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Sab. Dic 7th, 2024

Il Thanksgiving Day, o Giorno del Ringraziamento, torna il 28 novembre come simbolo della cultura americana. Questa festa, celebrata l’ultimo giovedì del mese, non solo apre ufficialmente la stagione natalizia, ma rende il tacchino ripieno il protagonista assoluto della tavola. Risalente al 1621, il Ringraziamento commemora il primo raccolto dei Padri Pellegrini a Plymouth, con riti e ricette che si tramandano di generazione in generazione.

Friendsgiving e tradizioni culinarie

Se il 45% degli americani preferirà il Friendsgiving, una versione informale e potluck della festività, il menu resta fedele ai sapori classici. Immancabile il tacchino, accompagnato da contorni come salsa ai mirtilli, gravy e purè di patate. La celebrazione diventa un momento di condivisione, dove ogni ospite contribuisce con una pietanza ispirata alle ricette tradizionali.

Thanksgiving in Italia: una festa in crescita

Anche in Italia, il Giorno del Ringraziamento ha guadagnato popolarità, affiancandosi a Halloween e Black Friday. Con un consumo pro capite di 3,99 kg di carne di tacchino nel 2023, questa carne bianca si conferma una delle preferite dagli italiani. Il menu di Thanksgiving nel Belpaese si arricchisce con ingredienti tradizionali come mirtilli, sciroppo d’acero, pane di mais, patate dolci e zucca, ideali per ricette dolci e salate.

Secondo il rapporto State of the Sides 2024, i contorni sono le vere star del pasto: tra i più amati spiccano il ripieno del tacchino e le salse, simboli di una cucina ricca e conviviale.

Curiosità e tradizioni iconiche

Tra le curiosità più affascinanti legate al Thanksgiving, c’è la famosa parata di Macy’s a New York, che quest’anno sfilerà con 17 palloncini giganti, 22 carri allegorici, 11 bande musicali e pop star come Kylie Minogue. Non tutti sanno che Jingle Bells, il celebre brano natalizio, fu in realtà composto per il Ringraziamento da James Pierpoint. La festività deve inoltre la sua ufficializzazione ad Abramo Lincoln nel 1863, ma fu Sarah Josepha Hale, scrittrice e attivista, a promuoverla già dal 1846.

Come festeggiare il Thanksgiving in Italia

Per chi non vuole cucinare, le opzioni per celebrare il Ringraziamento in Italia sono numerose. A Roma, il Rome Cavalieri Hilton propone tacchino fumé con farro, mele e noci pecan, mentre ViVi Bistrot offre un menu speciale nelle sue location. Bakery House presenta una comoda opzione take away, mentre l’Hotel Hussler rivisita il tacchino con polpette al sugo, uvetta e pinoli.

A Milano, Erba Brusca prepara un tacchino ripieno di prugne, salvia e salsiccia, e Joe’s American al Mercato Centrale organizza un evento dedicato. A Firenze, l’Hard Rock Café combina la musica live con un menu a tema, mentre The Place propone un’esperienza di quattro portate con influenze toscane. A Napoli, Birdy The Bakery ospita una cena nella storica location di Palazzo San Teodoro, con un tacchino farcito di pane, carne, castagne e riso.

Per chi preferisce un’esperienza veloce, i ristoranti Hamerica’s offrono il Thanksgiving Sandwich, abbinato a purè di patate, salsa gravy e mirtilli, disponibile in oltre 15 sedi in tutta Italia.

LE 10 CURIOSITÀ CHE GLI ITALIANI NON SANNO DEL THANKSGIVING DAY

1. È UNA FESTA NATA COME CRISTIANA

La «Giornata del ringraziamento», destinata a render grazie a Dio per i doni della terra e della provvidenza, ha lontane origini nelle tradizioni religiose del nostro popolo ed è tradizionalmente celebrata nella seconda domenica di novembre. Nel 1974 la presidenza della Conferenza Episcopale Italiana in una lettera ha invitato a celebrare in tutte le diocesi di Italia la «Giornata del ringraziamento» sottolineando la necessità di “richiamare gli uomini alla lode di Dio, datore di ogni bene, alla valorizzazione e alla giusta distribuzione dei doni della terra, al rispetto dell’ambiente naturale e alla solidarietà con quelli che lavorano”. 

