A poco più di due anni dall’inizio della pandemia, il contraccolpo nel settore ristorazione prende forma: nel 2021, per la prima volta nella storia recente italiana, le attività ristorative registrate sono diminuite rispetto all’anno precedente, invertendo un trend in crescita che perdurava da oltre 10 anni, con 396.993 unità rispetto alle 397.700 del 2020. Il tasso di crescita delle attività, infatti, ha portato a registrare il primo dato negativo degli ultimi dieci anni: -707 imprese.
E’ quanto riporta Adnkronos riprendendo le elaborazioni dell’Osservatorio Ristorazione dell’agenzia RistoratoreTop su dati Movimprese di Infocamere, presentate a Bologna in occasione del primo Food Expansion Mastery rivolto ad imprenditori del settore provenienti da tutta Italia.
Il dato sulle imprese registrate alle Camere di Commercio si accompagna alla pressoché mancata crescita nel corso del 2021 delle aziende attive nel settore, 340.610, ovvero solo +46 rispetto al 2020, e al numero più basso dell’ultimo decennio di nuove attività ristorative iscritte: 8942.
“Questa fotografia, che è parte delle analisi di prossima uscita con il Rapporto Ristorazione 2022 – spiega Lorenzo Ferrari, presidente dell’Osservatorio Ristorazione – conferma quanto le effettive conseguenze della pandemia sul settore ristorativo, al netto dell’ovvio e imponente calo di fatturato complessivo, siano leggibili solo oggi. L’anno scorso abbiamo infatti condiviso un dato che raccontava un settore ‘ibernato’, tanto che nel 2020 le attività di ristorazione cessate sono state solo 22.692, dato “migliore” degli ultimi 10 anni, per quanto ci aspettassimo un’ecatombe immediata. Il 2022 sarà inevitabilmente l’anno della ripartenza, il punto zero da cui poter immaginare una ripresa del trend di crescita che si è arrestato dopo oltre un decennio, tema al quale sarà dedicato il prossimo Forum della Ristorazione previsto per ottobre”.