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Mer. Nov 6th, 2024
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Per ridurre i rischi legati all’obesità e ai modelli di consumo sbagliati, è fondamentale un impegno verso la prevenzione, aumentando le ore di educazione alimentare nelle scuole e qualificando l’offerta delle mense scolastiche secondo i principi della Dieta mediterranea.

È l’appello lanciato da Coldiretti in occasione dell’Obesity Day 2024, promosso dall’ADI, che si celebra il 10 ottobre.

Qualificare l’offerta delle mense scolastiche sulla base dei principi della Dieta mediterranea

Le mense scolastiche e pubbliche devono diventare un luogo di contrasto al fenomeno dell’obesità infantile, sempre più diffuso. Coldiretti rileva infatti che l’obesità è spesso legata a una cattiva alimentazione che interessa non solo i più giovani, ma anche gli adulti, con il predominio dei cibi ultraprocessati. Le scuole, pertanto, dovrebbero essere attivamente coinvolte nella diffusione e promozione della Dieta mediterranea, che, pur essendo Patrimonio dell’Umanità Unesco, è sempre meno seguita a tavola.

In Italia, negli ultimi cinque anni, sono spariti dalle tavole delle famiglie quasi 40 chilogrammi di prodotti ortofrutticoli, secondo l’analisi di Coldiretti su dati CSO Italy. Questo fenomeno preoccupante ha impatti significativi sulla salute delle generazioni future, con i consumi che sono scesi sotto i 400 grammi al giorno a testa, come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per una dieta sana. Attualmente, meno della metà dei bambini italiani (45%) consuma frutta ogni giorno, mentre la percentuale scende al 31% per quanto riguarda la verdura, secondo un’analisi di Coldiretti sull’ultimo rapporto dell’OMS dedicato all’obesità infantile.

Proprio per promuovere modelli di consumo più sani e sostenibili, Coldiretti è impegnata nel progetto Educazione alla Campagna Amica, che coinvolge oltre mezzo milione di bambini ogni anno su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo, come sottolinea Coldiretti, è formare consumatori consapevoli, valorizzando i principi della Dieta mediterranea e ricostruendo il legame tra i prodotti agricoli e i cibi consumati ogni giorno. Un impegno che mira a fermare il consumo di cibo spazzatura, a rischio per la salute e principale causa dell’aumento dell’obesità, ma anche a ridurre lo spreco alimentare, sottolineando i costi etici ed economici che comporta.

Lo stop al cibo spazzatura: risparmio di 12 miliardi per la sanità

Lo stop al cibo spazzatura, principale causa dell’obesità tra la popolazione, porterebbe a un risparmio di 12 miliardi all’anno per la spesa sanitaria, con effetti positivi sui conti del Sistema Paese e sulla salute degli italiani. Ad affermarlo è la Coldiretti sulla base di uno studio della Fondazione Aletheia, in occasione della giornata nazionale Obesity Day 2024 che si celebra il 10 ottobre e precede di un giorno il World Obesity Day dell’11 ottobre.

La Dieta mediterranea: modello di consumo globale

La diffusione del cibo spazzatura rappresenta un trend preoccupante per un Paese come l’Italia, che è leader mondiale nella qualità dell’alimentazione. I prodotti base della Dieta mediterranea sono diventati un modello di consumo in tutto il mondo, tanto da classificarsi come la migliore dieta al mondo del 2024, sulla base del best diets ranking elaborato dal media statunitense U.S. News & World’s Report’s, noto a livello globale per la redazione di classifiche e consigli per i consumatori. Un modello che, tra i tanti effetti positivi sulla salute, include anche il controllo del peso.

Progetto Educazione alla Campagna Amica

Proprio in tale ottica Coldiretti promuove il progetto “Educazione alla Campagna Amica” che coinvolge alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia, con lezioni in programma nelle fattorie didattiche e nei laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe.

Fondazione Campagna Amica: educazione alimentare per i bambini

Ma c’è anche Fondazione Campagna Amica, che, oltre alla presenza nelle scuole, ha promosso negli anni un progetto in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, finalizzato all’educazione alimentare dei più piccoli. Il progetto coinvolge i pediatri, che, insieme ai produttori agricoli, spiegano ai bambini l’importanza di una merenda e un’alimentazione sana con un’attenzione ad alcuni temi fondamentali fin dalla crescita, come la stagionalità dei prodotti, il Km0 e i corretti stili di vita.

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