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Il cibo italiano piace nel mondo anche per le feste e traina l’export. Il food vale il 2% del fatturato e il 4% dell’export. Vanno forte Medio Oriente, Asia Orientale e America


Si va verso le festività di dicembre, saranno protagonisti i piatti tipici. Nell’agroali­mentare, sono 8.089 le imprese attive a Milano, Monza Brianza e Lodi a giugno 2019. Un settore che cresce a  Milano, + 0,2% e tiene nei tre territori rispetto allo stesso periodo di un anno fa (-0,3%). L’agroalimentare vale 14 miliardi di volumi d’affari complessivi generati dalle imprese.

Cresce l’export, + 6% a Milano, + 9% a  Lodi e +2% a  Monza in un anno, con un valore, nei primi sei mesi del 2019, di 1,1 miliardi di euro. I mercati in maggiore crescita sono quelli asiatici, + 68,5% verso Medio Oriente, +24% verso Asia Orientale. Bene anche l’America, + 6%. Il comparto pesa il 2% del fatturato e il 4% dell’export dei territori.  Emerge dal “Focus agroalimentare” sul I semestre 2019, realizzato dall’ufficio studi della Camera di commercio d Milano Monza Brianza Lodi. 

Ha dichiarato Annarita Granata, consigliere della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi: “L’agroalimentare è un settore in crescita e caratterizza il nostro export. L’importante in ogni caso è mantenere alta la qualità dell’offerta valorizzando anche il territorio e i suoi prodotti, in un settore come quello del food che rappresenta una delle eccellenze del made in Italy nel mondo. Significativo il dato di Lodi che guida la crescita dell’export nell’ultimo anno. In questo momento occorre tutelare l’agroalimentare, ora che i dazi americani pregiudicano la produzione nazionale. I dazi e quindi l’impedimento economico a commercializzare i nostri prodotti, danno tra l’altro libero sfogo alla contraffazione dei nostri prodotti nazionali”.

Ha dichiarato Alessandro Gelli, direttore di Promos Italia, azienda nazionale del Sistema camerale per l’internazionalizzazione “L’agroalimentare si conferma un settore trainante per l’export lombardo e in particolare per quello delle province di Milano, Monza Brianza e Lodi. L’export delle tre province, in un anno, è cresciuto rispettivamente del 6%, del 9% e del 2%, con un valore nei primi sei mesi del 2019 di 1,1 miliardi di euro. Tra i mercati di destinazione, crescono quelli asiatici, + 68,5% verso Medio Oriente e +24% verso Asia Orientale, bene anche gli Stati Uniti che hanno fatto registrare un aumento del 6%”.

Inbuyer, la maratona internazionale del business. In questi giorni, in Camera di commercio, Promos Italia, assieme a Confindustria Lombardia, ha organizzato 120 incontri b2b dedicati a 27 imprese lombarde del settore agroalimentare, che hanno incontrato 11 buyer provenienti da Romania, Stati Uniti, Emirati Arabi, Indonesia, Singapore, Tunisia, Israele, Marocco e Macedonia.

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“Panettone tipico della tradizione artigianale milanese” è il logo promosso dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, insieme a Confcommercio Milano con l’Associazione Panificatori di Milano e Province, Assofood del Coordinamento della Filiera Agroalimentare, Epam, Confartigianato Imprese, Unione Artigiani, Comitato dei Maestri Pasticceri Milanesi e Associazione dei Consumatori, per valorizzare il dolce, simbolo di Milano in Italia e nel mondo. Sono circa 150 i pasticceri e i panettieri di Milano, Monza Brianza e Lodi che aderiscono. Ciò che distingue il panettone tipico della tradizione artigianale milanese è il fatto di essere realizzato secondo un regolamento tecnico, con determinati ingredienti, nelle proporzioni stabilite e seguendo le tecniche della lavorazione artigianale (https://www.milomb.camcom.it/documents/10157/36877097/mappa-produttori-panettone-tradizionale-2019.pdf/a52160f9-19ec-4430-860f-9f16e20265f3). “Happy Natale Happy Panettone”, festa a Palazzo Bovara il 14 e 15 dicembre, “l’evento è realizzato da Confcommercio Milano (con le associazioni aderenti) e dal Comune di Milano, in collaborazione con MN Holding, APCI-Associazione Professionale Cuochi Italiani, Artisti del Panettone, Bit, Homi e Tuttofood e ha il patrocinio di Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e Regione Lombardia. Degustazioni a Palazzo Bovara, corso Venezia 51 (MM1 Palestro),  sabato 14 dicembre (dalle 9 alle 19) e domenica 15 dicembre (dalle 10 alle 19). Sabato 14 dicembre a Palazzo Bovara, alle ore 9, “Il Panettone si racconta. Tradizione, ricordi e futuro” col sindaco di Milano Giuseppe Sala e il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli.

