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Dom. Nov 3rd, 2024

Se oggi Mulino Bianco è uno dei brand più amati dagli italiani e più influenti (nel 2019 è entrato nella top 10 stilata da Ipsos, al nono posto della classifica, prima marca italiana e prima del settore food – qui la lista) è anche grazie alla propria capacità di evocare valori importanti per chi li acquista, senza rinunciare al rinnovamento, creare tendenze, incidere negli stili di vita. Anche attraverso oggetti da collezione che hanno fatto breccia nel cuore degli italiani.

Mulino Bianco dà il via alla sua prima raccolta punti nel 1978, con il mitico “Coccio”, una scodella in terracotta per la prima colazione che ricorda le tazze dove i nostri nonni facevano la zuppa di pane e latte, ispirata all’antica tradizione contadina. Il Coccio è un segno evocatore del mondo contadino in linea con la filosofia del marchio, un oggetto che si fa premio e al tempo stesso mezzo di comunicazione. Bastava ritagliare le “spighe” dalle confezioni Mulino Bianco e incollarle sulla propria tessera punti fino al completamento per aver diritto a ricevere in premio la ciotola brandizzata. Il risultato fu sorprendente: oltre 20 milioni di italiani collezionarono 600 milioni di “spighe” per ricevere il Coccio, che alla fine entrò nelle case di ben 6 milioni di famiglie… e in una ideale “hall of fame” del cosiddetto loyalty marketing.

Il fenomeno della raccolta punti affonda le radici nel passato. Nasce nel 1851, negli Usa, quando la Babbit Company, che produceva sapone per bucato, mette in palio delle litografie a colori per i suoi clienti più affezionati. Mentre è del 1872 – inventato dalla Grand Union Tea Company- il primo catalogo premi. Per avere dei bollini (trading stamps) bisogna aspettare invece il 1891 e l’inventiva di un grande magazzino di Milwaukee.

In Italia il fenomeno parte da lontano, nel 1872, per volere del barone Von Liebig, che utilizzò una raccolta punti per promuovere il suo estratto di carne.

Nel 1935-37 fece scuola invece la raccolta punti Buitoni-Perugina, che trasformò in un fenomeno di costume le sue 100 figurine con i personaggi (il più celebre e introvabile fu il Feroce Saladino) di una trasmissione radiofonica satirica che è una parodia dei 3 moschettieri. Pensate che alla fine del triennio vennero vinte ben 25 Topolino: per quei tempi un premio davvero da sogno.

Passando per la raccolta Ava di Mira Lanza (1954) – altra pietra miliare di questa storia, con la sua Olandesina volante – si arriva al vero e proprio fenomeno dei tempi moderni che è, nel 1978, la raccolta punti del “Coccio” Mulino Bianco. Segna l’inizio di un vero e proprio fenomeno sociale che ha portato nelle dispense degli italiani bricchi, teiere, piatti, zuccheriere, vassoi, tovaglie e accessori da cucina che ancora oggi sono disponibili nei siti e-commerce, per gli amanti della tradizione e per gli appassionati di vintage.

Impossibile citarli tutti, ma da ricordare le tovaglie in cotone o in fiandra, decorate o ricamate, degli anni Novanta, accoppiate a eleganti servizi in porcellana bianca. E ancora, entrano in migliaia di cucine oggetti esclusivi per la prima colazione e ad alto valore di servizio come il Robot della Salute, la Caffetteria Cappuccina e il Fornetto Scaldabrioche.

Parlando di Mulino Bianco non si possono non citare le Sorpresine degli anni Ottanta e Novanta, destinate anche ai più piccini, da portare con sé per giocarci con gli amici, scambiarle e, soprattutto, collezionarle. A partire dalla prima, “Carta Vince, Carta Perde”, ne vengono ideate 650 differenti tipologie. I primi anni c’è la scatolina, simile a quelle dei fiammiferi di legno, che contiene la sorpresa e un piccolo foglietto guida con il nome dell’oggetto e le istruzioni per giocare, il plus dell’intera iniziativa. Il successo è tale che per celebrare le “scatoline di fiammiferi” di allora, nel 2010 le ripropone in versione digitale con il Catalogo Multimediale – un catalogo personalizzato con il classico “Ce l’ho” o “Mi manca”, che dà vita a una vera e propria community grazie alla condivisione sui social – e con le App per smartphone dove si può giocare con tre storici giochi (il Gioco delle Coppie; il Quadrato Magico; le Biglie Incappucciate).

Negli anni il dialogo con il consumatore si fa poi sempre più a due vie con la nascita, nel 2009, della piattaforma digitale Nelmulinochevorrei.it. Nell’era della condivisione della conoscenza, i nuovi progetti di Mulino Bianco nascono anche attraverso il confronto e lo scambio continuo con una community di oltre 250mila partecipanti attivi che dialogano con la marca proponendo e commentando ogni giorno migliaia di idee su nuovi prodotti e attività per costruire insieme il Mulino del domani.

IL RITORNO DEL COCCIO E LA NUOVA BISCOTAZZA

Il rito della raccolta punti che ha accompagnato generazioni di italiani vive quest’anno una nuova, significativa tappa. Da settembre a marzo 2021 sarà disponibile una nuova Collection Biscotti con in palio due premi: la riproduzione fedele del Coccio del ‘78 (con 18 punti) e la Biscotazza (con 25 punti), la Mug della colazione del futuro. Ancora oggi sarà possibile avere il Coccio tipico degli anni Settanta, quello con il mulino stilizzato che tanto ricorda le ceramiche pugliesi, l’oggetto cult con cui i nostri genitori sono cresciuti e adesso potranno farlo anche le nuove generazioni e tutti coloro che amano la colazione “at home”: un momento tranquillo, da vivere con la giusta spensieratezza e calma.

Negli anni Settanta, Mulino Bianco ha fatto diventare la colazione una buona abitudine anche tra gli adulti. E con la Biscotazza, una pratica mug on the go, punta a incentivare il pasto del mattino, il più importante secondo i nutrizionisti, anche verso chi la salta, per scelta o per necessità. La Biscotazza è una moderna tazza in acciaio inox, termica, a chiusura stagna, con un coperchio apri e chiudi sul fondo che può ospitare la giusta quantità di biscotti per consumare la colazione che più si preferisce anche se non si è in casa. Un pratico e comodo oggetto da personalizzare con i prodotti che più si amano, dal caffè al tè fino al succo di frutta, insieme a dolci sfiziosità. Il tutto è realizzato con materiali riciclabili, seguendo sempre la purpose del Gruppo “Buono per Te, Buono per il Pianeta”.

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