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Sab. Nov 2nd, 2024


Fiaba e cibo. Un accostamento non casuale che si ripete dai racconti antichi a quelli moderni. Di questa costante parlerà Alberto Capatti, intellettuale, francesista e storico della gastronomia italiana, al Festival dei Sensi che quest’anno, per la sua X edizione, si concentrerà proprio sul fiabesco.

La materia prima per affrontare la particolare declinazione non manca: Pollicino semina piccole briciole di pane nel bosco per ritrovare la strada di casa, mentre Hansel e Gretel giungono, loro malgrado, nella casetta di marzapane della strega cattiva. Cappuccetto Rosso, invece, intraprende il viaggio che la condurrà dalla nonna con un cestino colmo di prelibatezze e Alice nel Paese delle Meraviglie festeggia il suo “non compleanno” insieme al Cappellaio Matto, godendo di un rinfresco fatto di torte, pasticcini e fontane di tè. 

Che venga usato come mezzo per ottenere un fine o come metafora, insomma, il cibo è tra gli elementi chiave di molte fiabe, antiche e moderne. 

Alcuni alimenti si prestano più di altri a diventarne i protagonisti. I legumi, ad esempio. Sarà un piccolo e verde pisello, infatti, a far scoprire alla famiglia reale il volto della vera principessa, mentre è grazie a una piantina di fagioli che Jack riuscirà a dare la possibilità di una vita migliore alla sua famiglia. 

Ma il cibo non è un elemento importante solo nelle fiabe antiche. Anche le storie moderne ne scelgono il valore simbolico per raccontare la vita ai bambini (e non solo). Piovono polpette, ad esempio, è la storia di un inventore a cui sfugge di mano la situazione e fa catapultare nell’isola in cui vive prima cheeseburger, poi gelati e, alla fine, “pericolosissime” polpette. 

Anche il cinema ha la sua dose di cibo e fiaba: tra le scene più famose, quella di Nanni Moretti in Bianca con la sua Nutella gigante che rappresenta l’infanzia, la voglia incondizionata che chiede di essere soddisfatta ora e qui, insomma tutto ciò che precede la maturità.

“La fiaba è, per gli adulti, la rottura con il regime alimentare coatto – dice Alberto Capatti, tra i più importanti studiosi di gastronomia italiana –  e rovesciando ogni valore, medico o economico, permette di fare della trasgressione immaginaria una nuova, insaziabile libertà. Per questo, più che i bimbi, i veri destinatari della fiaba sono gli adulti stessi, alla ricerca di una dismisura a regola d’arte che è patrimonio letterario, cinematografico, grafico e pittorico. Rileggere, guardare, ricordare, assaggiare, deglutire e imboccarsi ancora. Poi, in una serata in famiglia evocare melinda e la mela di Biancaneve o quella casetta di Hansel e Gretel tutta di marzapane. Ma i bambini restano guardinghi davanti ai genitori che favoleggiano su di un cavolo o un’anguria e celebrano i loro istinti più neri guardando affascinati la torta di cioccolato al gorgonzola del mago Ernst Knam”.

L’appuntamento con Capatti sarà domenica 25 agosto a Padula delle Felci (Cisternino) alle 18.30.

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