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COMUNICAZIONE

Presentata da Carpenè-Malvolti nuova etichetta e nuova bottiglia del Brandy 15ys Riserva di Famiglia

Presentata al Salone Internazionale dei Vini e dei Distillati di Verona la nuova etichetta e la nuova bottiglia ispirata a quella storica del 1923.
Ad accompagnare l’evento, l’anteprima del libro “Cognac d’Italie” di Valerio Bigano ed una esclusiva degustazione di Brandy 15ys guidata da Antonio Paolini

È stata la giornata del Brandy allo stand della Carpenè-Malvolti al Salone Internazionale dei Vini e dei Distillati Vinitaly, in svolgimento a Verona. La storica Cantina ha infatti scelto il palcoscenico della prestigiosa kermesse per presentare e celebrare il restyling del Brandy 15ys Riserva di Famiglia, nell’ottica di riunificare sotto un’immagine coordinata tutto l’assortimento.

La nuova veste del Brandy 15ys richiama infatti sia nell’etichetta che nella forma della bottiglia l’ultimo restyling fatto alcuni anni orsono per il Brandy 9ys. Per la  nuova selezione, in etichetta fanno la loro comparsa un antico decoro e cinque anelli sormontati – rappresentativi degli anni di invecchiamento, ogni anello equivale a tre anni – mentre la bottiglia è stata rieditata su un campione storico del 1923 con capacità da un litro. Trattasi dunque di una riproduzione vintage dei primi esemplari prodotti dalla Carpenè-Malvolti; bottiglia in vetro molto scuro con un fregio al centro che riproduce le iniziali del Marchio.

La produzione del Brandy e dei distillati in generale è frutto di una tradizione antica che nasce insieme all’attività imprenditoriale del fondatore Antonio Carpenè, già nel 1868; la Carpenè-Malvolti è stata infatti tra le prime realtà ad intraprendere la strada della Distillazione e dell’invecchiamento e dunque ad esserne pioniera in Italia così come lo è stata per la Spumantistica. Il restyling del Brandy 15ys rappresenta quindi un richiamo alle origini dell’attività d’Impresa nonché un ulteriore step della rilettura innovativa della produzione storica della Cantina, con particolare attenzione al packaging per il quale si è cercato di seguire un principio di coerenza storica. La scelta per la Carpenè-Malvolti di far convergere l’attenzione sul Brandy in questa prima edizione del Salone nell’epoca post-pandemia è frutto anche delle lusinghiere performances che questo distillato ha fatto registrare nell’ultimo anno sia a livello italiano che internazionale. Complice presumibilmente anche la riscoperta del consumo domestico di distillati nei mesi della pandemia.

“Abbiamo assistito ad un grande ritorno del Brandy – spiega Domenico Scimone della Carpenè-Malvolti – che ha vissuto il suo momento di massima fama dalla metà del secolo scorso, tra il secondo Dopoguerra e gli anni del boom economico. Oggi, assistiamo parimenti ad una nuova primavera di questo distillato che per l’Impresa rappresenta una produzione storica. Una rinascita che coincide con i lunghi mesi dell’incertezza dovuta alla pandemia, quando si è assistito ad una crescita esponenziale tra le mura domestiche. In tale contesto, caratterizzato dalle incognite che aleggiavano sul presente e quindi sul futuro, abbiamo osservato come i consumatori abbiano trovato rifugio in un lifestyle più familiare. E lo hanno confermato facendo ricadere le proprie scelte su marchi storici e noti, in grado di evocare sensazioni di calore, sicurezza, resistenza nel tempo. Il Brandy Riserva di Famiglia Carpenè-Malvolti è per la Cantina la massima espressione di quel calore affettivo; la cura ad esso riservata ogni giorno, è una virtuale carezza che si riflette poi nell’atto della degustazione intimistica e meditativa”.  

A confermare tale tendenza, anche una recente analisi condotta da Nomisma su dati Nielsen, che racconta infatti di come il Brandy nei primi nove mesi del 2021 abbia raggiunto i 36 milioni di euro di prodotto venduto nella GDO italiana, con un incremento a valore rispetto al medesimo periodo 2020 del +7,8%. È stata invece di quasi 12,4 milioni di euro la quota export del Brandy nel 2021.

Ad accompagnare la presentazione del nuovo Brandy 15ys, al fine di farne meglio apprezzare le note sensoriali, una degustazione esclusiva, guidata dal giornalista narratore e critico enogastronomico Antonio Paolini, che ha condotto i presenti in un vero e proprio viaggio emozionale, alla scoperta di questo spirito prima distillato e successivamente invecchiato in piccole botti di rovere di Slavonia e Limousine, per almeno 15 anni. Finemente avvolgente al palato, caldo, equilibrato e molto persistente, alla vista si presenta di colore ambrato e brillante, mentre in bocca arriva con un intenso bouquet floreale unitamente a delicate note di vaniglia e miele che sfumano verso sentori di cacao e pellame.  
E sempre al Brandy ed a ciò che esso rappresenta in tutte le sue accezioni è stata dedicata nella stessa giornata anche la presentazione in anteprima assoluta allo stand della Carpenè-Malvolti del libro “Cognac d’Italie” di Valerio Bigano, che ha scelto per questa esclusiva anticipazione la storica Cantina già presente in passato in altre due sue pubblicazioni: “Grappa. Spirito Italiano” nel Dicembre 2013 e “Gradi di Carta” ad Ottobre 2014. 

Allo stand B5 della Carpenè-Malvolti nel Padiglione 5 al Vinitaly, Bigano ha raccontato in particolare aneddoti sul Cognac, sulla sua storia e sulle motivazioni che hanno condotto in seguito ad un accordo del 1948 ad una revisione sul nome. L’accordo prevedeva infatti che a partire dal 1° Gennaio 1950, tutte le distillerie non francesi rinunciassero all’utilizzo del termine Cognac, riservato soltanto per i distillati pregiati francesi prodotti nell’area delimitata fra la Charente e la Charente Maritime. Un accordo che di fatto ha sancito la nascita ufficiale del Brandy come nome identificativo di un pregiato distillato di vino. 

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