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Ven. Nov 8th, 2024
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Complice la pandemia, il food delivery ha continuato inarrestabile la sua corsa, fino a diventare un’abitudine consolidata nelle case degli italiani. Ma per consumare in tutta tranquillità i nostri pasti a casa, è necessario porre sempre attenzione a sicurezza e sostenibilità. Per l’Unione nazionale consumatori offre una serie di suggerimenti per consumare con tutta tranquillità i cibi ordinati.

1) La sicurezza chiama inevitabilmente in causa il packaging: gli imballaggi non solo non devono alterare i cibi evitando così di variarne composizione, gusto e odore, ma soprattutto non devono rilasciare sostanze che possano contaminare gli alimenti e quindi mettere in pericolo la nostra salute. Inoltre, ogni alimento ha bisogno del suo packaging. Ad esempio, un contenitore in alluminio è preferibile per alimenti a rischio muffe, ma è da evitare in caso di cibi fortemente acidi o salati.

2) Bisogna far attenzione alla temperatura. Se il nostro pasto non è alla giusta temperatura quando vogliamo consumarlo, dobbiamo verificare che il contenitore utilizzato per la consegna possa essere utilizzato nel forno o nel microonde. In questo modo, eviteremo rischi legati alla migrazione di sostanze tossiche indesiderate nel cibo. Se invece la pietanza arriva fredda e sul packaging non è riportata alcuna indicazione in merito al suo utilizzo nel forno, meglio trasferire il cibo in una padella adatta e riscaldarlo tra i 60° e 80° per assicurarsi anche di abbattere eventuali microbi.

3) L’altra sfida a cui il food delivery non può farsi trovare impreparato è quella della sostenibilità. Per favorire il corretto smaltimento nei contenitori della raccolta differenziata e il conseguente riciclo dei materiali, i contenitori del food delivery devono rispettare la legge in materia di etichettatura ambientale. Il comportamento di chi produce food delivery sembra comunque virtuoso: carta e cartone, polimeri pla (polimero acido polilattico), polimeri biodegradabili, cellulosa, legno e polpe derivate, sono infatti tra i materiali più utilizzati, proprio per la loro sostenibilità.

Ma come smaltire i contenitori del food delivery? Se sul packaging del nostro pranzo pronto non c’è alcuna indicazione sulla possibilità di riutilizzo, occorre smaltirlo e non riutilizzarlo. Il Csi, organismo leader nel testing e verifiche di qualità nel campo, tra gli altri, della sicurezza alimentare e membro del Gruppo IMQ, ricorda che i contenitori di carta e cartone sporchi di residui di alimenti non possono essere riciclati e dobbiamo gettarli nei rifiuti indifferenziati. Se il contenitore è in plastica, va risciacquata correttamente prima per eliminare i residui alimentari prima di gettarla nella raccolta della plastica.

Contenitori e posate compostabili sulle quali compaiono i corretti loghi di attestazione, possono essere gettati nella raccolta dell’umido insieme agli avanzi e scarti alimentari. Se sul packaging è presente il disegnino di un uomo che getta la carta, l’imballaggio del prodotto non è riciclabile e pertanto va gettato nell’indifferenziata. Spesso i vari Comuni differiscono tra loro per potenzialità di smaltimento. Dunque le regole per una corretta raccolta differenziata possono essere diverse localmente e dobbiamo verificarle a seconda del Comune in cui ci si trova.

Fonte Adnkronos

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