“Nell’intervento a wine2wine, la ministra Bellanova ha messo in campo i principali nodi da sciogliere e su cui lavorare con estrema attenzione già nel breve termine. Abbiamo apprezzato la concretezza della ministra: serve un cambio di marcia, un nuovo deal per garantire al settore una veloce transizione fuori dalla crisi”. Lo ha detto, oggi a Veronafiere nel corso del convegno online di filiera di wine2wine, il presidente dell’Unione italiana vini (Uiv), Ernesto Abbona. “In tal senso – ha aggiunto – la prossima convocazione del tavolo vino nel Patto per l’export, l’obiettivo di potenziare la promozione nei piani Ocm e Pns e la convinzione che il futuro dei mercati passi dalla sostenibilità dei nostri vini sono 3 punti trattati sabato scorso dalla ministra che inquadrano al meglio le sfide del prossimo futuro. In particolare, per Unione Italiana Vini, sulla sostenibilità servirà rendere operativa la norma nazionale che garantisce l’avvio del sistema di certificazione. Noi siamo pronti e auspichiamo che si possa arrivare alla conclusione dell’iter entro la fine del 2020; anche le nostre aziende lo chiedono, come rilevato nella survey dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma che ha evidenziato quanto la sostenibilità sarà un driver di marketing vincente nei principali mercati chiave”.
Lo scorso luglio – osserva Unione Italiana Vini – con il Decreto Rilancio è stata approvata la norma nazionale per il miglioramento della sostenibilità nelle varie fasi del processo produttivo del settore vitivinicolo, come l’insieme delle regole produttive e di buone pratiche definite con uno specifico disciplinare di produzione. Sostenibilità economica, ambientale e sociale si traducono in specifiche modalità produttive e gestionali che dovranno essere sottoposte a monitoraggio. Saranno necessari mesi per adeguare le imprese alla nuova norma nazionale, per questo non si può perdere altro tempo.
“Sul fronte della promozione – ha aggiunto Ernesto Abbona richiamando un ulteriore elemento emerso dalla survey sulle imprese presentata a wine2wine – le aziende chiedono a gran voce una maggiore flessibilità della misura, ad esempio la possibilità di riprogrammare le azioni da un Paese a un altro per cause di forza maggiore. Ribadiamo, inoltre, la proposta di elevare a 150 milioni di euro il budget annuo sull’Ocm Promozione per potenziare lo strumento che in questi anni è stato decisivo nel dare impulso al nostro export”.
Infine, Unione Italiana Vini registra con favore le opportunità aggiuntive del Recovery fund all’agricoltura: circa 8 miliardi di euro a livello europeo – di cui 1,2 miliardi dovrebbero arrivare per finanziare i Psr del nostro Paese – possono rappresentare un motore di sviluppo importante per la filiera, attraverso il potenziamento delle azioni di promozione del nostro prodotto anche nel mercato nazionale, oltre che per gli investimenti green e digitali in cantina e la possibilità di finanziare le attività enoturistiche. Ma anche qui – ha proseguito il presidente Uiv – occorrerà che le Regioni predispongano efficacemente i piani nel più breve tempo possibile, perché la vera sfida sarà riuscire a spendere questi fondi entro la fine del 2022.