Imprese attive. Delle oltre 8 mila imprese attive nel comparto agroalimentare, circa i due terzi han­no sede nella città metropolitana di Milano (5.412 in cifre). Sono 1.406 le imprese agroalimentari attive in provincia di Lodi, al terzo posto Monza Brianza con 1.271 imprese. In termini percentuali il comparto rappresenta il 2,1% delle imprese attive nelle tre province a giugno 2019; tale quota sfiora il 10% per la provincia di Lodi, percentuale nettamente più elevata rispetto a Monza Brianza (2%) e Milano (1,8%). Nel lodigiano oltre il 90% delle imprese del comparto è composto da imprese attive nell’agricoltura, mentre a Milano e Monza Brianza la presenza della compo­nente dell’industria alimentare e delle bevande è molto più rilevante. Nell’insieme delle tre province, le imprese agricole sono 5.744 (pari al 71% del comparto), mentre le attività industriali del settore alimentare e delle bevande sono 2.345. Positivo il dato di Milano, in crescita (+0,2%) mentre diminuiscono sia Monza (-0,5%) che Lodi (-2,4%), per un totale di -0,3%.

Agroalimentare, 14 miliardi di volumi d’affari complessivi generati dalle imprese dell’agroalimentare con sede nei territori di Milano, Monza Brianza e Lodi, dai bi­lanci depositati dalle società di capitali per l’annualità di bilancio 2017 risulta un ammontare complessivo di quasi 14 miliardi di euro di ricavi delle vendite. In termini di incidenza percentuale sul totale delle società insediate sui territori, l’agroalimentare pesa il 2,3% sui ricavi delle vendite complessivi di tutti i bilanci de­positati. Nell’ambito dell’industria, l’alimentare vale circa 10,6 miliardi di euro, ai quali si aggiungono 2,5 miliardi di euro relativi all’industria delle bevande. Gran parte di tale fatturato fa capo a imprese con sede a Milano: si tratta di 12,7 miliardi, per la Brianza si scende attorno agli 840 milioni di euro che diventano circa 376 milioni di euro nel lodigiano; per Lodi si tratta comunque di un dato rilevante in termini percentuali, dal momento che il settore agroalimentare costituisce l’8,3% dei ricavi delle vendite complessivi delle imprese della provincia che hanno depositato un bilancio.

Commercio estero. Le esportazioni del comparto agroalimentare di Milano, Monza Brianza e Lodi nel primo semestre del 2019 valgono 1,1 miliardi di euro, dei quali oltre il 90% è compo­sto da prodotti dell’industria alimentare (poco più di 1 miliardo di euro). L’intero comparto rappresenta il 4% del totale del valore delle esportazioni delle tre province nel periodo. L’agroalimentare vale 844 milioni di euro di esportazioni per Milano, pari al 3,8% del totale dell’export provinciale; scendiamo a circa 224 milioni di euro per Lodi, dove però l’incidenza percentuale sui volumi complessivi di esportazioni sale al 14,5%, la Brianza infine è il ter­ritorio che rappresenta i numeri più bassi in termini sia di valori (73 milioni di euro) che di rilevanza del comparto (1,5% dell’export provinciale). Scendendo a un maggiore dettaglio settoriale, Milano risulta piuttosto rilevante per quanto riguarda le esportazioni di prodotti da forno (circa 165 milioni di euro) e di bevande (155 milioni), mentre Lodi la supera per valo­re di merci esportate nell’industria lattiero-casearia (173 milioni di euro) e nell’ortofrutticolo (24 milioni).

La dinamica delle esportazioni agroalimentari è positiva. A fronte di un +1,2% di crescita annua dell’export di Milano, Monza Brianza e Lodi, l’incremen­to dell’agroalimentare dello stesso periodo è stato del 6,6%. La crescita più importante si segnala a Lodi con un +9,4%, segue Milano (+6,3%), mentre più tiepida è la dinamica brianzola (+1,9%). A livello set­toriale, risultano in crescita tanto l’export dei prodotti agricoli (+8,7%) quanto il comparto industriale (+6,4%). Nel dettaglio dei prodotti più rilevanti, la crescita percentualmente più elevata si riscontra per i prodotti dell’industria lattiero-casearia (+12,4%), seguita dalle bevande (+10,5%), dalla carne (+6,1%) e dai prodotti da forno (+5,1%).

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I mercati. Per quanto concerne l’export, circa i tre quarti (72,8%) viaggiano entro i confini del continente europeo: il 57,6%, in particolare, è diretto a Paesi dell’U­nione Europea. La crescita complessiva dei mercati europei è risultata del 2,9%, con performance migliori dai Paesi europei non facenti parte dell’Unione (+4,4% contro +2,5% dei paesi UE). Al di fuori del Vecchio Continente, si osserva un forte contributo espansivo che arriva dal continente asiatico (+34,4%), con una crescita estremamente robusta che caratterizza sia i Paesi del Medio Oriente (+68,5%) che quelli dell’Asia orientale (+24,4%). Più contenuta la crescita delle merci dirette ver­so il continente americano (+6%), la gran parte delle quali ha come meta la parte settentrionale del continente stesso (140 milioni di euro su 156).

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TM

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