Piccoli lussi, grandi soddisfazioni: nonostante la crisi economica globale, i consumatori continuano a concedersi piccoli lussi gastronomici. Prodotti gourmet come vini pregiati e tartufi, ma anche ingredienti semplici e di qualità come l’olio d’oliva, sono sempre più richiesti. Si tratta di un mercato in crescita, quello del luxury food and beverage, stimato a oltre 550 miliardi di dollari entro il 2030, sostenuto non solo dalla cultura pop, ma anche da tendenze come la food indulgence e il lipstick effect. Infatti, sebbene il nome del fenomeno possa far pensare che le persone amino viziarsi con cosmetici e beni per la persona, il 34% dei consumatori sceglie di acquistare cibi e bevande di lusso. L’esperto Vittorio Vaccaro racconta le caratteristiche del trend e svela i segreti per un’esperienza gastronomica esclusiva.
Il ruolo dell’effetto rossetto e la food indulgence
Complice l’effetto rossetto, ovvero il fenomeno economico e psicologico per cui i consumatori tendono a ridurre le spese per acquisti di beni costosi e durevoli, ma continuano a concedersi piccoli lussi o piaceri più accessibili, la food indulgence arriva anche sulle nostre tavole. I piccoli lussi più gettonati sono cibi gourmet, conosciuti anche come luxury food, come vini o liquori pregiati, ma anche ingredienti all’apparenza semplici come l’olio d’oliva, alla base della cucina. Non mancano poi prodotti come il caviale, il foie gras e i tartufi, che si trovano non solo sulle tavole più esclusive, ma si fanno protagonisti di un consumo sempre più diffuso. I luxury food si affermano sempre più come simbolo di esclusività e raffinatezza, garantendo esperienze culinarie di lusso anche a casa, nonostante una situazione economica piuttosto tesa dal punto di vista mondiale che però non basta a scoraggiare i consumi. Tanto è vero che la prospettiva di crescita del settore alimentare di lusso è del tutto incoraggiante: secondo Zion Market Research, nel 2022, il mercato globale dei prodotti alimentari di lusso valeva circa 160,51 miliardi di dollari e si prevede che crescerà fino a circa 550,65 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita annuale di circa il 16,66% tra il 2023 e il 2030. Ma non solo, perché secondo un sondaggio condotto da Deloitte e riportato anche dalla rivista specialistica The Grocer, oltre 3 consumatori su 4 hanno acquistato cibi o bevande di lusso, coerentemente con il fenomeno conosciuto come lipstick effect. Tuttavia, sebbene il nome del fenomeno possa far pensare che le persone amino viziarsi con cosmetici, il 34% dei consumatori ha scelto di acquistare prodotti che vanno da caffè speciali al pane artigianale, ma anche liquori premium e prelibatezze dolciarie. Proprio da qui passa la crescita del mercato dei luxury food, dato che si tratta di più di tre volte il numero di persone che hanno deciso di concedersi acquisti nel settore della cura personale.
Cultura pop e food indulgence
Il trend ha trovato nuova forza anche grazie alla cultura pop, con icone internazionali che celebrano il food indulgence sui social media e nella moda, dove una scelta ricercata dal punto di vista gastronomico diventa parte integrante dello stile di vita. Basti pensare, per esempio, a tutti quei fenomeni televisivi in cui il cibo, e più in generale la cucina, sono protagonisti: su tutti, la fortuna e pluripremiata serie TV The Bear, che in maniera più che realistica invita il pubblico a riscoprire l’esperienza culinaria come qualcosa di unico e totalizzante da vivere sia a casa che al ristorante. Della stessa filosofia anche il gastronomo e artigiano del gusto Vittorio Vaccaro: “Gli acquirenti vogliono qualcosa di speciale nella loro vita quotidiana e quale migliore opportunità per i commercianti di generi alimentari e i marchi di beni di largo consumo che possono soddisfare e persino superare queste aspettative, trasformando le normali corse al supermercato o una serata al ristorante in viaggi di scoperta e piacere? – prosegue Vaccaro – Attraverso l’adozione di un lusso accessibile, i prodotti pregiati si stanno espandendo dalle cucine stellate alle case dei consumatori, rendendo il gusto e l’esclusività alla portata di un pubblico sempre più ampio.” È un dato sottolineato anche dalla BBC che afferma come i consumatori abbiano ridotto la frequenza di acquisti impegnativi e durevoli, preferendo prodotti che li facciano sentire speciali e che risultino accessibili nell’immediato. Come tutti quei piccoli lussi, sicuramente non necessari, ma del tutto gratificanti e ormai talmente fondamentali da guidarne la spesa, ancor più dei beni dedicati alla cura della persona.
Esperienze culinarie uniche e accessibili
È chiaro dunque come i prodotti gastronomici assurgano a veri e propri articoli di piacere che addirittura guideranno gli acquisti da parte dei consumatori, malgrado i vincoli di budget. Ecco perché i piccoli lussi gastronomici sono sempre più numerosi anche sulle tavole degli italiani; in effetti, stanno nascendo sempre più selezioni ricercate ed esclusive di prodotti iconici della cucina italiana. Ad esempio, la linea di prelibatezze Vittorio Vaccaro vizia il palato con ingredienti tanto semplici quanto ricercati, come caviale e olio d’oliva. Il tutto senza trascurare ovviamente la portata dell’esperienza gastronomica, da compiere non soltanto a casa, ma anche al ristorante. Sì, perché la possibilità di gustare leccornie sempre più esclusive non si ferma sulla soglia di casa: anche il ristorante è uno dei luoghi deputati all’assaggio.
Il ristorante come luogo di celebrazione
Anche mangiare fuori diventa quindi una celebrazione di questa tendenza, dato che offre l’opportunità di compiere un’esperienza gastronomica unica. Facendo riferimento al sondaggio Ballin’ on a Budget realizzato e pubblicato da YouGov, il 24% dei consumatori statunitensi afferma che darebbero la priorità a questa categoria di spesa, mentre per gli uomini intervistati, mangiare fuori è la categoria di piacere principale (16%). “Mangiare fuori al ristorante può restituire ai consumatori un’esperienza gastronomica insolita, soprattutto se offrono concept innovativi per rendere ogni piatto un’esperienza gourmet. – prosegue Vaccaro – “Il ristorante, infatti, diventa il posto ideale non solo per sperimentare i piccoli lussi, ma anche per poter permettere ai consumatori di replicare l’esperienza a casa propria grazie alla possibilità di acquistare in loco i piccoli tesori gastronomici appena assaporati.”