Connect with us

Ciao, cosa stai cercando?

Food Affairs

NOTIZIE

E’ italiano il primo metodo scientifico per il Bartender. Messo a punto da Mixology Academy

Si fa presto a dire «Tre misure di Gordon, una di vodka, mezza di China Lillet…” come prevede il mitico primo Martini che 007 beve in ‘Casino Royale’!

Oggi nei bar più moderni, il barman o bartender ha a disposizione un vero e proprio metodo scientifico: il Global Bartending, che a dispetto del nome inglese, è nato in Italia, alla MIXOLOGY Academy di Ilias Contreas e Luca Malizia, con sedi a Milano e Roma, certificazione internazionale ed allievi che fanno carriera nei locali più prestigiosi di tutti i Continenti e ovviamente anche in Italia, come Stefano Franzon, 33 anni, Bar Manager al Pantheon Iconic Rome Hotel, che dice: “Grazie al Global Bartending ho fatto un salto di qualità.” O come Gianluca Petrucci, 25 anni originario del Lazio, ora Assistant Bar Manager all’Aqua London e Marco Rodocanachi (28 anni di Roma) che dopo incarichi tra Londra, Tenerife e l’Australia ora è Bar Manager in un Hotel a Tauranga, a 2 ore da Auckland, in Nuova Zelanda.

Nel preparare un drink o un cocktail, ogni goccia di liquido persa, moltiplicata per tutte le versate e i cocktail preparati, a fine anno può significare decine di migliaia di euro di costi in più per ogni imprenditore alla guida di un bar.

Advertisement. Scroll to continue reading.

Ogni minuto in più impiegato per preparare un drink, moltiplicato per tutti i drink della serata, comporta una minore capacità di produzione del locale e quindi minori entrate. E più clienti insoddisfatti.

Il Metodo Global Bartending, ideato e proposto dalla MIXOLOGY Academy, è il primo metodo per una gestione strutturata dello “speed working” che massimizza la velocità di lavoro, mantenendo intatta la qualità dell’elaborato ed evitando sprechi.

Il Metodo Global Bartending si basa infatti sull’obiettività di un algoritmo, ovvero un diagramnma di flusso messo a punto dalla MIXOLOGY Academy, che ha fatto evolvere il sistema di lavoro tradizionale American Bar, arrivato in Italia e nei locali di tutto il mondo dagli USA negli Anni 80 e tutt’ora insegnato nelle comuni scuole per barman, così come il vecchio Metodo Classico, nato negli Anni 50 e tutt’ora materia di docenza.

L’ American Bar aveva introdotto i tre obiettivi del Bar Business: Fare un buon drink; Fare un buon drink velocemente; Interagire con il cliente.
Il Global Bartending finalmente garantisce al locale di soddisfare la richiesta di un numero più elevato di clienti in minor tempo, minimizzando gli sprechi e salvaguardando la qualità.
Più drink, più buoni, in minor tempo, senza perdere una goccia di materia prima. E anche se il barman è alle prime armi.

In pratica, il metodo Global Bartending permette di organizzare in modo standardizzato la workstation (la postazione di lavoro del barman) e ogni suo singolo movimento. In base alla disposizione delle bottiglie all’interno della speed rack (tasca singola o doppia in cui si posizionano le bottiglie all’interno della postazione bar) nella zona di alta frequenza, si determina come posizionare sul bar top i recipienti (bicchieri, shaker o mixing glass) dei cocktail che si stanno per preparare, così come l’ordine con cui vanno versati i rispettivi ingredienti per fare meno movimenti possibile e completare la comanda in maniera logica e ottimale.
E se il Guinness World Record per il maggior numero di cocktail preparati in un’ora è di 1.559 bevande in soli 60 minuti, l’attestato in Global Bartending mette il neo professionista all’altezza di ogni situazione, sia in Italia sia all’estero, senza temere il confronto con operatori che hanno anni di esperienza alle spalle con il tradizionale metodo di American Bar, o addirittura con il Metodo Classico da cui esso deriva.
Proprio il Metodo Classico, ancora oggi adottato da alcune associazioni di settore e negli istituti alberghieri italiani, suddivide il cocktail in “parti immaginarie”.
La ricetta di un classico Negroni cocktail, ad esempio, secondo il Metodo Classico recita così:
•1 parte di Gin;
•1 parte di Vermouth Rosso;
•1 parte di Campari Bitter.
Le parti, pur dovendo essere uguali tra di loro, secondo il Metodo Classico vengono versate “ad occhio” e una per volta, rendendo estremamente difficoltoso e lento il lavoro di un barman rispetto a quello del bartender che applica il Global Bartending.
Grazie a questo metodo, infatti, anche se all’inizio si ha poca esperienza, si può misurare il liquido versato (con una o due mani contemporaneamente) attraverso uno strumento che si applica direttamente sulle bottiglie, associato ad un conteggio, che segue il ritmo di 157 bpm (battiti per minuto), con una precisione sorprendente.
Altra peculiarità del metodo sviluppato in MIXOLOGY Academy: permette di realizzare in maniera scientifica più cocktail contemporaneamente (3, 6, 10 o più) nel minor tempo possibile e senza nulla togliere alla qualità del lavoro.
Precisione e velocità, unite ad un’elevata organizzazione, sono i grandi vantaggi competitivi che offre il Metodo Global Bartending. Non a caso negli ultimi due anni il 92,48% degli allievi dell’Accademia ha trovato lavoro entro 3 mesi dalla conclusione di un corso professionale.

Advertisement. Scroll to continue reading.

Per avere l’Attestato di Global Bartender dalla MIXOLOGY Academy, l’allievo segue corsi teorici e pratici (occorre conoscere le tecniche di miscelazione moderne e antiche) e si allena fino a 12 mesi o più sia sulle tecniche di lavoro sia sulle simulazioni di lavoro al banco acquistando un bagaglio tecnico estremamente elevato e competitivo sul mercato.
Il certificato di Global Bartender viene rilasciato dalla MIXOLOGY Academy quale ente certificato a livello internazionale secondo la normativa ISO9001:2015.
La scuola è anche un ente Accreditato alla Regione (riconoscimento valido in tutta l’Eurozona), che, di fatto, parifica l’Accademia all’istituto alberghiero.

Tutti i corsi barman riconosciuti svolti all’Accademia vengono effettuati in conformità alle norme del sistema di gestione della qualità con normativa ISO9001:2015 per la quale MIXOLOGY Academy è certificata dal prestigioso ente RINA Services. Tale certificazione è un riconoscimento internazionale della validità e qualità dei corsi progettati ed erogati nell’ambito della somministrazione delle bevande, ovvero corsi professionali per barman, baristi e bar manager. Abbracciando pienamente lo spirito della normativa ISO9001, lo staff dell’Accademia dedica gran parte del proprio tempo al miglioramento personale e professionale, nonché all’ottimizzazione dei servizi svolti, ottenendo di rimando una crescita di risultati anche da parte di tutti gli allievi che sono i primi veri giudici del loro lavoro.

Food ESG Affairs

TM

Food ESG Affairs

Articoli correlati

-
Advertisement