2. IL PRIMO THANKSGIVING

Questa storica tradizione risale a una celebrazione avvenuta nel 1621 e documentata due anni dopo da William Bradford, allora governatore della Colonia fondata dai Padri Pellegrini provenienti dall’Inghilterra, a Plymouth, nel Massachusetts. L’usanza di mangiare il tacchino si deve a quel primo menù, composto da pietanze che sarebbero diventate tradizione per le feste a stelle e strisce. Oltre al tacchino, il primo menù era composto da zucca, altri carni bianche, carne di cervo, ostriche, molluschi, cereali.

 3. IL TACCHINO È AMERICANO

Il tacchino è americano. Furono gli Aztechi a portare in dono il tacchino agli spagnoli. Da lì la diffusione della specie in Europa. L’americanissimo tacchino è stato poi “reimportato” oltre un secolo dopo in Massachusetts dai Padri Pellegrini.

 4. I PRESIDENTI E IL TURKEY PARDON

Il primo a indicare la data del 26 novembre come giorno del Ringraziamento fu George Washington con un documento del 3 ottobre 1789. Ma non era allora ancora una tradizione annuale. La giornata del Ringraziamento fu ufficialmente proclamata come festività nel 1863 dal presidente Lincoln. Alla tradizione si aggiunge, dagli anni Ottanta, con Ronald Reagan (ma già anticipata da Abraham Lincoln) anche il Turkey Pardon: due tacchini, con nomi spesso divertenti e a tema, vengono portati alla Casa Bianca. Solo uno di loro riceve la grazia.

5. INVENTATO DA UNA DONNA

A sostenere l’idea di istituire la Giornata fu la scrittrice Sarah Josepha Hale, secondo la quale la festa avrebbe rafforzato lo spirito di unione della popolazione dopo una guerra fratricida. Per questo si impegnò fin dal 1846 a convincere i presidenti USA a rendere nazionale questa festività fino ad allora celebrata esclusivamente nel New England. In quattro, prima di Lincoln, non prestarono ascolto alle sue argomentazioni: Zachary Taylor, Millard Fillmore, Franklin Pierce e James Buchanan.

 6. PARATA DI MACY’S E FOOTBALL AMERICANO

Tra gli eventi più attesi e legati al Giorno del Ringraziamento in America c’è la Parata di Macy’s, una sfilata di pupazzi gonfiabili organizzata a New York dall’omonimo grande magazzino. Un evento che attrae milioni di visitatori e si tiene su un percorso di 4 km tra i grattacieli di Manhattan. Sembra che chiunque possa avere una buona visuale della parata da Central Park West, dalla Columbus Circle e poi lungo tutta la 6th Avenue dalla 59th alla 38th Street. Inoltre, non può esistere Thanksgiving senza Football americano! Sembra infatti che un’altra usanza rituale sia quella di guardare in tv la partita dopo il pranzo in famiglia.

7. IL TURDUCKEN

Sulle prime tavole del Ringraziamento si assisteva a stravaganze culinarie. Una di queste è il “turducken” (dall’unione di turkeyduck e chicken). Un tacchino disossato conteneva un’anatra disossata con all’interno il pollo. Il piatto molto popolare nella Louisiana, comparso tra il 1970 e il 1980, poi diventato l’emblema della cucina Cajun (tipica della zona).

8.   FRIENDSGIVING

Nato tra i best friends che non hanno la possibilità di festeggiare il Giorno del Ringraziamento in compagnia o in famiglia, il Friendsgiving è la versione “a misura di amici” del Thanksgiving Day, una festa speciale in cui riunirsi per godere di un pasto abbondante in un’atmosfera spensierata. Celebrato poco prima o subito dopo il Thanksgiving, secondo l’ultimo report di Campbell’s Soup Company, circa il 45% degli americani festeggerà la ricorrenza tra amici, un’occasione perfetta per sperimentare nuovi sapori dando libero sfogo alla propria creatività culinaria.

9. JINGLE BELLS

Il Thanksgiving segna ufficialmente l’inizio del periodo natalizio. Nel 1857 James Pierpoint compose proprio per il Giorno del Ringraziamento un brano per bambini dal titolo One horse open sleigh, che riscosse un grandissimo successo. Lo stesso brano fu riproposto poi per il giorno di Natale e nel 1859 il titolo cambiò inJingle Bells, divenuto famoso in tutto il mondo.

 10. VARIANTI A TAVOLA

Protagonista indiscusso della tavola, il tacchino ripieno ha molte varianti che cambiano in base alla geografia: nelle cittadine del sud la carne si accompagna con la focaccia di granturco, mentre in quelle del nord degli Stati Uniti il tacchino viene condito con il wild rice. Molto tipica è la salsa di ossicocco (o cranberry), fatta con mirtilli freschi o congelati.

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