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Lun. Dic 9th, 2024

Carpenè Malvolti celebra il Territorio presentando, in occasione dell’evento dedicato all’Area del Conegliano Valdobbiadene, il “1924 Prosecco” la selezione unica e prima, ottenuta per il 90% da uve Glera e per il restante 10% da altri storici vitigni a bacca bianca del Trevigiano.
Evoluzione naturale del Vino Spumante delle origini, esso rappresenta l’ultima declinazione del Prosecco Superiore D.O.C.G. firmato dalla Carpenè Malvolti e vuol essere un omaggio ad una delle date più significative per la storia di tale Vino Spumante, ovvero il 1924 che rappresenta l’anno in cui per la prima volta viene iscritto il termine Prosecco in etichetta, con il preciso intento di indicarne una precisa identità ed una determinata collocazione geografica.
Novantacinque anni dopo, la storica Cantina sceglie di celebrare tale determinazione – operata dalla seconda Generazione Etile – riportandola alla memoria proprio in occasione dell’evento dedicato al Territorio, a cui da sempre la Famiglia Carpenè è simbioticamente legata ed inscindibilmente radicata nel suo tessuto economico e socio-culturale.

“Un appuntamento imprescindibile – ha sottolineato Etile Carpenè, Presidente della Carpenè Malvolti nonché testimone storico della Famiglia – con cui la Carpenè Malvolti continua a rendere gratitudine al Territorio per aver supportato fin dalle origini l’attività d’Impresa con una continua e sinergica nonché proficua interlocuzione. Il mio bisnonno Antonio infatti, già si rivolgeva ai Viticultori del tempo esortandoli a lavorare bene la vigna affinché si potessero ottenere le migliori uve atte a divenire poi il Vino Spumante, che ci pregiamo di rappresentare e che oggi è divenuto il primo Spumante al mondo”.

La cura con cui ciascun Viticoltore mantiene le proprie vigne è altresì un ottimo viatico affinché il paesaggio possa trasformarsi verosimilmente in un sito Patrimonio dell’Umanità.
La candidatura del paesaggio delle Colline del Prosecco Superiore di Conegliano e Valdobbiadene è tuttora al vaglio della Commissione Unesco e, qualora si rendesse concreta l’ipotesi di inserimento nella lista dei Siti, una parte del merito sarebbe certamente ascrivibile alle modalità di gestione degli ettari vitati, ispirata agli insegnamenti impartiti appunto dal Fondatore dell’attività d’Impresa Antonio Carpenè.

Quella che si è tenuta ieri sera nella Cantina 1868 è stata dunque una festa per l’Impresa e per il “mondo Prosecco” nel suo complesso; una occasione per celebrare il sogno di Antonio Carpenè che per primo volle spumantizzare il vitigno autoctono Glera e irrorarlo di tutti quei valori fondanti – ancora oggi attuali – che continuano a testimoniare come la sua lungimiranza sia stata fondamentale e prospettica.
Nel medesimo contesto si è inserita la consegna del 23° Premio “PVXINVM”, dedicato alle migliori selezioni di uve Glera raccolte nell’annata precedente.
Un premio che affonda le radici alle origini, quando proprio il capostipite Antonio invitò l’allora Ministro dell’Agricoltura ad istituire premi per coloro che avessero prodotto buone uve.
Ad aggiudicarsi l’edizione 2019 sono stati Gian Pietro Pederiva di Riva dei Tor a Combai, Mariangela Monastier di Guia e Mario Buso dell’Azienda Agricola Guia, anch’essa di Guia; a ciascuno è stata consegnata una targa in argento ed una bottiglia celebrativa numerata di Pvxinvm con etichetta d’argento.

Tra gli intervenuti alla serata anche il Sindaco di Conegliano Fabio Chies, che ha espresso la stima che la Città di Conegliano tutta ripone da sempre in questa realtà imprenditoriale, capace di “dare lustro con i propri Vini Spumanti e Distillati alla produzione locale, valorizzare l’economia e lo sviluppo del Territorio ed al tempo stesso dare un fondamentale impulso sociale ed economico al settore vitivinicolo”.

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