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Filtri, cartine, preservativi e una allusiva “patatina gratis” distribuiti davanti a una scuola media di Roma. E’ rivolta contro il kit promozionale di Kebhouze

Filtri e cartine, fiammiferi e preservativi distribuiti davanti a una scuola media di Roma con tanto di frasi sessiste e allusive del tono “patatina gratis”. Tutto per pubblicizzare un fast-food. Colorato, con tanto di mascotte a distribuirlo tra i bambini quasi a sembrare un gioco: così si presentava, ieri, il kit distribuito da Kebhouze, un fast food, davanti alla scuola media di via Col di Lana a due passi da Piazza Mazzini. E’ quanto riporta Leggo.it.

Una mascotte colorata ha aspettato l’uscita dei ragazzi, verso le 15:30 del pomeriggio, per distribuire il materiale direttamente a loro. All’interno però i ragazzini di 11 anni non hanno trovato sconti per il fast-food ma ben altro: «Assurdo, sono sdegnato- denuncia il cantante Agostino Penna, paoa di una studentessa della scuola di via Col di Lana – quel pupazzo colorato distribuiva ai ragazzini delle medie un kit con dentro cartine , filtri e fiammiferi per fumare, caramelline e preservativi. Credo davvero che sia stato superato ogni limite».

Penna, volto noto della tv, che si fa portavoce di tanti genitori rimasti senza parole: «Ai miei tempi si diceva di non accettare caramelle dagli sconosciuti ma adesso, purtroppo, le caramelle sono la cosa meno grave all’interno di quel kit. Non si può distribuire a dei ragazzini materiale per fumare o preservativi: sono troppo piccoli. È inaccettabile: io non sono un bacchettone ma davvero abbiamo superato ogni limite».

Uno dei kit è stato consegnato alla scuola per capire poi come muoversi. Ma intanto si cerca l’origine di questa impropria modalità di pubblicizzare un locale: «Ho fatto una breve ricerca su Internet – spiega Penna- e pare che questo locale sia riconducibile a Gianluca Vacchi: è un personaggio noto, soprattutto sui social, ma non credo si possa giocare con l’attenzione dei ragazzini per attirarli con prodotti assolutamente inadatti alla loro età». Non solo, nel kit c’è anche un buono sconto dal tono chiaramente allusivo: “patatina gratis”, con un kebab le patatine fritte sono gratis. «Patatina gratis – sottolinea Penna- insieme ai preservativi mi sembra un’evidente allusione sessista e volgare. Ripeto: tutto questo è davvero troppo. A cosa siano arrivati per pubblicizzare un kebab?».

Fonte testo e foto: Leggo.it

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