuccherino del mosto o aggiungere acqua e aromi esterni, mentre sarà possibile recuperare quelli endogeni in un circuito chiuso.

Criticità e miglioramenti auspicati

Uiv auspica alcune modifiche, come la possibilità di effettuare la dealcolizzazione nello stesso stabilimento di vinificazione ma in ambienti separati, anziché in stabilimenti distinti. Inoltre, ritiene antieconomico considerare le sostanze idroalcoliche come rifiuti anziché sottoprodotti. L’associazione spera in un’approvazione del decreto entro Natale.

Federvini: regole chiare per competere sui mercati internazionali

Federvini ha accolto positivamente l’esito dell’incontro, definendo il decreto una misura necessaria per superare gli attuali limiti normativi che obbligavano i produttori italiani a lavorare all’estero per questa tipologia di vini.

Piero Mastroberardino, Vice Presidente di Federvini, ha sottolineato l’importanza di garantire competitività internazionale e valorizzare la filiera nazionale. Ha inoltre evidenziato la necessità di preservare il legame con la materia prima agricola per guidare i consumatori alla scoperta della ricchezza del vino italiano.

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